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Storia TG Norba 24, lanciato il 25 ottobre 2010, è disponibile su varie piattaforme di trasmissione: in chiaro sul digitale terrestre al canale 13 (tramite mux Rai Way locale in Puglia e Basilicata); in diretta streaming sul sito web ufficiale tramite Adobe Flash; in modalità free to air (MPEG-4 HD) al canale 510 di Sky Italia. L'informazione trasmessa dalla all news è di portata nazionale con particolare interesse per le notizie riguardanti il sud d'Italia, specie per le regioni dove Telenorba irradia il suo segnale e ha le sue sedi principali. Il canale trasmette in diretta dalle 5:00 a mezzanotte, con un telegiornale ogni quarto d'ora nel formato 16:9. Dal 4 maggio 2011 il canale è ricevibile anche in HD upscalato solamente in Puglia. Il 22 novembre 2023 il canale passa all'HD, rendendo visibile solo in tale formato. Il direttore della testata giornalistica è Vincenzo Magistà. I dipendenti del canale sono circa 150. Agli Hot Bird TV Awards 2011 è stata premiata come miglior nuovo canale. Multiplex In Puglia e Basilicata il canale è trasmesso sul mux RL Puglia-Basilicata 1 in versione HD sul canale 13. Inoltre il canale fa parte del pacchetto News di Sky con LCN 510. Ascolti Share 24h di TG Norba 24 (locale + nazionale, da luglio 2011) *Giorno medio mensile su target individui 4+ Programmi Mattino Norba TG Norba 24 Mattina TG Norba 24 Flash TG Norba 24 Pomeriggio TG Norba 24 Sera TG Norba 24 LIS TG Norba 24 Prima TG Norba 24 Sport TG Norba 24 Rassegna Stampa TG Norba 24 Meteo Il Meteo Doctor TG24 Il Fatto di Vincenzo Magistà Il Tempo della fede Pillole - I Colori della Nostra Terra Il Graffio Buongiorno Astrabilia Note Voci correlate Gruppo Norba Telenorba Teledue Radionorba Radionorba TV Edinorba Collegamenti esterni Sito ufficiale del Gruppo Norba, su norbaonline.it. Programmazione di TG Norba 24, su guidatv.sky.it. URL consultato il 25 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2011).
Quando è stato lanciato il TG Norba 24?
TG Norba 24 e' lanciato il 25 ottobre 2010, ed è disponibile su varie piattaforme di trasmissione: in chiaro sul digitale terrestre al canale 13; in diretta streaming sul sito web ufficiale tramite Adobe Flash; in modalità free to air (MPEG-4 HD) al canale 510 di Sky Italia. n Puglia e Basilicata il canale è trasmesso sul mux RL Puglia-Basilicata 1 in versione HD sul canale 13. Dal 4 maggio 2011 il canale è ricevibile anche in HD upscalato solamente in Puglia. Il 22 novembre 2023 il canale passa all'HD, rendendo visibile solo in tale formato
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[ "2010-10-25", "venticinque ottobre duemiladieci", "25 ottobre 2010", "25/10/2010" ]
una data
Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano unitario proclamato il 17 marzo 1861. La proclamazione fece seguito alla seconda guerra d'indipendenza italiana (1859), combattuta dal Regno di Sardegna contro l'Impero austriaco, e alla spedizione dei Mille, con la conquista del Regno delle Due Sicilie. La proclamazione del Regno rappresentò il culmine di quel movimento culturale, politico e sociale, nonché periodo storico, detto "Risorgimento". Ad essa seguì la terza guerra d'indipendenza italiana (1866) e l'annessione dello Stato Pontificio, con la conseguente presa di Roma (20 settembre 1870). Il completamento dell'unità territoriale avvenne tuttavia solo al termine della prima guerra mondiale, considerata talvolta come la quarta guerra d'indipendenza italiana, il 4 novembre 1918 (giorno della diramazione del bollettino della Vittoria che annunciava che l'Impero austro-ungarico si arrendeva al Regno d'Italia) in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye, nel 1919, l'Italia completò l'unità nazionale con l'annessione di Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia ed Istria, oltre a Zara di Dalmazia. Dal 1861 al 1946, il Regno d'Italia fu una monarchia costituzionale, basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare l'anno successivo. Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in sé i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, seppur non esercitati in maniera assoluta. Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltreché internazionaliste e anarchiche) e si concretizzò soprattutto in due note vicende: la fucilazione di Pietro Barsanti (da alcuni considerato il primo martire della Repubblica Italiana) e l'attentato di Giovanni Passannante (di fede anarchica). Tra il 1922 e il 1943, durante il cosiddetto "ventennio fascista", il Regno d'Italia, conosciuto in questo periodo informalmente come "Italia Fascista", fu governato da Benito Mussolini, capo del fascismo, che, a partire dal 1925, tramite le cosiddette leggi fascistissime, trasformò l'assetto giuridico-istituzionale dello Stato italiano, monarchico e liberale, in una dittatura totalitaria. Il Regno costituì diversi possedimenti coloniali (vedi colonialismo italiano); tra questi, domini in Africa Orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonché una concessione a Tientsin, in Cina. Con la seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco in Sicilia delle forze alleate, la caduta del fascismo e la guerra di liberazione, l'Italia divenne nel 1946 una repubblica; nello stesso anno, fu dotata di un'Assemblea Costituente al fine di redigere una costituzione avente valore di legge suprema dello Stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto Albertino. La trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito ad un referendum istituzionale, tenutosi il 2 e 3 giugno, che sancì la nascita della Repubblica Italiana. La nuova Costituzione della Repubblica Italiana entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
In che anno si tenne in Italia il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno, che sancì la nascita della Repubblica Italiana?
L'Italia divenne nel 1946 una repubblica. La trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito ad un referendum istituzionale, tenutosi il 2 e 3 giugno (sempre del 1946), che sancì la nascita della Repubblica Italiana.
0499_regno_ditalia_1861-1946.txt
[ "1946", "millenovecentoquarantasei", "mille novecento quarantasei" ]
una data
È uno dei tre membri dei Club Dogo, gruppo hip hop attivo tra i primi anni duemila e la metà del decennio seguente. A partire dal 2011 ha intrapreso una proficua carriera solista, nel corso della quale ha pubblicato nove dischi (di cui uno con Marracash). Biografia Primi anni e Club Dogo Nato il giorno di Natale del 1980, è figlio dei giornalisti Marco Fini e Michela. Con lo pseudonimo iniziale Il Guercio, il rapper ha iniziato la propria carriera musicale intorno al 1996, assieme al compagno di classe al liceo classico "Giuseppe Parini" Dargen D'Amico. I due, dopo un primo demo autoprodotto, conoscono Jake La Furia e formano con lui il gruppo Sacre Scuole. Il trio pubblicherà soltanto il disco 3 MC's al cubo e si scioglierà a causa di contrasti tra D'Amico e La Furia. I rimanenti componenti, insieme al produttore Don Joe (che aveva realizzato alcune strumentali per 3 MC's al cubo), formeranno successivamente i Club Dogo. Durante questo periodo Pequeno ha partecipato alla realizzazione di diversi album e mixtape, tra cui spiccano 50 Emcee's Pt. 1 degli ATPC e Tutti x uno di DJ Enzo. Carriera solista Prime pubblicazioni (2005-2011) Nel 2005 Gué Pequeno ha pubblicato l'EP Hashishinz Sound Vol. 1 insieme al DJ producer Deleterio, mentre l'anno successivo ha pubblicato il mixtape Fastlife Mixtape Vol. 1, inciso con DJ Harsh e seguito tre anni più tardi da Fastlife Mixtape Vol. 2 - Faster Life. Nel corso degli anni ha collaborato con i maggiori artisti della scena underground e non, tra cui Noyz Narcos del TruceKlan, J-Ax, Marracash ed Entics. Nel 2010 pubblica il libro La legge del cane, scritto a quattro mani con Jake La Furia. Nel marzo del 2011 va in onda su Deejay TV con il programma Un giorno da cani, format televisivo di quattro puntate dove lui e Jake La Furia provano esperienze lavorative tramutandole in testi per le loro canzoni hip hop, con Don Joe alla base. Il ragazzo d'oro e Bravo ragazzo (2011-2014) Nel mese di giugno 2011 esce il suo primo album da solista, intitolato Il ragazzo d'oro, che vede la partecipazione di diversi rapper italiani, tra cui Marracash, Entics, Ensi e Jake La Furia. Il disco è stato anticipato dal singolo Non lo spegnere (Reloaded) e successivamente viene estratto anche il video musicale per il brano Ultimi giorni. Sempre nel 2011, il rapper fonda insieme a DJ Harsh l'etichetta discografica indipendente Tanta Roba, il cui primo prodotto è stato Il mio primo disco da venduto di Fedez. Il 20 gennaio 2012 esce Fastlife Mixtape Vol. 3, frutto della collaborazione con DJ Harsh e altri artisti italiani del genere come il già citato Fedez, Emis Killa, Salmo, Gemitaiz e Daniele Vit. Il 28 marzo 2013 esce il mixtape Guengsta Rap, scaricabile gratuitamente dal suo sito ufficiale. I brani dell'album sono mixati da DJ Jay-K. Il 5 aprile viene pubblicato Business, primo singolo estratto dal secondo album in studio del rapper e prodotto da 2nd Roof. Il relativo video, anticipato da un trailer in cui viene rivelata la data di pubblicazione dell'album, fissata per il 4 giugno, viene invece pubblicato il 9 aprile. Successivamente viene annunciato il secondo singolo Rose nere, pubblicato su iTunes il 23 aprile; il video invece è stato pubblicato su YouTube il 26 aprile, data in cui viene rivelato il titolo dell'album, Bravo ragazzo. Il 9 maggio annuncia, attraverso la propria pagina Facebook, la lista tracce dell'album, mentre il giorno successivo pubblica il terzo singolo estratto dall'album, l'omonimo Bravo ragazzo.
In quale anno è uscito il singolo di Gué Pequeno Non lo spegnere (Reloaded)?
Nel mese di giugno 2011 esce il suo primo album da solista, intitolato Il ragazzo d'oro, che vede la partecipazione di diversi rapper italiani. Il disco è stato anticipato dal singolo Non lo spegnere (Reloaded). Quindi il singolo è uscito nel 2011.
0821_gué_pequeno.txt
[ "2011", "duemilaundici", "duemila e undici" ]
una data
La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza. Storia Tentativi precedenti Già nel 1983, all'indomani dell'attentato di via Pipitone Federico (in cui persero la vita il giudice Rocco Chinnici e gli agenti di scorta), era in programma anche l'omicidio del giudice Giovanni Falcone: su incarico del boss Salvatore Riina, Giovanni Brusca (suo uomo di fiducia e "uomo d'onore" della Famiglia di San Giuseppe Jato) si attivò personalmente per pedinare il magistrato e studiare le sue abitudini e i suoi orari pensando di far esplodere una Vespa imbottita di tritolo. Studiò anche la possibilità di far esplodere un furgoncino davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo o di utilizzare dei bazooka, tutti progetti poi abbandonati per le notevoli misure di sicurezza intorno al giudice. Nel 1987 Brusca pianificò l'omicidio da consumare con armi da fuoco all’interno della piscina comunale di via Belgio, a Palermo, dove Falcone andava abitualmente a nuotare ma l'operazione venne sospesa. Nel 1989 si registrò l'unico tentativo concreto di uccidere Falcone: fu ritrovato casualmente un borsone contenente 58 candelotti di esplosivo tra gli scogli immediatamente adiacenti la villa sulla costa palermitana dell'Addaura affittata da Falcone per l'estate. Nonostante le condanne del boss Antonino Madonia e di altri mafiosi per quest'attentato, esso presenta numerose zone d'ombra mai chiarite. La decisione dell'attentato L'uccisione di Falcone venne decisa nel corso di alcune riunioni della "Commissione interprovinciale" di Cosa Nostra, avvenute nei pressi di Enna tra il settembre e il dicembre 1991 e presiedute dal boss Salvatore Riina, nelle quali vennero individuati anche altri obiettivi da colpire ed alle quali parteciparono Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe "Piddu" Madonia e Benedetto Santapaola. Sempre a dicembre, durante una riunione della "commissione provinciale", svoltasi nella casa di Girolamo Guddo (mafioso di Altarello di Baida e cugino del boss Salvatore Cancemi), cui parteciparono Salvatore Riina, Matteo Motisi, Giuseppe Farinella, Giuseppe Graviano, Carlo Greco, Pietro Aglieri, Michelangelo La Barbera, Salvatore Cancemi, Giovanni Brusca, Raffaele Ganci, Nino Giuffrè, Giuseppe Montalto e Salvatore Madonia, venne deciso ed elaborato un piano stragista "ristretto", che prevedeva l'assassinio di Falcone e Borsellino, nonché di personaggi rivelatisi inaffidabili, primo fra tutti l'onorevole Salvo Lima ed altri uomini politici democristiani. Sempre nello stesso periodo, avvenne anche un'altra riunione nei pressi di Castelvetrano (alla quale parteciparono Salvatore Riina, Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Mariano Agate, Salvatore Biondino ed i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano), in cui vennero organizzati gli attentati contro il giudice Falcone, l’allora Ministro Claudio Martelli ed il presentatore televisivo Maurizio Costanzo.
In quale data morì l'agente di scorta Antonio Montinaro?
La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Quindi l'agente Montinaro mori in data 23-05-1992.
1036_strage_di_capaci.txt
[ "23-05-1992", "1992-05-23", "23 maggio 1992", "23/05/1992", "05/23/1992" ]
una data
Ha raggiunto il successo nel 2009 grazie alla partecipazione e alla vittoria dell'ottava edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Nel corso della carriera ha pubblicato nove album, di cui sette in studio, esordendo sette volte alla prima posizione della classifica FIMI Album, e numerosi singoli, divenendo la terza cantante lanciata da un talent show italiano ad aver venduto più copie certificate dalla FIMI, con 3 000 000 unità a dicembre 2023. Nel corso della sua carriera ha ricevuto undici SEAT Music Awards per le sue vendite, due MTV Awards, due Power Hits Estate e due MTV Europe Music Awards, nelle categorie miglior artista dell'Europa meridionale e miglior artista italiana. Ha inoltre ricevuto altre candidature ai World Music Award, ai TRL Awards e ai Nickelodeon Kids' Choice Awards oltre ad aver presenziato a Los Angeles come portavoce italiana per spotify egual. Biografia Gli inizi e la vittoria ad Amici Alessandra Amoroso nasce il 12 agosto 1986 a Galatina da padre alessanese e madre otrantina e cresce a Lecce. Sin da giovane partecipa a numerose competizioni a livello locale. Nel giugno 2007 vince la seconda edizione del concorso pugliese Fiori di Pesco. A 17 anni partecipa ai provini per il talent show Amici di Maria De Filippi, ma viene scartata benché abbia superato diverse audizioni. Riesce ad entrare nel talent show nell'ottava edizione. Il primo singolo della cantante è Immobile, il brano raggiunge la prima posizione della Top Singoli e viene certificato disco di platino dalla FIMI. Il 14 gennaio 2009 accede alla fase serale di Amici di Maria De Filippi e il 25 marzo 2009 viene proclamata vincitrice, ottenendo così il primo premio di 200.000 euro. Nella stessa serata riceve il premio della critica, una borsa di studio del valore di 50.000 euro. Stupida Il 27 marzo 2009 viene pubblicato il secondo singolo della cantante, Stupida, brano già presentato durante la terza puntata di Amici di Maria De Filippi. Il singolo ottiene un ottimo successo in madrepatria, raggiungendo la vetta della Top Singoli, e ha anticipato l'uscita del primo EP della cantante, intitolato anch'esso Stupida e pubblicato il 10 aprile 2009 attraverso la Sony Music. Il disco ottiene un ottimo successo sin dalla pubblicazione: diventa disco d'oro grazie ai preordini e in seguito viene certificato triplo disco di platino per le oltre 180 000 copie vendute. Il 19 settembre 2009 Amoroso, in occasione degli annuali Wind Music Awards, ha ricevuto due dischi multiplatino per le vendite dell'EP. Del brano Stupida è stata incisa una cover in lingua spagnola dalla cantante La India, intitolata Estupida. Durante il semestre 2009 la cantante è stata impegnata con lo Stupida tour e con varie partecipazioni a spettacoli musicali. Il 16 giugno 2009, a Torino, ha partecipato ad Amici - La sfida dei talenti, uno spettacolo condotto da Maria De Filippi con alcuni dei protagonisti del talent show di tutte le prime otto edizioni, durante la quale è stata battuta nella sfida di canto da Karima, concorrente della sesta edizione; la sfida finale viene vinta dalla ballerina della seconda edizione Anbeta Toromani. Il 21 dello stesso mese ha preso parte al concerto di beneficenza Amiche per l'Abruzzo, ideato da Laura Pausini per aiutare la popolazione colpita dal Terremoto dell'Aquila del 2009, mentre il giorno seguente ha partecipato alla Notte della Taranta a Melpignano
In che data Alessandra Amoroso partecipa alla Notte della Taranta a Melpignano nel 2009?
Il 16 giugno 2009, a Torino, ha partecipato ad Amici - La sfida dei talenti, uno spettacolo condotto da Maria De Filippi con alcuni dei protagonisti del talent show di tutte le prime otto edizioni, durante la quale è stata battuta nella sfida di canto da Karima, concorrente della sesta edizione; la sfida finale viene vinta dalla ballerina della seconda edizione Anbeta Toromani. Il 21 dello stesso mese, quindi il 21 giugno 2009, ha preso parte al concerto di beneficenza Amiche per l'Abruzzo, ideato da Laura Pausini per aiutare la popolazione colpita dal Terremoto dell'Aquila del 2009, mentre il giorno seguente, ovvero il 22 giugno 2009, ha partecipato alla Notte della Taranta a Melpignano.
1628_alessandra_amoroso.txt
[ "22", "ventidue giugno duemilanove", "6", "ventidue giugno 2009", "09", "06", "2009", "22 giugno duemilanove", "22/06/2009", "22 giugno 2009" ]
una data
Nel corso della sua carriera, ha ottenuto, tra gli altri premi, quattro David di Donatello come miglior attore protagonista per Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Il giovane favoloso e Volevo nascondermi. Per La nostra vita ha vinto anche il Nastro d'argento al migliore attore protagonista ed il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes 2010. Per l'interpretazione del pittore Antonio Ligabue nel film Volevo nascondermi ha ricevuto anche l'Orso d'argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020. Nel 2024 vince il suo quinto David, questa volta come miglior attore non protagonista, per la sua partecipazione al film Palazzina Laf. Biografia Inizi Elio Germano nasce a Roma nel 1980 da una famiglia originaria di Duronia (in provincia di Campobasso). Nel 1988 partecipa al gruppo di bambini che canta in uno spot pubblicitario della nota azienda alimentare Bauli. Esordisce nel cinema all'età di dodici anni come protagonista del film Ci hai rotto papà (doppiato da Simone Crisari). Durante il liceo scientifico (G.B. Morgagni di Roma) frequenta per un anno un corso teatrale presso la scuola di recitazione Teatro Azione, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Nel 1995 recita in uno spot tv del Kinder Bueno, mentre due anni più tardi fonda i Bestierare, un gruppo di musica rap. Nel 1999 preferisce abbandonare Giancarlo Cobelli in una tournée teatrale per partecipare al film Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina, e da quel momento inizia la sua carriera di attore cinematografico. Conclusa l'esperienza con Vanzina, lavora con registi quali Ettore Scola (Concorrenza sleale), Emanuele Crialese (Respiro), Gianluca Maria Tavarelli (Liberi), Libero De Rienzo (Sangue - La morte non esiste), Giovanni Veronesi (Che ne sarà di noi), Michele Placido (Romanzo criminale), Gabriele Salvatores (Quo vadis, baby?, Come Dio comanda), Paolo Virzì (N - Io e Napoleone, Tutta la vita davanti), Daniele Vicari (Il passato è una terra straniera) e Gianni Zanasi (Troppa grazia). Al cinema affianca partecipazioni a fiction televisive quali Padre Pio, Un medico in famiglia 2, Via Zanardi, 33, Ferrari e Paolo Borsellino. La notorietà La notorietà arriva nel 2007, a seguito dello scandalo provocato da una scena di nudo integrale e in erezione nel film di Paolo Franchi (Nessuna qualità agli eroi). Sempre nel 2007, si aggiudica il primo David di Donatello come miglior attore protagonista con il film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico (2007). Nello stesso anno, riceve anche il Globo d'oro della Stampa Estera al miglior attore rivelazione e il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d'argento. Nel 2008, con la regia di Francesco Patierno, veste i panni del popolare conduttore e autore radiofonico Marco Baldini, in Il mattino ha l'oro in bocca, film basato sull'autobiografia dello stesso speaker Il giocatore (ogni scommessa è un debito). Durante un'intervista rilasciata allo stesso Marco Baldini, a Radio Kiss Kiss, Elio Germano ha dichiarato: "Ho cominciato ad amare la radio con Il mattino ha l'oro in bocca".
In che anno Elio Germano fonda il gruppo 'Bestierare'?
Elio Germano nel 1995 recita in uno spot tv del Kinder Bueno, mentre due anni più tardi, quindi nel 1997, fonda i Bestierare, un gruppo di musica rap.
2251_elio_germano.txt
[ "millenovecentonovantasette", "1997", "mille novecento novantasette" ]
una data
Don Matteo è una serie televisiva italiana prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, trasmessa in prima visione su Rai 1 dal 7 gennaio 2000. Trama Nel 1999, il sacerdote cattolico don Matteo Minelli, dopo aver trascorso moltissimi anni all'estero come missionario, torna nella sua regione natìa, l'Umbria, e diventa parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, incarico ottenuto grazie al suo amico vescovo Guido. Nella 9ª stagione diventa parroco della chiesa di sant'Eufemia di Spoleto. Grazie all'amicizia e alla collaborazione con il maresciallo Nino Cecchini, il presbitero si occupa dei casi seguìti dai Carabinieri e spesso contribuisce a risolverli grazie a un indizio decisivo, che talvolta gli arriva per intuizione innata. La sua attività di investigatore, però, non è molto gradita né agli ecclesiastici suoi superiori – non presenti in tutte le stagioni – né ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri, i quali cercano di tenerlo lontano dalle indagini, pur avendo molta stima per lui. Don Matteo è gentile e disponibile verso tutti e mostra una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini. C'è da considerare che molto spesso il protagonista si trova di fronte a casi di omicidio colposo o preterintenzionale, quando non addirittura casi di eccesso colposo di legittima difesa, in cui la vittima diventa tale perché stava facendo del male al colpevole. Don Matteo, in quasi tutti gli episodi, cita le parole di figure storiche ritenute molto importanti dai credenti della sua religione (come ad esempio Teresa di Calcutta o Agostino d'Ippona), oppure cita direttamente le parole di Gesù e degli apostoli, traendone un insegnamento di tipo catecumenale. Sporadicamente, ha citato qualche massima relativa ad altre religioni e ancora più di rado ha citato opere di matrice laica, come la canzone Quelli che benpensano nella prima stagione. Don Matteo vive in canonica con il sagrestano Pippo – universalmente conosciuto soltanto con questo nomignolo – e con la perpetua Natalina Diotallevi. Dalla 1ª alla 3ª stagione gli episodi hanno una struttura narrativa di tipo stand-alone: la trama è incentrata quasi totalmente sul genere giallo – con casi da risolvere totalmente scollegati l'uno dall'altro – e presenta pochissime deviazioni verso la commedia. A partire dalla 4ª stagione viene dato maggior peso al genere commedia, e inoltre viene introdotta una sottotrama (che si sviluppa continuativamente da un episodio all'altro) relativa alle vicende sentimentali dei capitani che si sono susseguiti nella serie. La sottotrama sentimentale ha occupato uno spazio via via sempre maggiore nel corso delle stagioni successive, e dall'8ª stagione tale sottotrama coinvolge anche i PM di Gubbio e Spoleto, che quasi mai hanno una relazione esclusivamente professionale con il capitano del momento. Sempre a partire dalla 8ª stagione, viene aggiunta una ulteriore sottotrama incentrata sulle vicende degli adolescenti e dei bambini ospitati in canonica, talvolta intrecciate con i misteri da risolvere. Solitamente, i giovani ospiti della canonica sono orfani, abbandonati dai genitori oppure provenienti da situazioni socio-economiche disagiate e per questo motivo presentano inizialmente un carattere difficile e scontroso, che don Matteo ha la missione di ammorbidire nel corso del tempo.
Quando è stata trasmessa la prima puntata di Don Matteo?
La prima puntata di Don Matteo è stata trasmessa il 7 gennaio 2000.
236_don_matteo.txt
[ "7 gennaio 2000", "7/1/2000", "07/01/2000", "2000-01-07", "sette gennaio duemila" ]
una data
Lo speaker ufficiale del canale è il doppiatore Luca Bottale, dal 2013. Diffusione Iris è visibile in HD sul digitale terrestre nel multiplex Mediaset 1, sulle LCN 22 e 522, sul satellite sull'LCN 11 di Tivùsat e 325 di Sky, in streaming in HD su TIMvision e su Mediaset Infinity. Dal 2 gennaio 2019 diventa disponibile anche all'interno della piattaforma Sky Italia. Il 28 dicembre 2020 la versione satellitare del canale passa in modalità DVB-S2, diventando ricevibile dai soli dispositivi abilitati all'alta definizione. Lo stesso passaggio è accaduto il 17 gennaio 2022 sul DTT, dov'è passato alla codifica MPEG-4. Il 14 luglio 2022 passa all'HD la versione satellitare, il 15 novembre quella su Timvision, il 21 dicembre successivo quella sul digitale terrestre e il 17 gennaio 2023 anche su Mediaset Infinity. Palinsesto Il palinsesto di Iris trasmette in prevalenza film d'autore italiani e internazionali ma soprattutto del genere drammatico e thriller; Iris è, quindi, un canale specializzato nella messa in onda dei film che non trovano spazio nei palinsesti delle reti con un target più generale maschile. L'offerta cinematografica si articola attraverso cicli. La programmazione del day time spazia dal grande cinema d'autore a quello moderno e contemporaneo, offrendo produzioni italiane ed internazionali. La prima e la seconda serata sono invece strutturate in diversi cicli a tema, che spaziano dalla rassegna dedicata ai classici del cinema, alle opere italiane contemporanee, ai film di produzione europea, e a serate dedicate a particolari generi cinematografici, o a grandi registi e attori. Oltre al cinema, trovano spazio nella programmazione anche sitcom e serie TV cult; l'offerta di Iris, inoltre comprende diverse rubriche, come il magazine Adesso, cinema! e TGcom. Nel 2011 è andato in onda il primo programma in esclusiva assoluta di Iris, il quiz Parole crociate, condotto da Daniele Bossari e realizzato in collaborazione con la rivista La Settimana Enigmistica. L'11 maggio 2016 il film Sole a catinelle di Checco Zalone, posto in concorrenza con la semifinale di Italia's Got Talent di TV8, ha raccolto 1 339 000 spettatori, stabilendo il record d'ascolto della rete (4,94% di share). Contenitori Ti racconto un libro – è l'appuntamento di Iris con l'universo dei libri e con i suoi protagonisti. Scritto e condotto da Christian Mascheroni e Marta Perego. Iris la settimana – un magazine per scoprire tutte le novità su film, spettacoli teatrali, concerti di musica classica e le mostre più importanti. Io l'ho visto – Carlo Rossella introduce i film della prima serata, con commenti e aneddoti. Note di cinema – la giornalista Anna Praderio firma questa rubrica, che approfondisce, con servizi e interviste ai protagonisti del cinema italiano e internazionale. Storie di cinema – l'attore e giornalista cinematografico Tatti Sanguineti approfondisce a turno, la carriera di persone che hanno lasciato la loro firma al cinema, come attori, registi e sceneggiatori. Note d'arte – la giornalista Daniela Annaro firma questa rubrica, che suggerisce visite ai musei ed alle mostre più importanti d'Italia.
Quanti anni sono trascorsi dall'uscita del quiz "Parole crociate" condotto da Daniele Bossari nel 2011 a quando il canale Iris è diventato disponibile sulla piattaforma Sky Italia il 2 gennaio 2019?
Il programma "Parole crociate" condotto da Daniele Bossari è uscito nel 2011, mentre il canale Iris è diventato disponibile sulla piattaforma Sky Italia nel 2019. Per capire quanto tempo è trascorso tra questi due eventi bisogna sottrarre l'anno dell'uscita del programma (2011) all'anno in cui Iris è diventato disponibile su Sky Italia (2019).
011_iris_rete_televisiva.txt
[ "8", "otto", "8 anni", "otto anni" ]
un periodo di tempo
Iscritto alla Lega Nord dal 1990, è stato eletto consigliere comunale di Milano (1993-1997, 1999-2012, 2016-2018), europarlamentare (2004-2006 e, per due mandati consecutivi, 2009-2018), oltre che alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 e del 2013 (preferendo tuttavia cessare dalla carica in entrambe le occasioni per mantenere l'incarico da eurodeputato) e al Senato della Repubblica nelle politiche del 2018 e del 2022. Eletto segretario federale della Lega Nord nel dicembre 2013 e riconfermato nel maggio 2017, la sua segreteria ha segnato un marcato ricollocamento del partito verso la destra e l'estrema destra, abbandonando progressivamente il tema della secessione della Padania e abbracciando una nuova linea nazionalista italiana, xenofoba ed euroscettica. Forte di un'ampliata base elettorale in virtù dell'apertura al Mezzogiorno, il suo partito è così risultato essere il terzo più votato alle elezioni politiche del 2018 e il primo all'interno della coalizione di centrodestra; in tale occasione Salvini è stato anche eletto Senatore della Repubblica. Dal 2018 in poi Salvini ha affiancato alla vecchia Lega Nord un nuovo partito, la Lega per Salvini Premier, rinunciando definitivamente al tema dell'indipendentismo padano e significativamente alla parola "Nord" nel simbolo. Questo diverso indirizzo ha consentito alla nuova Lega di affermarsi come primo partito alle elezioni europee del 2019. A seguito delle elezioni politiche del 2018, grazie all'accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle che ha portato alla nascita del governo Conte I, Salvini ha ricoperto le cariche di Ministro dell'interno e Vicepresidente del Consiglio nel suddetto esecutivo, durato circa 15 mesi. Nell'agosto 2019, però, Salvini ha svolto un ruolo cruciale nell'aprire una crisi, determinando l'uscita della Lega dalla maggioranza e sancendo così la caduta dell'esecutivo; di conseguenza, ha fatto ritorno alla tradizionale alleanza di centrodestra ed è passato all'opposizione al nuovo governo Conte II (M5S-PD-LeU). Dopo la fine del secondo governo Conte e la formazione del governo Draghi, la Lega ha preso parte a questo governo di unità nazionale, appoggiato da quasi tutti i partiti presenti nel Parlamento italiano, anche se Salvini non ha avuto alcun ruolo di governo. Dal 22 ottobre 2022 è nuovamente Vicepresidente del Consiglio (insieme ad Antonio Tajani), oltreché ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nel governo Meloni. Biografia Nasce a Milano da genitori milanesi, figlio di Ettore, dirigente d'azienda e di una casalinga. Nel 1988, a 15 anni, partecipò a Doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5 vincendo circa 900 000 lire. Salvini frequentò il Liceo ginnasio statale Alessandro Manzoni di Milano, dove si diplomò nel 1992, con una valutazione di 48/60. Si iscrisse alla facoltà di Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Milano, per poi trasferirsi l'anno successivo alla facoltà di Lettere (indirizzo Scienze storiche). Durante il primo anno di studi storici, Salvini – per potersi pagare gli studi e le vacanze – lavorò presso la catena di fast food Burghy. In seguito, decise di abbandonare l'Università a cinque esami dalla conclusione del ciclo di studi in Scienze politiche, senza aver conseguito la laurea dopo dodici anni fuoricorso.
Considerando i mandati tra il 1990 e il 2020, per quanti anni in totale Matteo Salvini è stato consigliere comunale di Milano?
Matteo Salvini è stato a più riprese consigliere comunale di Milano: dal 1993 al 1997, dal 1999 al 2012 e dal 2016 al 2018. Per calcolare quanto tempo sia durato ogni mandato, bisogna sottrarre la data di inizio alla data di fine mandato. 1997-1993=4. 2012-1999=13. 2018-2016=2. Ottenute le cifre della durata di ciascun mandato, bisogna sommarle per ottenere la cifra totale: 4+13+2=19. In totale, Matteo Salvini è stato consigliere comunale di Milano per 19 anni.
047_matteo_salvini.txt
[ "diciannove", "19", "diciannove anni", "19 anni" ]
un periodo di tempo
Soprannominato Super Mario, in giovane età venne inserito nella lista dei 100 migliori giovani calciatori stilata da Don Balón ed era ampiamente considerato come uno dei talenti più promettenti al mondo, tanto da venire inserito nella classifica del Pallone d'oro FIFA 2012 all'età di soli 22 anni. Tuttavia, nel corso degli anni non è riuscito a esprimere appieno il potenziale riconosciutogli, offrendo un rendimento spesso discontinuo, fatto imputabile a limiti caratteriali. Sia sui campi da gioco sia nella vita privata si è reso infatti spesso protagonista di controversi episodi, divenuti noti come balotellate. Vincitore, a livello giovanile, di un Campionato Primavera e un Torneo di Viareggio nelle file dell'Inter, nell'arco di tre stagioni in prima squadra ha conquistato tre scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Champions League. Trasferitosi al Manchester City, ha ampliato il proprio palmarès con una Premier League, una FA Cup e una FA Community Shield. Nel corso della sua carriera ha giocato anche con le maglie di Milan, Liverpool, Nizza, Olympique Marsiglia, Brescia, Monza e Sion. Con 62 reti realizzate tra Premier League e Ligue 1, risulta essere inoltre il terzo calciatore italiano ad avere segnato più gol nei quattro principali campionati europei all'infuori dell'Italia (ovvero Inghilterra, Francia, Germania e Spagna), alle spalle di Paolo Di Canio (66) e Giuseppe Rossi (65). Nel 2010 esordisce con la nazionale italiana per poi raggiungere due anni più tardi la finale dell'Europeo del 2012, dove si laurea capocannoniere del torneo con tre reti (al pari di altri cinque giocatori) divenendo il miglior marcatore italiano nella storia della competizione, a pari merito con Antonio Cassano. In seguito raggiunge con la nazionale il terzo posto alla Confederations Cup del 2013, dove con due gol realizzati diventa anche qui il miglior marcatore italiano nella storia della competizione, a pari merito con Daniele De Rossi e Giuseppe Rossi. Partecipa poi anche al Mondiale del 2014, dove la nazionale esce al primo turno. Biografia Nasce a Palermo, nel quartiere di Borgo Nuovo, da Thomas, domestico e operaio edile, e Rose Barwuah, immigrati ghanesi. Poco dopo la sua nascita, i genitori si trasferiscono a Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, in cerca di lavoro. Nei primi tre anni di vita Balotelli ha dei gravi problemi intestinali, per i quali è sottoposto a una serie di interventi chirurgici, e le sue condizioni migliorano verso la fine del 1992. I problemi di salute di Mario e le difficoltà economiche spingono i Barwuah a chiedere l'aiuto dei servizi sociali, che raccomandano l'affido familiare. Balotelli accuserà poi i genitori naturali di essersi disinteressati di lui, acconsentendo che un'altra famiglia lo crescesse, salvo poi reclamarne il ritorno a casa solo in seguito alla sua notorietà. Nel 1993 è affidato dal tribunale per i minorenni alla famiglia Balotelli, in provincia di Brescia. Inizialmente sta con i Balotelli durante la settimana e torna dai Barwuah nei fine settimana, ma in seguito viene stabilito il trasferimento definitivo a casa dei Balotelli, dove cresce insieme ai tre figli della coppia (due maschi e una femmina). I due fratelli maggiori, Giovanni e Corrado, aiutano i genitori a prendersi cura di lui e lo seguono nella sua attività di calciatore, diventando i suoi procuratori. La madre adottiva, Silvia, è figlia di ebrei sopravvissuti alla Shoah, mentre la sorella, Cristina Balotelli, è giornalista per Il Sole 24 Ore e inviata di guerra di Radio 24.
Quanti anni dopo l'esordio di Mario Balotelli nella nazionale italiana, egli fu inserito per la prima volta nella classifica del Pallone d'oro FIFA?
Mario Balotelli esordì nella nazionale italiana nel 2010, e due anni dopo, all'età di soli 22 anni, venne inserito per la prima volta nella classifica del Pallone d'oro FIFA.
085_mario_balotelli.txt
[ "2", "2 anni", "due anni", "due" ]
un periodo di tempo
Biografia Ha vissuto, durante l'infanzia e l'adolescenza, a Torino, in Borgo San Donato, abitando in via Principessa Clotilde; in questa Torino operaia, di immigrazione, raccontava che la sua famiglia era "la sola piemontese di tutto il caseggiato". Si avvicinò alla musica all'età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ha raccontato di aver conosciuto in conservatorio Oscar Giammarinaro, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con questo gruppo con il nome d'arte di Xico, fin quando ne fu cacciato, disse scherzando, "perché producevo troppe note"; con gli Statuto incise l'album di esordio Vacanze (pubblicato dalla Toast Records). Del conservatorio ha anche ricordato di aver avuto un docente che spesso urlava ed alzava le mani. Un giorno, durante uno di questi maltrattamenti, entrò un uomo che chiese a Bosso di ripetere l'esercizio, si rivolse al docente e gli disse: "A me sembra molto bravo. Perché grida?"; tale personaggio era il celebre compositore sperimentale John Cage, a cui Bosso avrebbe in seguito dedicato il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì come solista in Francia e incominciò a girare per le orchestre europee. Fu l'incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare composizione e direzione d'orchestra all'Accademia di Vienna. Nel 2011 subì un intervento per l'asportazione di una neoplasia cerebrale e fu anche colpito da una sindrome autoimmune neuropatica. Le patologie inizialmente non gli impedirono di continuare a suonare, comporre e dirigere. La malattia neurodegenerativa, all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, o comunque una malattia del motoneurone, in realtà una forma grave di neuropatia motoria multifocale, patologia autoimmune, peggiorò poi al punto tale da costringerlo, nel settembre 2019, alla cessazione dell'attività di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell'"Associazione Mozart 14", eredità ufficiale dei princìpi sociali ed educativi del maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra Abbado. La morte È deceduto il 14 maggio 2020, all'età di 48 anni, nella sua casa di Bologna, a causa della recidiva del cancro da cui era affetto dal 2011. I funerali si sono svolti in forma strettamente privata, per volere dei familiari; il suo corpo è stato cremato ed è presente una lapide nel Cimitero Monumentale di Torino. Solista e direttore d'orchestra Negli anni novanta ha partecipato a numerosi concerti sulla scena internazionale: Royal Festival Hall, Southbank Centre, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica di Roma, nei quali si è esibito sia come solista sia come direttore o in formazioni da camera. Ha tenuto corsi in Giappone e a Parigi, partecipando alla vita musicale della scena contemporanea di quegli anni con Gérard Caussé, Pierre Yves Artaud e Laura Chislett.
Quanti anni trascorsero fra l'avvicinamento alla musica di Ezio Bosso e il suo esordio come solista?
Ezio Bosso si è avvicinato alla musica all'età di 4 anni e ha esordito come solista all'età di 16 anni. Sottraendo la sua età al momento del suo avvicinamento alla musica all'età dell'esordio come solista si ottiene la risposta richiesta.
128_ezio_bosso.txt
[ "12", "dodici anni", "12 anni", "dodici" ]
un periodo di tempo
Il club venne fondato de facto nel 1926 come Associazione Calcio Napoli, in seguito al cambio di statuto e di denominazione del Foot-Ball Club Internazionale-Naples, a sua volta costituitosi nel 1922. Assunse poi la denominazione di SSC Napoli nel 1964 e, dopo il fallimento della società nel 2004, il presidente Aurelio De Laurentiis fondò la Napoli Soccer che ne rilevò il titolo sportivo e fu iscritta alla Serie C1, adottando la denominazione vigente con la promozione in Serie B nel 2006. Il colore sociale è l'azzurro, mentre la mascotte è l'asino, originariamente un cavallo inalberato. Gioca le partite interne allo stadio Diego Armando Maradona, inaugurato nel 1959. Con un palmarès che comprende tre scudetti (1986-1987, 1989-1990 e 2022-2023), sei Coppe Italia (1961-1962, 1975-1976, 1986-1987, 2011-2012, 2013-2014 e 2019-2020), due Supercoppe italiane (1990 e 2014) e una Coppa UEFA (1988-1989), oltre a una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976), il Napoli è la squadra del Meridione più titolata a livello nazionale e internazionale, nonché, con 81 partecipazioni, quella più presente nei campionati di massima serie. Il Napoli è anche uno dei membri associati dell'Associazione dei club europei (ECA), organizzazione nata in sostituzione del soppresso G-14 e costituita dai principali club calcistici del continente, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA. Storia Dalle origini al secondo dopoguerra L'Associazione Calcio Napoli fu costituita il 25 agosto 1926 (sebbene la data venga tradizionalmente anticipata al 1º agosto) su iniziativa dell'industriale napoletano Giorgio Ascarelli, il quale ne assunse la presidenza. De iure, la nascita del Napoli non avvenne attraverso un tradizionale processo di fondazione societaria, bensì fu frutto di una modifica statutaria e di denominazione del Foot-Ball Club Internazionale-Naples (o Internaples), un club sorto nell'ottobre del 1922; a sua volta, l'Internaples derivò dall'unione di altre due compagini, il Naples Foot-Ball Club, fondato nel 1905 e primo vero nucleo storico del Napoli, e l'Unione Sportiva Internazionale Napoli, capofila della fusione. Il cambio di nome fu operato da Ascarelli, all'epoca presidente dell'Internaples, poiché esso era sgradito al regime fascista al tempo al potere, in quanto il termine "Internazionale" ricordava l'Internazionale Comunista, nemica politica del fascismo, e il regime osteggiava i termini stranieri come "Naples". Nel frattempo, con l'approvazione della Carta di Viareggio, il Napoli ottenne nella stagione 1926-1927 l'ammissione al nuovo campionato di massima serie unificato tra Nord e Sud, la Divisione Nazionale, in virtù del piazzamento conseguito dall'Internaples nella Prima Divisione 1925-1926. Le prime tre stagioni si chiusero con due retrocessioni nel secondo livello del campionato italiano di calcio e uno spareggio salvezza: in ciascuna occasione, tuttavia, la FIGC accordò la riammissione per allargamento del campionato a tutte le squadre coinvolte oltreché, nello specifico, premiare gli sforzi del club partenopeo onde recuperare il pesante gap con le società settentrionali. Nonostante i difficili inizi, la situazione migliorò progressivamente, grazie soprattutto all'apporto dell'italo-paraguayano Attila Sallustro, primo idolo dei tifosi partenopei. In questi primi anni, come allenatori, il Napoli si affidò a ex calciatori austriaci, come Anton Kreutzer, Bino Skasa, Jean Steiger e Karl Fischer, all'ungherese Ferenc Molnár e all'italiano Giovanni Terrile.
Quanti anni sono passati tra la prima vittoria del Napoli nella Supercoppa Italiana e la sua seconda?
La prima Supercoppa Italiana venne vinta dal Napoli nel 1990, mentre la seconda nel 2014. Da quest'ultimo anno, andando a sottrarre il primo, si evince che siano passati 24 anni tra una Supercoppa e l'altra.
132_società_sportiva_calcio_napoli.txt
[ "ventiquattro anni", "24", "24 anni", "ventiquattro" ]
un periodo di tempo
Premium Cinema è stato un gruppo di canali televisivi a pagamento editi da Mediaset dedicati al cinema. Ha iniziato la sua programmazione l'8 maggio 2009 con il solo canale Premium Cinema. Storia Premium Cinema nasce l'8 maggio 2009 alle 21:00 su Mediaset Premium. Il 18 novembre 2009, l'offerta si allarga con l'arrivo di Premium Cinema Energy dedicato ai film d'azione, horror e brividi e di Premium Cinema Emotion, dedicato ai film romantici. Dal 18 maggio 2010 il canale principale trasmette anche in alta definizione. Il 1º luglio 2011, nasce Premium Cinema Comedy dedicato a commedie e film comici. Dal 5 marzo 2015 fino al 12 gennaio 2016, i canali diventano disponibili anche in streaming sulla piattaforma Infinity. Il 23 giugno 2015, a seguito della riorganizzazione editoriale di Mediaset Premium, l'offerta viene nuovamente rinnovata con l'eliminazione della versione in definizione standard di Premium Cinema e l'arrivo di Premium Cinema 2 in alta definizione e delle rispettive versioni timeshift +24 in definizione standard di quest'ultimi. Dalla stessa data i canali traslocano di posizione occupando la zona dal canale 330 in avanti. Il 1º ottobre 2016, nascono le versioni in alta definizione e in timeshift +24 di Premium Cinema Energy e contestualmente sparisce la versione in definizione standard. In seguito ad un accordo tra Mediaset Premium e Sky Italia reso noto il 30 marzo 2018, a partire dal 27 aprile 2018 i canali (ad esclusione di Premium Cinema 2 ed Energy +24) diventano disponibili solo in alta definizione anche sulla piattaforma satellitare. Il 1º giugno 2018 spariscono dal digitale terrestre Premium Cinema 2 (che rimane disponibile solo online) e i canali +24, mentre i canali HD vengono convertiti tutti in definizione standard. Dalla stessa data i canali tornano nuovamente disponibili anche all'interno della piattaforma Infinity nella sezione "Canali Live". Il 1º agosto 2018 chiude Premium Cinema 2. Da aprile 2019 i canali diventano disponibili anche su Sky Go. Dal 1º giugno 2019, a seguito della chiusura del bouquet digitale terrestre di Mediaset Premium, i canali sono rimasti disponibili esclusivamente su Infinity e Sky. Il 1º luglio 2020 viene rimodulata l'offerta e i canali, passati da quattro a tre, cambiano nome: Premium Cinema e Premium Cinema Energy confluiscono in Premium Cinema 1 (di conseguenza Premium Cinema +24 diventa Premium Cinema 1 +24), Premium Cinema Emotion diventa Premium Cinema 2 e Premium Cinema Comedy diventa Premium Cinema 3. Dall'8 aprile 2021, con l'unione di Infinity e Mediaset Play nella nuova piattaforma Mediaset Infinity, i canali diventano disponibili sul channel a pagamento Infinity+. Il 10 gennaio 2022 i tre canali Premium Cinema, assieme agli altri canali a pagamento del gruppo Mediaset, cessano le trasmissioni. Canali == Note ==
Per quanti anni è attivo il canale Premium Cinema Energy su Mediaset Premium prima della fusione con il canale Premium Cinema?
Il canale Premium Cinema Energy nasce nel 2009 e confluisce con il canale Premium Cinema nel 2020. Per ottenere la risposta devi sottrare l'anno in cui il canale è nato all'anno in cui il canale cessa di esistere. 2020 - 2009 = 11.
190_premium_cinema.txt
[ "undici", "undici anni", "11 anni", "11" ]
un periodo di tempo
Debutta nella televisione italiana nel programma Buona Domenica come concorrente di Miss Buona Domenica nel 1994; trova il successo conducendo il programma pomeridiano di Italia 1 Colpo di fulmine. Negli anni successivi, oltre a condurre trasmissioni per televisioni tedesche come Deutschland sucht den Superstar (format teutonico di Pop Idol), e svizzere (conducendo Cinderella su TV3), in Italia conduce Zelig, Scherzi a parte, Paperissima, Striscia la notizia, oltre al Festivalbar 2002 e Festivalbar 2003. Nella seconda metà degli anni duemila recita come protagonista nella prima stagione della sit-com televisiva Love Bugs, quindi partecipa ad alcuni cinepanettoni al fianco di Christian De Sica, e a spettacoli teatrali con la Compagnia della Rancia. Pubblica anche un album musicale, Lole, di scarso successo commerciale e di critica. Nel settembre 2012, la rivista svizzera Bilanz colloca Hunziker al primo posto nella lista delle donne più pagate della Svizzera e al sesto tra i più pagati in assoluto, con un reddito di 8,2 milioni di euro all'anno. Biografia L'infanzia e l'arrivo in Italia Figlia di Ineke Hunziker (nata Smit) (olandese con lontane origini indonesiane) e di Rudolf Hunziker, detto Rodolfo, pittore ticinese di origini svizzero-tedesche, morto nell'agosto 2001 all'età di 60 anni, nel 1983 si trasferisce con l'intera famiglia da Sorengo (nella Svizzera italiana), dov'è nata, a Ostermundigen, nei pressi della capitale Berna (nella Svizzera tedesca), dove frequenta le scuole elementari. Dopo la separazione dei genitori, si trasferisce con la madre e il fratello a Zuchwil, nel Canton Soletta. Nel 1994, all'età di 17 anni, Michelle parte per Milano alla ricerca di un lavoro nel campo della moda. Dopo alcuni "no" da parte di agenzie di moda come la Fashion e la Why Not, inizia una relazione con il presentatore Marco Predolin e viene selezionata alla Riccardo Gay, con la quale inizia a sfilare per firme importanti della moda come Giorgio Armani, Rocco Barocco e La Perla. Sempre nel 1994 arriva seconda classificata al concorso di bellezza Fotomodella dell'Anno. Gli esordi in televisione Appare in TV per la prima volta nella stagione 1994–1995 nella trasmissione Buona Domenica condotta da Gabriella Carlucci e Gerry Scotti come concorrente del concorso di bellezza Miss Buona Domenica. Successivamente prende parte con un piccolo ruolo a Mai dire Gol del lunedì con la Gialappa's, a Numero Uno con Pippo Baudo e nella primavera del 1996 affianca Paolo Bonolis nella conduzione del programma I cervelloni in onda su Rai 1. All'inizio del 1997 decide di intraprendere la strada della recitazione iscrivendosi alla scuola professionale del M.A.S di Milano diretta dalla coreografa Susanna Beltrami. Nell'estate 1997 passa a Mediaset, prima su Canale 5 per condurre con il Gabibbo la trasmissione Paperissima Sprint (nella quale è interprete della sigla intitolata Fritto misto con Maria Dal Rovere e il pupazzo), poi su Italia 1 per condurre nella stagione 1997-1998 la terza edizione del programma pomeridiano Colpo di fulmine, succedendo ad Alessia Marcuzzi e nello stesso anno prende parte alla miniserie televisiva I misteri di Cascina Vianello , con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
Dopo quanti anni dal suo debutto sulla tv italiana ha iniziato Michelle Hunziker a prendere parte ai programmi della Mediaset?
Per sapere dopo quanti anni la Hunziker ha iniziato a partecipare a programmi della Mediaset, bisogna sottrarre dall'anno del suo primo programma Mediaset l'anno del suo debutto, e otteniamo il risultato, 1997 - 1994 = 3.
215_michelle_hunziker.txt
[ "3 anni", "tre", "tre anni", "3" ]
un periodo di tempo
Alessandro Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unità aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile). Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo). Biografia Origini familiari Famiglia Alessandro Manzoni proveniva, dal lato materno, da una famiglia illustre, i Beccaria. Il nonno materno di Manzoni, infatti, era Cesare Beccaria, autore del trattato Dei delitti e delle pene, che fu uno dei principali animatori dell'illuminismo lombardo. A detta del Manzoni stesso, lui e il nonno si conobbero soltanto una volta, in occasione della visita della madre presso il celebre padre. La parentela coi Beccaria lo rendeva inoltre lontano cugino dello scrittore scapigliato Carlo Dossi. Più modesta era invece la famiglia paterna: don Pietro Manzoni, il padre di Alessandro, discendeva da una nobile famiglia di Barzio, in Valsassina, e stabilitasi a Lecco (nella località del Caleotto) nel 1612 in seguito al matrimonio di Giacomo Maria Manzoni con Ludovica Airoldi nel 1611. Per quanto don Pietro Antonio Pasino Manzoni (1657-1736) avesse poi ricevuto il feudo di Moncucco nel novarese nel 1691, e per quanto in virtù di ciò fossero conti, il titolo a Milano non era valido perché "straniero". Inizialmente don Pietro presentò al governo austriaco una richiesta ufficiale perché fosse riconosciuto, ma poi preferì non insistere. In ogni caso, quando Roma attribuirà molto più tardi la cittadinanza al Manzoni, il titolo comitale apparirà sull'atto ufficiale e verrà mantenuto dalla sua discendenza. Manzoni e Giovanni Verri Nonostante il padre legittimo fosse Pietro Manzoni, è molto probabile che il padre naturale di Alessandro fosse un amante di Giulia, Giovanni Verri (fratello minore di Alessandro e Pietro Verri). Con Giovanni, uomo attraente e libertino, di diciassette anni maggiore di lei, Giulia aveva avviato una relazione già nel 1780, proseguendola anche dopo il matrimonio. Dalle parole del Tommaseo pare evincersi come Verri fosse il vero padre dello scrittore, e come questi ne fosse pienamente a conoscenza: «Anco di Pietro Verri [Manzoni] ragiona con riverenza, tanto più ch'egli sa, e sua madre non glielo dissimulava, d'essere nepote di lui, cioè figliuolo d'un suo fratello».
Quanti anni visse Alessandro Manzoni?
Alessandro Manzoni nacque nel 1785 e morì nel 1873. Per calcolare quanti anni ha vissuto, si sottrae l'anno di nascita dall'anno di morte. 1873-1785=88.
233_alessandro_manzoni.txt
[ "88 anni", "ottantotto anni", "ottantotto", "88" ]
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Biografia Manuel Agnelli cresce a Milano e si diploma presso l'I.T.A.S. "G. Bonfantini" di Novara. Gli inizi La carriera musicale di Manuel Agnelli inizia nel 1985 quando dà vita agli Afterhours insieme a Lorenzo Olgiati (basso) e Roberto Girardi (batteria). Agnelli canta e suona la chitarra; in alcune occasioni suona il pianoforte. Ai tre si aggiungerà poco dopo Paolo Cantù (chitarra). Nel 1987 gli Afterhours pubblicano il singolo My Bit Boy, a cui seguirà il primo album All the Good Children Go to Hell (Toast Records) Nel 1989 fonda assieme ad altri musicisti tra cui Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus l'etichetta discografica Vox Pop, che in cinque anni produce una novantina di dischi, tra cui band come Ritmo Tribale, Mau Mau, Prozac + e Casino Royale.. La sua prima apparizione televisiva sulla Rai, nel gennaio 1993, avviene con un'embrionale formazione dei La Crus, insieme a Cesare Malfatti, Mauro Ermanno Giovanardi e Mox Cristadoro al piano: durante una puntata di Tortuga (programma del Dipartimento Scuola Educazione) il gruppo esegue dal vivo una cover de Il vino di Piero Ciampi. Affermazione, attività discografica e progetti alternativi Nel 1997 ha collaborato, in veste di produttore artistico, con Cristina Donà, della quale ha prodotto i primi due album, ossia Tregua (1997) e Nido (1999). Nel corso degli anni ha collaborato anche con Marco Parente, Mina, La Crus, Patty Pravo, Verdena, Pitch e Scisma. Nel 1998 ha prodotto Club privé dei Massimo Volume e ha collaborato con i La Crus nella realizzazione dell'album Dietro la curva del cuore. Nel 1999 ha collaborato nuovamente con Emidio 'Mimì' Clementi dei Massimo Volume, con cui realizza il progetto 'Gli Agnelli Clementi' che prevede uno spettacolo itinerante di letture in Italia. Sempre nel 1999 avviene il suo esordio nel mondo letterario: pubblica infatti il libro I racconti del tubetto, edito da Ultrasuoni, ristampato l'anno successivo da Mondadori con il titolo Il meraviglioso tubetto al quale è abbinato un CDS contenente tracce inedite rispetto all'album precedente degli Afterhours, ossia Non è per sempre. Nel 2001 partecipa a Canto di spine - versi italiani del Novecento in forma canzone del gruppo genovese Altera, antologia cantata della poesia italiana, co-prodotta con Franz Di Cioccio (Fermenti Vivi/S4), cantando i versi di Sera di Pasqua di Eugenio Montale. Il 10 giugno 2001 a Rimini parte il Tora! Tora! Festival, ideato e organizzato da Manuel Agnelli e finanziato dalla Mescal. Il festival è stato ininterrottamente realizzato per 5 edizioni (fino al 2005) e ha visto salire sul proprio palco numerose band di livello, tra cui Marlene Kuntz e Subsonica, mentre sotto il palco nel corso degli anni sono giunte centinaia di migliaia di persone. I tour dal 2001 al 2004 vengono inoltre accompagnati dalla pubblicazione delle relative compilation, mentre dall'edizione del 2005 viene realizzato un libro fotografico dal titolo Tora! Tora! - 70 artisti si raccontano nel diario fotografico del Festival italiano itinerante. Il 24 novembre 2001 Agnelli viene premiato dal Meeting delle etichette indipendenti di Faenza per la realizzazione dell'"evento live dell'anno", appunto il Tora! Tora!. Nello stesso mese del 2001 viene premiato a Milano in occasione degli Italian Music Awards, come "miglior produttore italiano". Aveva infatti da poco prodotto l'album Solo un grande sasso dei Verdena.
Quanti anni sono passati tra la pubblicazione del primo libro di Manuel Agnelli e la terza edizione del Tora! Tora! Festival?
La prima edizione del Tora! Tora! Festival si è svolta nel 2001, e poi ogni anno fino al 2005. Per sapere in che anno si è svolta la terza edizione, bisogna sommare il numero di edizioni successive (2) all'anno della prima edizione: 2001+2=2003. Ora che sappiamo che la terza edizione del festival si è svolta nel 2003, dobbiamo sottrarre a questa cifra l'anno di pubblicazione del libro, il 1999. 2003-1999=4. Tra la pubblicazione del primo libro di Manuel Agnelli e la terza edizione del Tora! Tora! Festival sono passati 4 anni.
237_manuel_agnelli.txt
[ "quattro anni", "4", "quattro", "4 anni" ]
un periodo di tempo
Storia Anni '70 Nel 1974 Giacomo Properzj e Alceo Moretti fondarono l'emittente televisiva privata via cavo Telemilanocavo. Come sede, presero in affitto alcuni locali in uno degli edifici di Milano 2, la città satellite costruita da Silvio Berlusconi. Le trasmissioni iniziarono martedì 24 settembre e, nei primi due anni di vita, l'emittente trasmise via cavo grazie alla sentenza della Corte costituzionale di luglio, che liberalizzò questo tipo di trasmissioni televisive. Al sistema via cavo si collegarono circa 5.000 utenze corrispondenti a 20.000 telespettatori. A seguito poi della liberalizzazione anche delle trasmissioni via etere in ambito locale nel 1976, nacquero molte altre televisioni e la concorrenza, provocando un calo dei ricavi, costrinse Properzj e Moretti a cedere la televisione al prezzo simbolico di una lira, condonandone anche i canoni d'affitto non pagati. Con il passaggio dal cavo all'etere, Berlusconi acquistò l'emittente locale TVI Television International of Milan, che trasmetteva sul canale 58 dall'impianto sull'Hotel Michelangelo. Telemilano cambiò nome in Telemilano 58 e trasferì gli studi nel Palazzo dei Cigni. Contemporaneamente vennero fatti investimenti tecnici con l'alleanza di un imprenditore specializzato in produzione di apparecchiature per la ricezione dei segnali televisivi, Adriano Galliani, che assunse un ruolo importante nella produzione degli apparati televisivi dell'emittente. Il successo arrivò nella stagione 1979-1980 con diverse trasmissioni condotte, tra gli altri, da Mike Bongiorno, Claudio Lippi, Claudio Cecchetto e I Gatti di Vicolo Miracoli. Venerdì 23 febbraio 1979 venne registrato a Milano il marchio «Canale 5». Il nome viene scelto da Berlusconi con Adriano Galliani «per una questione di eufonia» ma anche perché un nome locale come quello di Telemilano ormai iniziò a stare stretto per un'emittente che aspira a diventare una grande televisione nazionale. Infatti Berlusconi aspirava a posizionare la sua emittente subito dopo le tre reti Rai e Tele Montecarlo. Qualche mese dopo, lunedì 12 novembre presso il notaio Guido Roveda, venne registrato anche il marchio «Canale 5 Music S.r.l.», con amministratore unico un generale dell'Aeronautica Militare in pensione, Antonio Melchiorre, che non venendo chiamato a svolgere alcun incarico effettivo, dopo un anno decise di dimettersi. Nello stesso anno Berlusconi acquistò Tele Torino International dal Gruppo Fiat. Anni '80 Il 10 gennaio 1980 Silvio Berlusconi tenne una conferenza stampa, assieme a Mike Bongiorno, negli studi di Telemilano. Nell'ottica di creare un network nazionale, Berlusconi si accordò con 25 emittenti private (comprese quelle che non erano di sua proprietà) sparse in tutta Italia, per far trasmettere, nella stessa fascia oraria su tutte le emittenti, gli stessi programmi. L'esperimento iniziò ufficialmente con la trasmissione I sogni nel cassetto, condotta proprio da Mike Bongiorno e prodotta da Reteitalia. Questa trasmissione, assieme alle altre produzioni di Reteitalia, ebbe risultati d'ascolto importanti grazie anche alla tecnica dell'interconnessione funzionale, grazie alla quale le produzioni di Reteitalia furono diffuse a livello nazionale. Il meccanismo consisteva in: registrazione dei programmi su videocassette con l'inserimento della pubblicità e loro messa in onda ad orari leggermente diversi nelle varie emittenti locali. Il «pizzone» veniva distribuito tramite corrieri (quotidianamente o settimanalmente a seconda delle trasmissioni) dal centro operativo di Milano al consorzio di emittenti private distribuite su tutto il territorio nazionale.
In che anno Antonio Melchiorre diede le dimissioni da amministratore unico di Canale 5 Music S.r.l.?
Antonio Melchiorre divenne amministratore unico di Canale 5 Music S.r.l. nel 1979 e si dimise un anno dopo. Per ottenere l'anno basta quindi sommare 1 a 1979, ottenendo 1980.
014_canale_5.txt
[ "millenovecentoottanta", "1980", "millenovecentottanta" ]
un anno
Il Presidente della Repubblica Italiana, nel sistema politico italiano, è il capo dello Stato italiano, rappresentante dell'unità nazionale. Il Presidente della Repubblica si configura come un potere «neutro», ovvero posto al di fuori della tripartizione dei poteri (legislativo, esecutivo o giudiziario). Svolge una funzione di sorveglianza e coordinamento, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui è garante. Il Presidente della Repubblica è un organo costituzionale. È eletto dal Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni (tre consiglieri per regione, eletti dai Consigli regionali, con l'eccezione della Valle d'Aosta che ne elegge uno solo, per un totale di 58) e rimane in carica per sette anni (mandato presidenziale). La Costituzione stabilisce che può essere eletto presidente chiunque, con cittadinanza italiana, abbia compiuto i cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici. La residenza ufficiale del presidente della Repubblica è il Palazzo del Quirinale (sull'omonimo colle di Roma), che, per metonimia, indica spesso la stessa presidenza. Dal 2015 la carica più alta dello Stato è ricoperta da Sergio Mattarella. La figura Requisiti ed eleggibilità Ai sensi dell'art. 83 della Costituzione: I requisiti di eleggibilità, contenuti nel primo comma dell'art. 84 della Costituzione, sono: l'avere cittadinanza italiana; aver compiuto i 50 anni d'età; godere dei diritti civili e politici. La Costituzione prevede inoltre l'incompatibilità con qualsiasi altra carica. L'elezione del Presidente della Repubblica avviene su iniziativa del Presidente della Camera dei deputati e la Camera dei deputati è la sede per la votazione. Il Presidente della Camera convoca la seduta comune trenta giorni prima della scadenza naturale del mandato in corso. Nel caso di impedimento permanente, di morte o di dimissioni del presidente in carica, il Presidente della Camera convoca la seduta comune entro quindici giorni. Nel caso le camere siano sciolte o manchino meno di tre mesi alla loro cessazione, l'elezione del presidente della Repubblica avrà luogo entro il quindicesimo giorno a partire dalla riunione delle nuove camere. Nel frattempo sono prorogati i poteri del presidente in carica. Quest'ultima previsione serve a svincolare l'elezione del nuovo presidente della Repubblica dalla conflittualità tipica del periodo pre-elettorale e a fare in modo che il nuovo presidente risulti eletto da un Parlamento completamente legittimato. La previsione di una maggioranza qualificata per i primi tre scrutini e di una maggioranza assoluta per gli scrutini successivi serve a evitare che la carica sia ostaggio della maggioranza politica. La carica rinvia infatti a un ruolo indipendente dall'indirizzo della maggioranza politica e un mutamento dei quorum deliberativi (ipotizzato in sede di revisione costituzionale) è stato per questo oggetto di rilievi in dottrina. Il presidente assume l'esercizio delle proprie funzioni solo dopo aver prestato giuramento innanzi al Parlamento in seduta comune (ma senza i delegati regionali), al quale si rivolge, per prassi, tramite un messaggio presidenziale.
In che anno è finito naturalmente il primo mandato da Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella?
Il mandato di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica è iniziato nel 2015. La durata naturale del mandato è un settennato ovvero sette anni. L'anno della fine del suo primo mandato si ottiene sommando la durata del mandato all'inizio del medesimo quindi la risposta è nel 2022.
231_presidente_della_repubblica_italiana.txt
[ "2022", "duemila e ventidue", "duemilaventidue" ]
un anno
Liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Roberto Saviano, la serie narra le vicende dei clan camorristici di varie zone di Napoli, in particolare Secondigliano. Il film L'immortale del 2019 fa parte del medesimo contesto narrativo. Produzione Le riprese della prima stagione sono cominciate nell'agosto 2013 e si sono svolte a Napoli, Milano, Ferrara, Mentone e Barcellona. La regia è di Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini. La maggior parte delle scene tenute all'esterno sono state girate nella periferia e nell'entroterra di Napoli, nella serie hanno fatto da sfondo i quartieri: Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, il Rione 219 di San Vitaliano e il Parco Verde di Caivano. Le riprese della seconda stagione sono cominciate il 14 aprile 2015 a Colonia, in Germania, per poi spostarsi a giugno a Nola e sono terminate a Napoli il 6 novembre seguente. Altre scene sono riprese a Roma, Bergamo, Milano, Trieste, in Croazia e Honduras. Ai registi della prima stagione si aggiunge anche Claudio Giovannesi. A ottobre 2016 iniziano le riprese della terza stagione, che vede l'abbandono alla regia di Stefano Sollima e Claudio Giovannesi, perché impegnati in altri progetti; le riprese terminano il 7 giugno 2017. Le riprese della quarta stagione iniziano il 16 aprile 2018 e terminano il 29 novembre dello stesso anno; alcune scene sono state registrate a Poggiomarino, Londra, Bologna e Reggio Emilia. Alla direzione della serie, assieme ai confermati Francesca Comencini e Claudio Cupellini, si aggiungono Marco D'Amore (già attore in questa serie) al suo debutto come regista, Enrico Rosati e Ciro Visco (questi ultimi già aiuto-registi nelle stagioni precedenti). Le riprese della quinta stagione, l'ultima della serie e che vede l'abbandono alla regia di Francesca Comencini, Enrico Rosati e Ciro Visco, sono state girate a Riga, in Lettonia, nel settembre 2020. Dal 29 ottobre 2020 al 22 maggio 2021 si sono svolte a Napoli e a Roma. Il 3 ottobre del 2023 Cattleya e Sky ufficializzano la produzione di una serie prequel. Trama Prima stagione Napoli, il clan camorrista dei Savastano è comandato dal temuto e rispettato Don Pietro Savastano, il boss di Secondigliano. Al fianco di Don Pietro ci sono molti uomini fidati, tra cui Ciro Di Marzio, detto l'Immortale, suo braccio destro, che all'inizio della serie è mandato a incendiare la casa della madre di Salvatore Conte, boss rivale. Don Pietro affida a Ciro il compito di preparare suo figlio Gennaro, detto Genny, al futuro ruolo di capo, siccome Genny è un ragazzo immaturo e viziato, che però vede Ciro come un punto di riferimento e una grande fonte di ispirazione, nonché come un amico fidato. Ciro dal canto suo è sempre più insofferente verso gli ordini che gli vengono impartiti, soprattutto dopo aver visto morire, per causa di un ordine discutibile di Don Pietro, Attilio, suo padre putativo, ucciso in uno scontro a fuoco contro gli uomini di Conte. L'immortale inizià perciò a sviluppare una profonda avversione per la famiglia al comando, che quasi tradisce diventando un informatore della polizia.
Quanti anni sono trascorsi tra il primo ciak della prima stagione di Gomorra e la fine delle riprese dell'ultima stagione?
Le riprese della prima stagione di Gomorra sono iniziate nel 2013, mentre le riprese dell'ultima stagione sono finite nel 2021. Per capire quanti anni sono passati, bisogna sottrarre l'anno di inizio riprese all'anno di fine riprese. 2021-2013=8.
037_gomorra_-_la_serie.txt
[ "8", "otto", "8 anni", "otto anni" ]
un numero
È considerata una delle migliori cantanti della musica leggera italiana, dotata di ampia estensione, di duttilità nel passaggio fra i vari registri e di una vocalità capace di coniugare note passionali a note più drammatiche con facilità, nonché caratterizzata dal suo essere sofisticata e con una forte intensità interpretativa. Il suo album di esordio, Oltre la collina e il singolo Padre davvero sono giudicati tra i migliori lavori della musica leggera. Successi come Piccolo uomo, Donna sola, Minuetto, Inno, E stelle stan piovendo, Al mondo, Donna con te, Che vuoi che sia se t'ho aspettato tanto, Per amarti e La costruzione di un amore la consacrano tra le protagoniste della musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunge una grande popolarità sia nazionale sia internazionale. È l'unica interprete femminile ad aver vinto due Festivalbar consecutivamente, rispettivamente nel 1972 (con Piccolo Uomo) e nel 1973 (con Minuetto). Tra i sodalizi più significativi, il primo con Charles Aznavour, che culminerà il 10 gennaio 1978 con un recital all'Olympia di Parigi; il secondo con Ivano Fossati, col quale si instaura un sodalizio artistico e sentimentale che culminerà con l'album Danza nel 1978. Ritorna sulle scene nel 1981, dopo due interventi alle corde vocali che ne modificarono la timbrica vocale e l'estensione. L'anno successivo si presenta al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, scritta sempre da Fossati, dove riceve il Premio della Critica, che viene istituito proprio per la sua interpretazione e che dal 1996, anno successivo alla sua prematura scomparsa, prende il nome di Premio della Critica "Mia Martini". Nel 1983 decide di ritirarsi dalle scene a causa di una maldicenza che la terrà fuori dai riflettori fino al 1989, quando presenta a Sanremo Almeno tu nell'universo, che la riporta al successo. Questi sono anni di collaborazioni caratterizzati da canzoni come Gli uomini non cambiano, La nevicata del '56 e Cu' mme, in coppia con Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello. Ha rappresentato per due volte l'Italia all'Eurovision Song Contest, nel 1977 con Libera (quindicesima) e nel 1992 con Rapsodia (quarta). Biografia L'infanzia Domenica Rita Adriana Bertè nasce a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre 1947, secondogenita di quattro figlie: le sue sorelle sono Leda (nata il 1º gennaio 1946), la cantautrice Loredana Bertè (nata nel 1950 lo stesso giorno e lo stesso mese di Domenica) e Olivia (nata il 28 gennaio 1958). Il padre, Giuseppe Radames Bertè (1921-2017), un insegnante di latino e greco originario di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, si era trasferito nelle Marche per motivi di lavoro, trascorrendo parte del soggiorno in questa regione nel comune di San Ginesio, dove aveva insegnato presso l'Istituto magistrale "Alberico Gentili", divenendo successivamente preside di liceo ad Ancona. La madre Maria Salvina Dato (1925-2003), anch'ella nativa di Bagnara Calabra, faceva la maestra elementare.
Quanti anni passano tra la prima vittoria al Festivalbar di Mia Martini e il suo quarto posto all'Eurovision?
20 anni. Mia Martini vinse per la prima volta il Festivalbar nel 1972 con "Piccolo Uomo". Nel 1992, presentò all'Eurovision Song Contest il brano "Rapsodia", con il quale arrivò quarta.
066_mia_martini.txt
[ "20 anni", "venti", "20", "venti anni" ]
un numero
Ha legato la sua carriera alla Roma, della quale è il giocatore con il secondo maggior numero di presenze ufficiali di sempre dopo Francesco Totti. Con i giallorossi, per cui ha giocato dal 2001 al 2019, ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Con la nazionale maggiore italiana è stato campione del mondo nel 2006, ha raggiunto la finale del campionato d'Europa 2012 e il terzo posto alla Confederations Cup 2013. A livello olimpico ha vinto la medaglia di bronzo al Giochi olimpici di Atene 2004 e a livello giovanile è stato campione d'Europa Under-21 nel 2004. Con 117 presenze è il quinto giocatore italiano con il maggior numero di presenze in nazionale, a pari merito con Giorgio Chiellini. Con 21 gol è, inoltre, il calciatore non attaccante più prolifico nella nazionale del dopoguerra e il secondo in assoluto dopo Adolfo Baloncieri in tale particolare classifica. Nel 2006 fu nominato miglior calciatore giovane dall'Associazione Italiana Calciatori, mentre nel 2009 è stato da questa nominato migliore calciatore italiano. Nel 2012 fu uno dei 23 giocatori inseriti nel Team of the Tournament del campionato europeo di quell'anno. Biografia Famiglia Nato nel quartiere romano di Ostia, è figlio di Alberto De Rossi, già giocatore delle giovanili della Roma che, prima di diventare allenatore della squadra Primavera del club capitolino, fu professionista in Serie C; anche suo cugino, Andrea De Rossi, è calciatore professionista. Ha una figlia, Gaia, nata il 16 luglio 2005, la cui madre è Tamara Pisnoli, sposata il 18 maggio 2006 e dalla quale si è separato nel 2009. Il 7 agosto 2008 viene assassinato il suocero, Massimo Pisnoli, presso il comune di Aprilia, in provincia di Latina. Pochi giorni dopo, De Rossi decide di dedicare la doppietta firmata in nazionale nella gara contro la Georgia proprio al parente scomparso. I responsabili dell'omicidio, Gabriele Piras e Giuseppe Arena, sono stati arrestati alcuni mesi dopo. Nel 2011 si è fidanzato con l'attrice Sarah Felberbaum, dalla quale ha avuto, il 14 febbraio 2014, una bambina di nome Olivia Rose, e il 3 settembre 2016 un bambino di nome Noah; i due convolano a nozze il 24 dicembre 2015 alle Maldive. Presenza nei media È stato protagonista, insieme ad altri calciatori, di spot pubblicitari per UniCredit, Pringles, Adidas, Linkem e Gillette. Caratteristiche tecniche Schierato inizialmente come attaccante nell'Ostiamare successivamente nella Roma, è diventato trequartista e centrocampista mediano. Possedeva un gran tiro da fuori area e un ottimo stacco di testa. Sin dalle giovanili con la Roma dimostrava una eccellente forza fisica, una buona visione del campo e una grande tenacia. Faceva del temperamento e della carica agonistica le sue doti migliori. Era in grado di spezzare il gioco avversario con intelligenza tattica e decisi tackle, facendo ripartire in questo modo la squadra e dimostrando ottime capacità di impostazione. L'allora allenatore della Roma Luciano Spalletti, suo mentore e grande estimatore, ha detto di lui: «è come avere un satellitare: imposti la richiesta e lui sa già la strada e la posizione di cui hai bisogno».
Quante volte Daniele De Rossi è stato campione del mondo con la nazionale italiana di calcio come giocatore?
Con la nazionale maggiore italiana Daniele De Rossi è stato campione del mondo una volta, nel 2006.
0673_daniele_de_rossi.txt
[ "1 volta", "una", "una volta", "1" ]
un numero
Antonella Elia (Torino, 1º novembre 1963) è un'attrice, conduttrice televisiva e showgirl italiana. Negli anni novanta si è fatta conoscere dal grande pubblico co-conducendo programmi di grande seguito come La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, Non è la Rai, Pressing e La ruota della fortuna. Dagli anni duemila partecipa spesso a reality show quali L'isola dei famosi (di cui vince l'edizione del 2012), Pechino Express, Grande Fratello VIP e Temptation Island. Biografia È figlia di Enrico Elia, avvocato torinese morto il 17 aprile 1979 — quando lei aveva quindici anni — nell'incidente stradale sull'Autostrada dei Fiori, nei pressi di Andora, che costò la vita anche all'ex calciatore Paolo Barison. Essendo sua madre già morta quando aveva un anno, Antonella viene cresciuta dai nonni materni e dalla matrigna Paola, la moglie di suo padre. Consegue la maturità classica nella sua città natale, quindi si trasferisce a Roma e, dopo aver frequentato la scuola di Tonino Conte, comincia la sua carriera artistica come attrice in alcuni spettacoli teatrali. Carriera televisiva Gli esordi Dopo essere stata protagonista negli anni ottanta, ancora da sconosciuta, di molti spot pubblicitari (Lip, Lines, Shampoo Clear, Vicks Sinex, corsi di lingue De Agostini) e campagne cartacee, esordisce in televisione nel 1990 come valletta di Corrado nello storico varietà del sabato sera di Canale 5 La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, che la vedrà confermata anche nelle edizioni del 1991, 1993 e 1994, crescendo artisticamente sempre di più come spalla e showgirl. Il successo televisivo Ancora su Canale 5, dopo un'esperienza come inviata nel programma di Jocelyn Cos'è cos'è, dove conduceva dei giochi in esterna, nella stagione 1991-1992 partecipa alla prima edizione di Non è la Rai, condotta da Enrica Bonaccorti, nonché ai vari speciali della trasmissione, come lo speciale di Capodanno andato in onda il 31 dicembre 1991, quello di San Valentino condotto da Gerry Scotti, la serata La notte della bellezza condotta da Fabio Testi e il varietà estivo Bulli & pupe, condotto da Paolo Bonolis. Sempre nel 1992, co-conduce con Corrado e Fabrizio Frizzi la nona edizione del Gran Premio Internazionale dello spettacolo e presenta assieme a Luca Barbareschi il varietà di Rete 4 Questo è amore, per il quale canta e balla anche l'omonima sigla. Tra il 1993 e il 1996 affianca Raimondo Vianello per la conduzione del programma calcistico Pressing su Italia 1. Nel 1993 prende parte anche a una puntata della storica sitcom Casa Vianello. Nella stagione 1994-1995 inoltre conduce sempre su Italia 1 assieme a Giuseppe Fiorello (allora noto come Fiorellino) la terza edizione del varietà musicale Karaoke che, rimasto orfano di Fiorello, non riscuote gli stessi consensi e verrà eliminato dai palinsesti a fine stagione (salvo un ancor più sfortunato recupero vent'anni dopo con la conduzione di Angelo Pintus). Inoltre, nel 1995, dopo aver partecipato assieme a Simona Ventura al varietà estivo di Alberto Castagna Cuori e denari, comincia un sodalizio lavorativo con Mike Bongiorno: avendolo già affiancato alla conduzione del Festival italiano 1994, lui la sceglie come spalla e co-conduttrice dei suoi quiz e varietà Festival italiano, Bravo, bravissimo, Ma l'amore sì, Premio Mozart, Fifa World Player 1995 e soprattutto La ruota della fortuna, dove suscitò scalpore in occasione di una partecipante che rifiutò il premio e la sua contestuale contestazione contro le pellicce messe in palio da uno sponsor, scatenando, per la sua reazione, le ire del conduttore. Può essere ritenuto uno dei primi casi di contestazione mediatica verso le pellicce animali. In questo periodo è spesso ospite al Maurizio Costanzo Show.
Quante volte Antonella Elia ha partecipato come valletta a La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio fino al 2024?
Antonella Elia esordisce in televisione nel 1990 come valletta di Corrado nello storico varietà del sabato sera di Canale 5 La Corrida - Dilettanti allo sbaraglio, che la vedrà confermata anche nelle edizioni del 1991, 1993 e 1994, crescendo artisticamente sempre di più come spalla e showgirl. Quindi partecipa per 4 volte.
1244_antonella_elia.txt
[ "4", "Quattro" ]
un numero
Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore, compositore, cabarettista, autore televisivo e produttore discografico italiano. Soprannominato il Molleggiato per quello che fu il suo peculiare modo di ballare in gioventù, in molti casi è autore delle musiche delle sue canzoni. In alcune opere ha collaborato in veste di coautore per le musiche e i testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, ha lasciato che altri ne firmassero la proprietà intellettuale. È considerato uno dei più importanti esponenti della musica leggera italiana. Attivo nel mondo dello spettacolo dal 1956, è l'autore delle musiche e l'interprete di alcune delle canzoni italiane più note, come 24mila baci, Prisencolinensinainciusol, Il ragazzo della via Gluck, con tematiche ambientalistiche, fino alla più recente L'emozione non ha voce. Altri progetti recenti, come Io non so parlar d'amore, Esco di rado e parlo ancora meno e Mina Celentano, rientrano tra gli album più venduti della storia in Italia. Ha pubblicato, in totale, 49 album discografici. Ha partecipato al Festival di Sanremo cinque volte, vincendolo nel 1970, con Chi non lavora non fa l'amore, in coppia con Claudia Mori, sua moglie dal 1964. Ha raggiunto il successo anche all'estero, verso la fine degli anni settanta, in Francia, Unione Sovietica, Germania Occidentale, Stati Uniti, Cina, Sud America, Grecia e Austria. È stato molto attivo anche nel cinema, recitando in 43 film e dirigendone quattro, e in televisione, dove ha condotto numerosi spettacoli televisivi trasmessi dalla Rai, come Fantastico, gli one-man show Francamente me ne infischio (premiato con la Rosa d'argento a Montreux), 125 milioni di caz..te e Rockpolitik, spesso accompagnati da critiche e polemiche e con i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, catalizzando sugli stessi spettacoli un forte interesse da parte dei mass media italiani. Gli viene riconosciuto il merito di essere stato uno dei primi in Italia a comprendere i cambiamenti nel mondo della musica e del costume, introducendo di conseguenza un nuovo tipo di musica, influenzato dal rock and roll proveniente dagli Stati Uniti. Biografia Gioventù Adriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Milano, nel quartiere di Greco, in via Cristoforo Gluck 14, dove trascorre i primi anni della sua vita. I genitori, Leontino Celentano (1890-1951) e Giuditta Giuva (1896-1973), sono originari di Foggia e si sono trasferiti prima in Piemonte e poi in Lombardia per cercare lavoro; fratello minore di Rosa (1917-2003), madre di Gino Santercole, Alessandro (1920-2009), e Maria (1923-2012), viene chiamato Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta di leucemia nel 1934 a 9 anni. Lascia presto la scuola, dopo aver completato solo le elementari, e incomincia a fare diversi mestieri tra cui, per ultimo, quello di orologiaio in un negozio di via Cesare Correnti (Celentano si occupa tuttora di orologi nel tempo libero). L'amore per la musica è presente in famiglia; gli zii del futuro cantautore, nelle sere d'estate, sono soliti stazionare sui marciapiedi di via Gluck suonando il mandolino. Adriano, a quindici anni, incomincia a suonare la chitarra.
Quanti anni aveva la madre di Adriano Celentano quando suo figlio vinse Sanremo?
La madre di Adriano Celentano, Giuditta Giuva, è nata nel 1896. Adriano ha vinto Sanremo nel 1970. Per arrivare all'età di Giuditta nell'anno in cui suo figlio ha vinto Sanremo, bisogna sottrarre all'anno di vittoria di Sanremo del figlio l'anno di nascita della madre. Quindi bisogna sottrarre 1896 a 1970, e si ottiene 74.
125_adriano_celentano.txt
[ "settantaquattro anni", "74", "settantaquattro", "74 anni" ]
un numero
Storia Il lancio su TV8 Il canale nasce il 1º luglio 1999 in esclusiva su TELE+ Digitale (fino al 2001 chiamata D+) con il nome di RaiSat Cinema. Fa parte del gruppo RaiSat, società per azioni consociata alla Rai che si occupa di confezionare canali per la pay-TV satellitare. Dal 2002 è il canale televisivo ufficiale della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Sky Italia Il 31 luglio 2003, RaiSat Cinema diventa RaiSat Cinema World, in concomitanza con la nascita di Sky Italia. Il canale trasmette film con particolare attenzione verso le produzioni estere, con appuntamenti per tutto l'arco del giorno: grandi cicli, prime visioni, esclusive, extra e anche documentari di cinema scelti fra le migliori produzioni italiane, europee e internazionali. In tarda serata presenta le opere più provocatorie, a volte il cinema proibito, con grande attenzione ai film più curiosi e discussi. Il 1º novembre 2006 torna alla sua denominazione originaria di RaiSat Cinema, con un palinsesto maggiormente dedicato a film ed eventi italiani. Nel 2009 vanno in onda alcuni spot per celebrare il decimo anniversario della sua nascita. Digitale terrestre in chiaro Il 31 luglio 2009 il canale abbandona la pay-TV a causa del mancato rinnovo del contratto tra Rai e Sky. Da quel momento, RaiSat Cinema diventa gratuito, trasferendosi sul digitale terrestre per le zone coperte dal RAI Mux 3, sul nuovo bouquet satellitare Tivùsat e su Rai.tv. Questo evento di fatto causa la chiusura della società RaiSat, che ormai ha perso il suo scopo originario. Da allora, il canale è gestito direttamente dalla Rai. Da quel momento, il canale comincia a trasmettere, negli spazi pubblicitari, in formato 16:9. Il 27 aprile 2010 nasce la nuova struttura Rai Premium con lo scopo di coordinare la programmazione di Rai 4 e di questo canale. Il 18 maggio 2010 il nome cambia in Rai Movie, in occasione del restyling che ha coinvolto tutti i canali Rai. Il 27 novembre 2010 il canale confluisce nella nuova direzione Rai Gold, che si occupa anche di Rai Premium. Il 7 maggio 2011 il canale subisce un restyling con una nuova veste grafica in linea col restyling del 2010. Il 15 dicembre 2014 adotta una nuova veste grafica per i bumper e i promo di rete, e anche un nuovo slogan: Dentro il cinema. Dal 26 maggio 2016, il canale inizia a trasmettere in alta definizione sulla piattaforma satellitare Tivùsat. Con il cambio di emissione avvenuto nello stesso periodo, il canale ha cominciato a trasmettere gli storici film e serie tv su aspect ratio 4:3 in 16:9 pillarbox, assieme a Rai Premium e agli altri canali Rai digitali terrestri che hanno avviato nel corso dell'anno le trasmissioni HD su Tivùsat. Il 10 aprile 2017 il canale rinnova grafiche e logo passando dal rosso scuro al magenta insieme alle altre reti tematiche Rai. Dal 20 ottobre 2021, la versione in definizione standard sul digitale terrestre passa alla codifica MPEG-4 rimanendo visibile solo su dispositivi HD. Il 14 dicembre 2021, in seguito ad una riorganizzazione delle frequenze, viene eliminata la versione SD da Tivùsat, rimanendo disponibile solo in HD.
Quante volte il canale RaiMovie ha cambiato nome, fino a diventare RaiMovie nel 2010?
Rai Movie nasce come RaiSat Cinema, diventa RaiSat Cinema World nel 2003 (primo cambio), torna ad essere RaiSat Cinema nel 2006 (secondo cambio) e infine diventa Rai Movie nel 2010 (terzo cambio). Di conseguenza, ha cambiato nome tre volte, fino a diventare Rai Movie.
133_rai_movie.txt
[ "3 volte", "tre", "tre volte", "3" ]
un numero
Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata»; è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente, considerato uno dei protagonisti assoluti nel solco della tradizione della commedia dell'arte e accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini, in quasi cinquant'anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e raggiungendo, con numerosi suoi film, i record d'incasso. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l'ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi totale cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici a lui contemporanei, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancora oggi uno dei comici italiani più apprezzati e popolari di sempre. Biografia Lo «scugnizzo» del rione Sanità Antonio De Curtis nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità di Napoli (quartiere considerato il centro della "guapperia" napoletana), in via Santa Maria Antesaecula al terzo piano del civico 107 (mesi più tardi, a causa delle piccole dimensioni dell'abitazione, si trasferirono a pochi metri di distanza, al secondo piano del civico 109 di via Santa Maria Antesaecula, riconosciuta oggi come abitazione storica di Totò), da una relazione clandestina tra Anna Clemente (1881-1947) e Giuseppe De Curtis (1873-1944), il quale per tenere segreto il legame inizialmente non lo riconobbe, così da risultare per l'anagrafe "Antonio Clemente, figlio di Anna Clemente e di N.N." Solitario e di indole malinconica, crebbe in condizioni estremamente disagiate e fin da bambino dimostrò una forte vocazione artistica che gli impediva di dedicarsi allo studio, cosicché dalla quarta elementare fu retrocesso in terza. Ciò non creò in lui molto imbarazzo, anzi intratteneva spesso i suoi compagni di classe con piccole recite, esibendosi con smorfie e battute. Il bambino riempiva spesso le sue giornate osservando di nascosto le persone, in particolare quelle che gli apparivano più eccentriche, cercando di imitarne i movimenti, e facendosi attribuire così il nomignolo di «'o spione». Questo suo curioso metodo di "studio" lo aiutò molto per la caratterizzazione di alcuni personaggi interpretati durante la sua carriera. Terminate le elementari, venne iscritto al collegio Cimino, dove per un banale incidente con uno dei precettori, che lo colpì involontariamente con un pugno, il suo viso subì una particolare conformazione del naso e del mento; un episodio che caratterizzò in parte la sua "maschera". Nel collegio non fece progressi, quindi decise di abbandonare prematuramente gli studi, senza aver ottenuto la licenza ginnasiale. Poiché sua madre lo voleva sacerdote, in un primo tempo frequentò la parrocchia come chierichetto; ma, incoraggiato dai primi piccoli successi nelle recite in famiglia (chiamate a Napoli «periodiche») e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, ancora in età giovanissima, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi – con lo pseudonimo di "Clerment" – in macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco, un interprete napoletano dalla grande mimica e dalle movenze snodate, simili a quelle di un burattino. Proprio su quei palcoscenici di periferia incontrò attori come Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna.
Quanti anni aveva Anna Clemente quando dette alla luce suo figlio, il famoso Totò?
La madre di Totò nacque nel 1881, mentre suo figlio nacque nel 1898. Dunque, sottraendo l'anno di nascita della madre dall'anno di nascita del figlio, si evince l'età al momento del parto (1898 - 1881 = 17).
136_totò.txt
[ "diciassette anni", "diciassette", "17 anni", "17" ]
un numero
Antonino Cannavacciuolo (Vico Equense, 16 aprile 1975) è un cuoco e personaggio televisivo italiano. Durante la sua carriera si è aggiudicato 7 stelle Michelin. Biografia Nato a Vico Equense, ha studiato presso la locale scuola alberghiera, I.S.I.S. "F. De Gennaro" (dove il padre Andrea, anch'egli cuoco, ha insegnato), conseguendo l'Attestato di Cucina nel 1993. Dopo le prime esperienze nella penisola sorrentina, ha seguito periodi di stage in due ristoranti francesi nella regione dell'Alsazia, l'Auberge de l’Ill di Illhaeusern e il Buerehiesel di Strasburgo. Ha avuto modo di lavorare anche nel ristorante del Grand Hotel Quisisana di Capri, quando la cucina era sotto la consulenza di Gualtiero Marchesi. Su questa esperienza ci sono state delle polemiche da parte di Marchesi, il quale ha sottolineato che all'epoca la sua presenza si limitava al ruolo di consulente e non di chef della cucina e di non aver avuto nessuna collaborazione diretta con Cannavacciuolo. Nel 1999 ha assunto, insieme alla moglie, la gestione della dimora storica in stile moresco Villa Crespi, a Orta San Giulio sul lago d'Orta, ricoprendo il ruolo di chef patron. Nel 2003 ha ricevuto la prima stella Michelin e nel 2006 gli è stata conferita la seconda. Dal 2012 Villa Crespi, dotata di hotel e ristorante, è entrata nel circuito Relais & Châteaux. Nel 2022 il locale riceve la terza stella Michelin, diventando uno tra i 140 ristoranti che vanta questo riconoscimento. L'esordio in televisione è avvenuto nel 2013, quando ha condotto la prima stagione di Cucine da incubo, versione italiana del programma omonimo statunitense dello chef britannico Gordon Ramsay; negli anni a seguire ha mantenuto la conduzione delle altre edizioni. Dopo essere stato ospite in due puntate della quarta stagione di MasterChef Italia, è stato annunciato il suo ingresso come giudice a partire dalla quinta stagione (2015-2016), aggiungendosi ai colleghi Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco e continuando ad essere giudice anche in tutte le edizioni seguenti; ad oggi risulta il secondo giudice per numero di edizioni a cui ha preso parte, dietro a Bruno Barbieri, unico giudice presente ininterrottamente dall'esordio del programma. A fine ottobre 2015 ha aperto un locale nel centro della città di Novara, il Cannavacciuolo Café & Bistrot, aperto dalla colazione al dopocena. A novembre 2015 ha promosso un primo evento formativo sulle tecniche imprenditoriali nell'ambito della ristorazione, organizzato dalla Cannavacciuolo Academy, presso l'hotel Sheraton di Malpensa e ad aprile 2016 ne è stato realizzato un secondo presso lo Stadio Olimpico di Roma. È stato invitato in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche in qualità di ospite, tra le quali il Festival di Sanremo 2016. Sempre nel 2016 ha realizzato con altri cuochi per AMREF il "Menù di Natale", con la partecipazione di Giobbe Covatta. Nel 2017 ha condotto la prima stagione di un nuovo programma da lui stesso ideato, 'O mare mio, composto da quattro puntate, ciascuna in una diversa città di mare. Sono seguite nel 2018 altre due serie, rispettivamente di quattro e cinque puntate.
Quanti anni aveva Cannavacciuolo quando ha ottenuto la sua prima stella Michelin?
Cannavacciuolo ha ottenuto la sua prima stella Michelin a 28 anni.
141_antonino_cannavacciuolo.txt
[ "28 anni", "ventotto anni", "28", "ventotto" ]
un numero
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis, detta Bebe Vio (Venezia, 4 marzo 1997), è una schermitrice italiana, specializzata nel fioretto, campionessa paralimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico. Biografia Nata a Venezia, ma cresciuta a Mogliano Veneto, è seconda di tre fratelli; pratica scherma (attività coltivata in parallelo allo scautismo) fin dall'età di cinque anni e mezzo. Il 20 novembre 2008, all'età di 11 anni, è colpita da una meningite che le causa un'estesa infezione tanto da costringere all'amputazione degli arti; dopo 100 giorni di ricovero è uscita dall'ospedale e riprende immediatamente la scuola. In seguito, si sottopone a riabilitazione motoria e a fisioterapia presso il centro protesi INAIL di Budrio, presso Bologna, e, circa un anno dopo l'insorgenza della malattia, riprende l'attività sportiva di schermitrice, anche di livello agonistico, grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto. Da allora è apparsa come testimonial in molti programmi televisivi per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle e dello sport paralimpico in generale; in un paio di occasioni ha gareggiato a scopo pubblicitario insieme alla sua figura ispiratrice, la plurimedagliata Valentina Vezzali. Nel 2009 la famiglia di Vio fonda art4sport, ONLUS di sostegno all'integrazione sociale tramite la pratica sportiva dei bambini che hanno subìto amputazioni. Nel 2012 è tra i tedofori ai Giochi paralimpici di Londra; in occasione di Expo 2015 Vio è scelta quale testimonial della Regione Veneto alla rassegna internazionale. Il 18 settembre 2016 sfila come portabandiera dell'Italia in occasione della cerimonia di chiusura della XV Paralimpiade di Rio de Janiero 2016. Nel settembre 2016 posa per la fotografa Anne Geddes per una campagna a favore della vaccinazione contro la meningite. Il 18 ottobre 2016 fa parte della delegazione italiana alla cena di stato alla Casa Bianca, l'ultima offerta dall'amministrazione Obama. Nel 2017 conduce su Rai 1 il programma La vita è una figata. Ha ideato, insieme alla famiglia, l'evento "giochi senza barriere" insieme alla sua squadra formata da cantanti, sportivi e persone con disabilità. Nel 2018 le viene conferito alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA. Nello stesso anno recita come doppiatrice nel film Gli Incredibili 2; le è stata dedicata una Barbie in esemplare unico dalla Mattel. È tifosa dell'AS Roma. Nel maggio del 2023, Vio si laurea in Comunicazione e Relazioni Internazionali alla John Cabot University di Roma. Attività sportiva Allenata dalle sue maestre di sempre, Federica Berton e Alice Esposito, Vio disputa la sua prima gara ufficiale a Bologna nel maggio 2010; già nel 2011 è campionessa italiana Under-20 e nel 2012 e 2013 è campionessa italiana assoluta. Vincitrice di alcune gare in Coppa del Mondo, del giugno 2014 è il titolo europeo assoluto paralimpico nel fioretto categoria "B" individuale e a squadre ai campionati continentali di Strasburgo, mentre del settembre successivo è il titolo mondiale Under-18 al campionato mondiale paralimpico di scherma di Varsavia (Polonia).
A che età Bebe Vio ha disputato la sua prima gara ufficiale?
Bebe Vio è nata nel 1997 e ha esordito nel 2010. Per sapere quanti anni aveva al momento dell'esordio è necessario fare una sottrazione tra gli anni menzionati, ottenendo 13 come risposta (2010 - 1997 = 13).
159_beatrice_vio.txt
[ "tredici anni", "13", "tredici", "13 anni" ]
un numero
Biografia Mino Raiola nasce a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, da una famiglia di Angri, il 4 novembre 1967. La sua famiglia emigra meno di un anno dopo ad Haarlem, nei Paesi Bassi, dove a fare loro da apripista c’è uno zio panettiere. Il padre Mario, allora meccanico, apre con successo il ristorante Napoli, in cui il giovane Mino è impiegato come cameriere fin dall’adolescenza. Oltre ai tavoli, si prende la responsabilità di controllare le finanze dell’attività a soli sedici anni e a diciassette siede già nel consiglio degli imprenditori di Haarlem. Allo stesso tempo consegue la maturità classica e frequenta per due anni l'università, iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza. Apprende sette lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili dell'Haarlem, ma smette all'età di diciotto anni. Scelto dal presidente per sfida dopo un simpatico siparietto andato in scena nel suo ristorante, nel 1987 diventa il responsabile del settore giovanile della squadra. Nel frattempo a diciannove anni intraprende la carriera imprenditoriale, acquistando (e poi rivendendo dopo un paio di mesi) un ristorante della compagnia McDonald's. Con la plusvalenza registrata, all'età di vent'anni fonda una propria prima società di intermediazione, la Intermezzo, facendo da intermediario tra le aziende italiane e gli imprenditori olandesi che frequentano il suo ristorante. Intanto, diventa direttore sportivo dell'Haarlem. Per rimpinguare il conto del club propone, senza successo, a Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, la sua squadra del cuore, di acquistare a poco i giocatori dell’Haarlem generando delle plusvalenze così da poter rifare la squadra. Successivamente, grazie a un accordo con il sindacato dei calciatori, diventa poi rappresentante all'estero dei giocatori olandesi. Nel 1992 porta Bryan Roy al Foggia di Zdenek Zeman per poco più di 2 miliardi di lire stabilendosi nella città pugliese per un anno, mentre nel 1993 intercorre come mediatore nella trattativa che porta Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall'Ajax all'Inter. Fino ad allora i trasferimenti dei calciatori olandesi a club italiani erano trattati esclusivamente dai mediatori Cor Coster, suocero di Johan Cruijff, e Appolonius Konijnburg. Diviene in seguito agente FIFA e abbandona le altre attività. Fonda la società Sportman, con sede a Monte Carlo, ma con uffici di rappresentanza anche in Brasile, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Negli anni successivi tratta alcuni giocatori per il mercato italiano, come Michel Kreek, Marciano Vink e Pavel Nedvěd. Acquisisce notorietà grazie ai calciatori molto famosi da lui seguiti e alle trattative milionarie in cui è coinvolto curando gli interessi dei giocatori stessi: molto dibattuto mediaticamente è, nel 2009, il passaggio di Zlatan Ibrahimović dall'Inter al Barcellona, circostanza nella quale Raiola firma una clausola in virtù della quale avrebbe guadagnato 1,2 milioni di euro annui, pagati dal Barcellona, fino al 2014.
Quanti giocatori Mino Raiola riuscì a cedere a squadre italiane da direttore sportivo dell'Haarlem?
Il testo menziona che Raiola propose a Corrado Ferlaino, presidente del Napoli, di acquistare giocatori dell'Haarlem per generare plusvalenze, ma specifica che l'operazione non ebbe successo. Non si menziona alcun trasferimento di giocatori dall'Haarlem a squadre italiane durante quel periodo, ma solo a partire da quando, nel 1992, divenne rappresentante all'estero dei giocatori olandesi e portò Bryan Roy dall'Ajax al Foggia.
1854_mino_raiola.txt
[ "0", "Nessuno", "Zero" ]
un numero
Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis (Verona, 11 luglio 1990), è un cantautore italiano. Noto per i suoi lavori nell'hip hop, ha preso parte alla 69ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Rolls Royce, alla 70ª edizione con il brano Me ne frego e alla 72ª edizione con il brano Domenica, accompagnato dall'Harlem Gospel Choir. Il cantante prende il suo nome d'arte dall'omonimo armatore partenopeo, una scelta dettata semplicemente dall'associazione che in molti, quando era più giovane, erano soliti fare tra il suo nome di battesimo, Lauro, e il cognome, appunto, dell'armatore. Ha rappresentato San Marino all'Eurovision Song Contest 2022 con il brano Stripper. Biografia Lauro De Marinis nasce l'11 luglio 1990 a Verona da Nicola, professore universitario e magistrato della Corte di cassazione, e Cristina Zambon. Cresce a Roma e all'età di 14 anni sceglie di andare a vivere con il fratello maggiore Federico, detto Fet, già produttore per la crew Quarto Blocco; è da Federico che il giovane Lauro deriva la passione per la musica, allontanandosi dalla famiglia, che si sarebbe trasferita in un'altra città. Sempre grazie al fratello, Lauro si addentra nel mondo del rap underground. Come dichiarato in alcune canzoni e in alcune interviste, Lauro ha mantenuto negli anni un rapporto molto stretto con la madre, amministratrice della holding di Lauro, la De Marinis Group, mentre ha avuto un rapporto conflittuale con il padre, solo recentemente rinsaldato. Assieme al produttore Edoardo Manozzi, in arte Boss Doms, Lauro ha preso parte all'edizione del 2017 dello show Pechino Express come coppia dei Compositori, posizionandosi al terzo posto, annunciato in video dalle loro madri. Nel corso della competizione ha attirato l'attenzione il suo litigio con la showgirl Antonella Elia, che ha suscitato l'ostilità del pubblico verso Lauro e Manozzi. La sua avventura come concorrente del programma è stata ripercorsa nello speciale Achille Lauro Express, andato in onda su Rai 2 il 25 febbraio 2020. Nel 2018 entra nel campo cinematografico come produttore di Terrurismo, un cortometraggio del regista Vito Cea e dello scrittore e sceneggiatore Roberto Moliterni, per il quale riceve il premio MaTiff per giovani produttori; nel corto appare anche in un cameo. Nello stesso anno partecipa come attore e autore di testi in rima nel lungometraggio Applausi, ispirato alla vicenda di Elisa Claps. Successivamente è protagonista di un corto in realtà virtuale, Happy Birthday di Lorenzo Giovenga, in cui compaiono anche due sue canzoni, presentato alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2019 esce sulle piattaforme Sky il documentario autobiografico No face 1, diretto da Lauro stesso e Sebastiano Bontempi. Nel gennaio 2019 pubblica la sua autobiografia Sono io Amleto, edita da Rizzoli. Il 19 maggio 2020, sempre per Rizzoli, viene pubblicato il suo secondo libro 16 Marzo: L'Ultima notte. Dopo aver già affiancato Mara Maionchi nella scelta dei concorrenti alle Home Visit di X-Factor 2018, torna a X-Factor l'anno successivo per condurre il talk show Extra Factor insieme all'attrice Pilar Fogliati. Durante questa edizione gli viene affidata anche la rubrica AL Confidential: ogni settimana Lauro incontra i concorrenti del reality per raccogliere le loro impressioni e consigliarli riguardo al loro percorso.
Quanti anni aveva Achille Lauro quando ha partecipato per la prima volta a Pechino Express?
Achille Lauro è nato nel 1990 e ha partecipato per la prima volta a Pechino Express nel 2017. Per sapere quanti anni aveva quando ha partecipato a Pechino Express, bisogna sottrarre l'anno di nascita dall'anno in cui ha partecipato al programma (2017 - 1990 = 27).
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[ "27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27" ]
un numero
Dopo l'esperienza come componente dei gruppi Ameba 4 e La Fame di Camilla nel corso degli anni duemila, a partire dal 2013 ha intrapreso la carriera da solista, pubblicando quattro album in studio e vincendo il Festival di Sanremo 2018 in coppia con Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente. Nello stesso anno ha rappresentato insieme a Moro l'Italia all'Eurovision Song Contest, svoltosi a Lisbona, classificandosi poi in quinta posizione. Tra i vari riconoscimenti musicali ha vinto due volte il Premio Lunezia. Biografia Primi anni Nato a Fier, in Albania, all'età di 13 anni si è trasferito con la madre, il fratello e la sorella a Bari, troncando ogni rapporto con il padre, da lui definito violento. Cresciuto ascoltando musica classica (la madre è violinista professionista, primo violino dell'orchestra di Fier), ha cominciato a suonare a 16 anni pianoforte e chitarra e ha fatto parte di vari gruppi prima di entrare a fare parte degli Ameba 4, in qualità di chitarrista, affiancato da Fabio Properzi alla voce e chitarra, Tullio Ciriello al basso e Luca Giura alla batteria. Tale gruppo ha preso parte al Festival di Sanremo 2006 nella sezione Giovani con il brano Rido... forse mi sbaglio, venendo tuttavia eliminato alla prima serata. Il brano è stato successivamente inserito nel loro unico album, intitolato Ameba 4 e prodotto dalla Sugar Music di Caterina Caselli. Poco dopo la band si sciolse. La Fame di Camilla Nel 2007 Meta ha fondato a Bari il gruppo La Fame di Camilla, con i quali realizza i tre album in studio La Fame di Camilla (2009) Buio e luce (2010) e L'attesa (2012). Sin dagli esordi, il gruppo è stato protagonista di un'intensa attività dal vivo che li ha portati ad esibirsi presso eventi di rilevanza nazionale, come il Festival di Sanremo 2010, presentando in gara nella sezione Giovani il brano Buio e luce, e l'Heineken Jammin' Festival, suonando sullo stesso palco di Stereophonics, The Cranberries e Aerosmith. Carriera solista Autore per altri artisti In seguito allo scioglimento del gruppo, Meta ha intrapreso l'attività di autore che nel corso degli anni lo ha portato a scrivere brani per molti interpreti italiani come Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Chiara Galiazzo, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Red Canzian, Giusy Ferreri e Lorenzo Fragola oltre ad aver curato gli arrangiamenti di alcuni brani per i Negrita e per i già citati Renga e Sarcina. Nel 2013, in occasione dell'annuale Festival di Sanremo, la cantante Annalisa ha presentato i brani Scintille e Non so ballare, quest'ultimo scritto da Meta. Nel corso del 2013, Meta ha scritto insieme a Niccolò Agliardi il brano Non mi interessa per Patty Pravo, con la quale ha realizzato un duetto; nello stesso anno ha inoltre composto i brani Pronto a correre, 20 sigarette e Natale senza regali per Marco Mengoni, presenti nell'album di quest'ultimo Pronto a correre. Agli inizi del 2014 realizza il brano Tutto si muove, inserito nella colonna sonora della serie televisiva Braccialetti rossi, mentre il 22 ottobre dello stesso anno esce in rotazione radiofonica il suo singolo di debutto Lettera a mio padre. Nello stesso anno ha realizzato in duetto con Niccolò Agliardi il brano Volevo perdonarti, almeno, presente nella colonna sonora Braccialetti rossi 2. Al termine del 2014 ha firmato insieme a Gianni Pollex il singolo Straordinario di Chiara, presentato da quest'ultima al Festival di Sanremo 2015; sempre nello stesso periodo torna a collaborare con Marco Mengoni per la stesura dei brani Invincibile (scritto insieme a Matteo Buzzanca), La neve prima che cada e Io ti aspetto (scritti con Dario Faini) inseriti nell'album del 2015 di Mengoni Parole in circolo.
Quante volte Ermal Meta ha partecipato al Festival di Sanremo prima di intraprendere la carriera solista?
Ermal Meta ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo con la band Ameba 4 nel 2006, e per la seconda volta con la band La Fame di Camilla nel 2010. In seguito, ha intrapreso la carriera solista. Dunque, prima della carriera solista, Ermal Meta ha partecipato al Festival di Sanremo 2 volte.
195_ermal_meta.txt
[ "2", "due", "2 volte", "due volte" ]
un numero
Sergio Mattarella (Palermo, 23 luglio 1941) è un politico e giurista italiano, 12º e attuale presidente della Repubblica Italiana dal 3 febbraio 2015. Dal 1983 al 2008 ha ricoperto la carica di deputato, prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vicesegretario) e poi per il Partito Popolare Italiano, La Margherita e il Partito Democratico. Ha ricoperto la carica di ministro per i rapporti con il Parlamento (1987-1989), di ministro della pubblica istruzione (1989-1990), di vicepresidente del Consiglio (1998-1999), di ministro della difesa (1999-2001) e infine di giudice costituzionale (2011-2015). Fu eletto capo di Stato il 31 gennaio 2015, al quarto scrutinio con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva. Giurò il successivo 3 febbraio, diventando il primo siciliano a ricoprire tale carica. È stato rieletto il 29 gennaio 2022, all'ottavo scrutinio con 759 voti, divenendo dunque il secondo Presidente della Repubblica Italiana, dopo Giorgio Napolitano, a essere riconfermato per un secondo mandato, oltreché il secondo più votato di sempre dopo Sandro Pertini. Il 6 ottobre 2023 diventa il Presidente della Repubblica più duraturo della storia dell'Italia repubblicana. Come capo dello Stato ha finora conferito l'incarico a quattro presidenti del Consiglio dei ministri: Paolo Gentiloni (2016-2018), Giuseppe Conte (2018-2021), Mario Draghi (2021-2022) e Giorgia Meloni (dal 2022). Inoltre ha nominato una senatrice a vita, Liliana Segre (2018), e cinque giudici della Corte costituzionale: Francesco Viganò (2018), Emanuela Navarretta (2020), Marco D'Alberti (2022), Giovanni Pitruzzella e Antonella Sciarrone Alibrandi (2023). Ha anche favorito la firma del trattato del Quirinale assieme al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e al governo Draghi, sulla cooperazione franco-italiana, sui temi della politica di sicurezza e di difesa comune e sulla partnership economica riguardo al commercio e al libero scambio tra i due Paesi. Biografia Giovinezza ed educazione Sergio Mattarella è il quarto figlio di Bernardo Mattarella (1905-1971), politico democristiano cinque volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e di Maria Buccellato (1907-2001), entrambi di Castellammare del Golfo (TP). Uno dei suoi fratelli era Piersanti Mattarella, che nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era Presidente della Regione Siciliana. Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015, ha un altro fratello, Antonino. Di tutti i fratelli, Sergio è l’unico ad essere nato a Palermo, mentre gli altri nacquero nella nativa Castellammare del Golfo. Suo padrino di battesimo fu l'amico paterno Salvatore Aldisio, già deputato del Partito Popolare Italiano e ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni dopo sarebbe tornato ad essere esponente di primo piano della ricostruzione democratica. In gioventù, trasferitosi a Roma a causa degli impegni politici del padre, militò tra le file del Movimento Studenti della Gioventù Maschile di Azione Cattolica, del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al 1964, collaborando con l'assistente Filippo Gentiloni.
A che età Sergio Mattarella è diventato Presidente della Repubblica?
Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica nel gennaio del 2015. Essendo egli nato nel luglio del 1941, e non avendo ancora compiuto gli anni il giorno della sua elezione, ciò significa che Mattarella aveva 73 anni quando è diventato Presidente della Repubblica.
238_sergio_mattarella.txt
[ "settantatré anni", "73 anni", "73", "settantatre", "settantatre anni", "settantatré" ]
un numero
Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della società dei consumi allora nascente in Italia (in tal senso definì i membri della borghesia italiana "bruti stupidi automi adoratori di feticci"), così come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti (definì questi ultimi "figli di papà" e il Sessantotto un evidente episodio di "sacro teppismo di eletta tradizione risorgimentale"). Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico. Biografia L'infanzia e la giovinezza Pier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale di fanteria bolognese Carlo Alberto Pasolini e della maestra friulana Susanna Colussi di Casarsa della Delizia, nacque nel quartiere Santo Stefano di Bologna il 5 marzo 1922, in via Borgonuovo 4, dove ora c'è una foresteria militare e una targa in marmo che lo ricorda. Suo nonno Gaspare Argobasto Pasolini, nato nel 1845, era imparentato al ramo secondario dei Pasolini dall'Onda, un'antica famiglia nobile ravennate. Sia il nonno Argobasto che il padre Carlo Alberto erano amanti del gioco d'azzardo, passione che porterà la famiglia alla rovina economica. A causa dei frequenti trasferimenti del padre, la famiglia, che da Bologna si era già trasferita a Parma, nel 1923 si stabilì a Conegliano e nel 1925 a Belluno, dove nacque il fratello Guido Alberto. A Belluno venne mandato all'asilo dalle suore, ma dopo pochi giorni si rifiutò di andarci e la famiglia acconsentì. Nel 1927 i Pasolini furono nuovamente a Conegliano, dove Pier Paolo venne iscritto alla prima elementare, non avendo ancora compiuto sei anni. L'anno successivo traslocarono a Casarsa della Delizia, in Friuli, ospiti della casa materna, poiché il padre era agli arresti per alcuni debiti. La madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprese l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, ricominciarono i trasferimenti a un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimasero i soggiorni estivi a Casarsa. Nel 1929 i Pasolini si spostarono nella vicina Sacile, sempre in ragione del mestiere del capofamiglia, e in quell'anno Pier Paolo aggiunse alla sua passione per il disegno quella della scrittura, cimentandosi in versi ispirati ai semplici aspetti della natura che osservava a Casarsa. Dopo un breve soggiorno a Idria, in Venezia Giulia (oggi in Slovenia), la famiglia ritornò a Sacile, dove Pier Paolo affrontò l'esame di ammissione al ginnasio. Venne rimandato in italiano, per poi superare la prova a ottobre. A Conegliano cominciò a frequentare la prima classe, ma a metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre fu trasferito a Cremona, dove la famiglia rimase fino al 1935 e Pier Paolo frequentò il Liceo Ginnasio Daniele Manin. Fu questo un triennio di intense fascinazioni e di un precoce ingresso nell'adolescenza, come testimonia il vibrante tratto autobiografico Operetta marina, scritto alcuni anni più tardi e pubblicato postumo insieme a Romàns.
Quanti trasferimenti di città ha dovuto subire Pier Paolo Pasolini dal 1925 fino al 1935?
Dal 1925 al 1935 Pier Paolo Pasolini e la sua famiglia dovettero traslocare 7 volte. La risposta si ottiene contando il numero di traslochi dal 1925 al 1935 (Conegliano-Casarsa della Delizia-Sacile-Idria-Sacile-Conegliano-Cremona)
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[ "sette trasferimenti di città", "sette trasferimenti", "7 trasferimenti", "sette", "7 trasferimenti di città", "7" ]
un numero
Un'inchiesta avviata agli inizi degli anni '90 dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva nel 1999 di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre un terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per i duplici omicidi commessi dal 1974 al 1985 e successivamente assolto in appello, morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello dopo l'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Al di là di quanto sancito dalla sentenza definitiva del 1999, sulle numerose scene del crimine del Mostro non sono mai state riscontrate prove fisiche quali DNA e impronte digitali riconducibili ai compagni di merende, né sono state mai rintracciate l'arma da fuoco del serial killer (una presunta pistola Beretta con cui firmava i suoi delitti) così come le parti anatomiche asportate ad alcune delle sue vittime femminili. Le procure di Firenze e, nei primi anni 2000, di Perugia, sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali dei duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti, senza però arrivare ad alcun riscontro oggettivo. Storia Fra il 1974 e il 1985 vennero commessi sette duplici omicidi accomunati dal fatto che le vittime erano sempre delle coppie che si appartavano o comunque stanziate in un posto isolato nelle zone boschive della provincia di Firenze, l'arma usata fu sempre la stessa (una pistola Beretta calibro 22 con lo stesso tipo di proiettili, munizioni Winchester marcate con la lettera “H” sul fondello del bossolo) e vennero sempre commessi in notti molto buie nei fine settimana del periodo estivo, o comunque prima di un giorno non lavorativo. Un ottavo duplice omicidio commesso nel 1968 per il quale era stato condannato in via definitiva il marito reo confesso di una delle due vittime, per le dinamiche e per l'arma usata venne ipotizzato potesse essere invece collegato alla serie di delitti. Nel 1982 infatti, bossoli e proiettili sparati dall'arma dell'assassino seriale vennero rinvenuti allegati al fascicolo su un duplice omicidio del 1968, motivo per il quale si ritenne che la pistola avesse sparato anche in quell'occasione, scoperta da cui scaturì il collegamento con gli omicidi attribuiti fino a quel momento al Mostro. In ogni delitto veniva colpito prima l'uomo e poi la donna, la quale veniva poi in genere portata fuori dall'auto e colpita con un coltello e fatta oggetto di escissioni nella zona del pube e della mammella sinistra. Spesso le vittime, soprattutto quelle maschili, subivano pure ferite d'arma bianca inferte post-mortem.. I delitti vennero commessi in strade di campagna sterrate o piazzole boschive nascoste frequentate da coppie nei dintorni di Firenze (Signa, Borgo San Lorenzo, Scandicci, Calenzano, Baccaiano, Giogoli, Vicchio, Scopeti).
Quante vittime si attribuiscono al Mostro di Firenze?
Si ipotizza che siano 16 perché si menzionano otto duplici omicidi, quindi 8*2=16.
241_mostro_di_firenze.txt
[ "sedici vittime", "16", "16 vittime", "sedici" ]
un numero
È un giorno fondamentale per la storia d'Italia, come simbolo della lotta condotta dai partigiani e dall'esercito a partire dall'8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell'armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati). Storia Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti, tra gli altri, il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia, facenti parte del Corpo volontari della libertà, di attaccare i presìdi fascisti e tedeschi, imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Parallelamente il CLNAI emanò alcuni decreti: uno relativo all'assunzione di poteri da parte del CLNAI, «delegato dal solo Governo legale italiano, in nome del popolo italiano e dei Volontari della Libertà»; un altro relativo all'amministrazione della giustizia, che all'articolo 5 stabiliva la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, senza citare esplicitamente Benito Mussolini, che fuggì da Milano il giorno stesso e che sarebbe stato catturato e fucilato tre giorni dopo. «Arrendersi o perire!» fu l'intimazione che i partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi diedero ai nazifascisti ancora in armi. Entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine all'occupazione tedesca, a vent'anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti, che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione. Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 2 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo, durante la cosiddetta resa di Caserta, firmata il 29 aprile 1945; tali date segnano la sconfitta definitiva del nazismo e del fascismo in Italia. Istituzione della festa nazionale Su proposta del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d'Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale con Disposizioni in materia di ricorrenze festive, che all'articolo 1 stabiliva la festività del 25 aprile per quell'anno. Si ebbero decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947 e nel 1948; solo nel 1949 la ricorrenza venne istituzionalizzata stabilmente quale giorno festivo, insieme con la festa nazionale italiana del 2 giugno.
Quanti anni sono passati dalla liberazione d'Italia a quando questa è stata istituita stabilmente come giorno festivo in Italia?
La liberazione d'Italia è avvenuta nel 1945, ed è stata istituita stabilmente come giorno festivo in Italia nel 1949. Per trovare quanti anni sono passati prima che venisse dichiarata festa nazionale, bisogna sottrarre l'anno in cui è avvenuta all'anno in cui è stata istituita stabilmente come giorno festivo. 1945 sottratto da 1949 equivale a quattro, dunque sono quattro gli anni che intercorrono tra i due eventi.
254_anniversario_della_liberazione_ditalia.txt
[ "quattro anni", "4", "quattro", "4 anni" ]
un numero
Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana. Il suo contributo viene tuttora considerato fondamentale per aver dato inizio al declino del potere mafioso. Biografia Origini e formazione Nacque a Palermo il 13 luglio 1928 in una famiglia molto povera e molto numerosa, figlio di una casalinga, Felicia Bauccio, e di un vetraio, Benedetto Buscetta. Ultimo di 17 figli, nel 1944, a soli 16 anni, sposò Melchiorra Cavallaro, dalla quale ebbe quattro figli: Felicia nel 1946, Benedetto nel 1948, Domenico e Antonio. Benedetto e Antonio furono vittime della lupara bianca nel corso della seconda guerra di mafia. Nel 1966 sposò a New York la soubrette Vera Girotti (ex fidanzata del batterista Gegè Di Giacomo) dalla quale ebbe la figlia Alessandra. Due anni dopo si trasferì in Brasile, dove conobbe Cristina De Almeida Guimaraes (Maria Caterina de Almeida o Cristina De Almeida Vimarais secondo le diverse fonti), figlia di un importante uomo d'affari ed avvocato brasiliano amico personale del presidente João Goulart, che sposò nel 1978 in carcere a Cuneo (avendo come testimone il compagno di cella Francis Turatello, famoso boss della malavita milanese) e dalla quale ebbe altri quattro figli. Secondo altre fonti Buscetta sposò Cristina in chiesa in Brasile nel 1968. Iniziò a delinquere già durante l'adolescenza, organizzando attività illegali nel mercato nero, come il furto di generi alimentari e la falsificazione delle tessere per il razionamento della farina, diffuse durante il ventennio fascista. Questa attività lo rese abbastanza celebre a Palermo, dove già in giovanissima età, ancor prima di entrare ufficialmente nel mondo mafioso, cominciò ad essere chiamato don Masino da chi lo ammirava e rispettava. L'ingresso in Cosa Nostra Dopo le nozze con Melchiorra Cavallaro, che era rimasta incinta, partì per Torino, dove trovò lavoro in una fabbrica di specchi, riuscendo a farsi apprezzare perché conosceva bene il mestiere, appreso nella bottega gestita a Palermo dal padre e dai suoi fratelli. La nascita della figlia Felicia lo portò a dover tornare a Palermo, tornando alle dipendenze del padre. Venne affiliato a Cosa nostra nel 1945, all'età di 17 anni, ed entrò a far parte del mandamento palermitano di Porta Nuova. Nel 1948 dopo la nascita del secondo figlio Benedetto si trasferì in Argentina aprendo una fabbrica di specchi a Buenos Aires. A causa della concorrenza fu costretto a rimodulare l’attività, ripiegando sulla realizzazione di portaritratti a specchio. Nel 1950, alla nascita del terzo figlio Antonio, si trasferì in Brasile, dove la sua fabbrica ebbe un discreto successo. Sua moglie tuttavia non riuscì ad adattarsi, tanto da non uscire più di casa e da spingere i figli a non imparare il portoghese e così, dopo aver venduto l’azienda, nel 1952 i Buscetta tornarono di nuovo a Palermo: qui aprí un nuovo laboratorio a Termini Imerese insieme al fratello Fedele e si mise a disposizione del boss Gaetano Filippone, capo della "famiglia" di Porta Nuova, il cui gruppo svolgeva esclusivamente una funzione di supplenza dello Stato (appianava liti familiari, puniva i ladri, si occupava dell’assegnazione delle case popolari).
Quante mogli ebbe in tutto Tommaso Buscetta?
Buscetta si sposò prima con Melchiorra Cavallaro nel 1944, poi con Vera Girotti nel 1966 e infine con Cristina De Almeida Guimares, nel 1978, per un totale di tre mogli.
255_tommaso_buscetta.txt
[ "3 mogli", "tre", "tre mogli", "3" ]
un numero
Fabrizio Cristiano De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano. Considerato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani, è conosciuto anche con l'appellativo di Faber che gli dette l'amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome, e talvolta come "il cantautore degli emarginati" o il "poeta degli sconfitti". In quasi quarant'anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molte sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e alcune per il loro valore poetico sono accolte da antologie scolastiche già dai primi anni settanta. I testi hanno meritato a De André l'elogio del poeta Mario Luzi. Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana. È l'artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco. Nel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera. La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e scuole. Di idee anarchiche e pacifiste, è stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure. Ha affrontato inoltre, in misura minore e differente, altri idiomi, come il gallurese e il napoletano. Durante la sua carriera ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale e culturale italiana, tra cui Elvio Monti, Gian Piero Reverberi, i New Trolls, Mina, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, la Premiata Forneria Marconi, i Tazenda, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori. Biografia L'infanzia e la giovinezza Fabrizio De André nasce il 18 febbraio 1940 nel quartiere genovese di Pegli, in via De Nicolay 12, dove, nel 2001, il Comune di Genova ha posto una targa commemorativa. I genitori, sposati dal 1935, erano entrambi piemontesi. Si trasferiscono in Liguria dopo la nascita del primogenito Mauro. Il padre Giuseppe, pur provenendo da una famiglia di condizioni modeste, di cui vantava però nobili origini provenzali, si trasferì nel 1922 a Genova e si laurea in filosofia con Benedetto Croce; riesce a fare fortuna acquistando un Istituto tecnico a Sampierdarena; nel secondo dopoguerra diventa vicesindaco repubblicano di Genova, direttore generale e operativo, poi amministratore delegato e infine presidente dell'Eridania e promuove la costruzione della Fiera del Mare di Genova, nel quartiere della Foce. La madre, Luigia (Luisa) Amerio, era di estrazione benestante, figlia di produttori vitivinicoli.
A quanti anni Fabrizio De André vinse il premio Lunezia per il valor musical-letterario del brano Smisurata preghiera?
Fabrizio De André (1940) vinse il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera nel 1997. Sottraendo 1940 da 1997 si evince che egli avesse 57 anni quando gli venne conferito il premio.
040_fabrizio_de_andré.txt
[ "cinquantasette anni", "57", "cinquantasette", "Per quale brano Fabrizio Cristiano De André vinse un premio all'età di cinquantasette anni?", "57 anni" ]
un'età
È amministratrice delegata e fondatrice di TBS Crew srl e Chiara Ferragni Brand ed è considerata fra le influencer di moda più importanti in Italia e nel mondo. Biografia Figlia del dentista Marco Ferragni e della scrittrice Marina Di Guardo, ha due sorelle minori, Francesca (nata nel 1989) e Valentina (nata nel 1992) e un fratellastro, Lorenzo, da parte di padre. Ha frequentato il liceo classico "Daniele Manin" di Cremona e si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Bocconi, senza terminare gli studi. Nel 2009 crea insieme all'allora fidanzato Riccardo Pozzoli il blog The Blonde Salad. Nel 2010 presenta una linea di scarpe ed è ospite degli MTV TRL Awards. A dicembre del 2013 collabora con Steve Madden per la progettazione di una collezione di scarpe per la primavera 2014. Ad agosto 2014 è giudice ospite nella XIII edizione di Project Runway. Ad aprile diventa la prima fashion blogger ad apparire su una copertina di Vogue, quando viene selezionata per l'editoriale di aprile di Vogue Spagna. Nel 2013 nasce inoltre il brand Chiara Ferragni Collection. Nel 2016 diventa global ambassador di Pantene, testimonial di Amazon moda e posa per l'edizione statunitense di Vanity Fair. Forbes l'ha inserita nella lista "30 Under 30 Europe: The Arts" del 2016. Ad agosto del 2016, Mattel ha creato una versione Barbie della sua persona. Nel 2017 viene nominata sempre dalla rivista Forbes "l'influencer di moda più importante al mondo", e viene scelta da Swarovski come testimonial della collezione natalizia, accanto alle top model Karlie Kloss, Naomi Campbell e Fei Fei Sun. Il 6 dicembre 2017 viene premiata a Roma come Top Digital Leader e nella categoria Web Star italiane donne, nell'ambito della prima ricerca sulla leadership digitale in Italia. Nel 2018 viene scelta come testimonial dall'azienda di gioielleria Pomellato e dall'azienda di intimo Intimissimi, in quest'ultima affiancando la modella Gisele Bündchen. Dal 2016 ha iniziato a gestire autonomamente tali ambiti di attività. Uno studio del 2017 ha descritto il suo modello comunicativo come una modalità frequente e naturale di apparire nei social, attenta a valorizzare l'immagine corporea, coerente con la tendenza fashion e con una strategia commerciale di lungo termine che si propone di mantenere alto il livello d'interazione degli utenti col suo profilo web e la discussione da esso generata. Nel 2019 è protagonista del documentario Chiara Ferragni - Unposted, diretto da Elisa Amoruso e incentrato sul ruolo giocato dai social network nell'influenzare e determinare il mondo del business. In Italia il documentario ha incassato 1 601 499 euro nel corso dei tre giorni di programmazione. Nel 2020 partecipa al singolo Non mi basta più della rapper Baby K. A marzo del 2020, a seguito dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19, lancia assieme al marito una raccolta fondi per l'ospedale San Raffaele. La coppia ha effettuato una donazione iniziale di 100 000 euro e in circa 8 giorni sono stati raccolti i fondi sufficienti a realizzare un nuovo reparto di terapia intensiva da 14 posti letto all'interno del campus universitario dell'ospedale. A fine maggio sono stati raccolti quasi 4500000 euro da 206000 donatori che hanno reso l'iniziativa il crowdfunding più grande d'Europa e uno dei 10 più grandi al mondo.
Quanti anni aveva Francesca Ferragni quando sua sorella Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene?
Francesca Ferragni è nata nel 1989, e sua sorella Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene nel 2016. Sottraendo l'anno di nascita di Francesca (1989) dall'anno in cui Chiara Ferragni è diventata global ambassador di Pantene (2016) si ottiene l'età che aveva Francesca quando sua sorella ha raggiunto quel traguardo (27).
060_chiara_ferragni.txt
[ "27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27" ]
un'età
Ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, è stato eletto deputato nella XVII legislatura (2013-2018), ricoprendo il ruolo di vicepresidente della Camera, il più giovane nella storia d'Italia; nel settembre 2017 è stato scelto dagli iscritti quale capo politico del Movimento. Alle successive elezioni politiche del 2018 è stato rieletto deputato per la XVIII legislatura (2018-2022), nel corso della quale ha ricoperto le cariche di ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, nonché di vicepresidente del Consiglio, nel governo Conte I (2018-2019), quindi di ministro degli affari esteri nel governo Conte II (2019-2021) e nel governo Draghi (2021-2022). A seguito delle sue progressive divergenze con il Movimento (da cui si era dimesso come capo politico già il 22 gennaio 2020), ne è successivamente fuoriuscito nel giugno 2022 assieme ai parlamentari a lui vicini, creando il gruppo parlamentare centrista Insieme per il futuro, il quale a sua volta ha dato vita al partito Impegno Civico, con il quale Di Maio si è presentato, all'interno della coalizione di centro-sinistra, alle elezioni politiche del 2022, alle quali però non è stato rieletto. Il successivo 22 ottobre, ultimo giorno del suo mandato ministeriale, si è dimesso anche da segretario di Impegno Civico. Ad aprile 2023 viene indicato come Rappresentante speciale dell'Unione europea per il Golfo Persico. Assume l'incarico il 1º giugno 2023. Biografia Primi anni Nato il 6 luglio 1986 ad Avellino, cresce a Pomigliano d'Arco (NA), luogo d'origine della famiglia, primogenito dei tre figli di Antonio Di Maio, un imprenditore edile, politicamente attivo dapprima nelle file del Movimento Sociale Italiano, dove svolse pure incarichi dirigenziali, e in seguito in quelle di Alleanza Nazionale, e di Paola Esposito, insegnante di italiano e latino. Diplomatosi presso il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004, successivamente si iscrive all'Università degli Studi di Napoli Federico II, dapprima presso il corso di laurea in ingegneria informatica, dove nel 2004 fonda l'ASSI (Associazione Studentesca di Studenti in Ingegneria), e in seguito a un corso presso la allora facoltà di giurisprudenza. Nel 2006 fonda il sito "studentigiurisprudenza.it" e, l'anno successivo, viene eletto presidente del Consiglio degli Studenti. Non completerà gli studi universitari, dedicandosi al primo attivismo nel Movimento 5 Stelle e a varie altre attività: giornalista pubblicista dal 2007, ha lavorato per un breve periodo come webmaster per il quotidiano online La Provincia Online, per il quale ha anche scritto diversi articoli di cronaca sportiva, e, in qualità di giornalista sportivo, per il periodico Il Punto. Nel mentre ha svolto anche altri lavori, quali il tecnico informatico, l'assistente alla regia, l'agente di commercio, il cameriere, lo steward allo stadio San Paolo di Napoli e il manovale per l'azienda di famiglia. Gli inizi nei Meetup di Beppe Grillo Nel 2007 Di Maio apre la piattaforma Meetup di Pomigliano d'Arco, aderendo così all'iniziativa di Beppe Grillo, il quale proponeva la costituzione di gruppi di cittadini che si occupassero dei problemi del loro comune, sulla scia della quale nascerà nel 2009 il Movimento 5 Stelle (M5S) di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Quanti anni aveva Luigi Di Maio quando diventò il più giovane vicepresidente della Camera nella storia d'Italia fino a quel momento?
Luigi Di Maio nasce nel 1986 e il 2013 è l'anno in cui è assegnato al ruolo di vicepresidente della Camera. Sottraendo da 2013, 1986, si ottiene 27, ovvero l'età a cui viene eletto vicepresidente della Camera.
061_luigi_di_maio.txt
[ "27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27" ]
un'età
Biografia Gli inizi e i primi album Fedez è nato a Milano il 15 ottobre 1989, crescendo nell'hinterland, a Buccinasco. La sua famiglia paterna è originaria di Castel Lagopesole, in provincia di Potenza, e ha dichiarato che tra i suoi avi figura il brigante Ninco Nanco. Durante l'adolescenza ha frequentato il liceo artistico, abbandonando tuttavia gli studi al quarto anno. Nel 2007 ha realizzato il suo primo mixtape Pat-a-Cake, per l'etichetta discografica indipendente Funk Ya Mama del rapper Esa. Successivamente esordisce su palcoscenici più ampi in qualità di seconda voce durante le esibizioni dal vivo del rapper Fadamat, con cui lavorò ad un disco collaborativo, che finì per non essere mai pubblicato. Nel 2010 ha pubblicato il suo secondo mixtape BCPT, a cui hanno collaborato artisti appartenenti alla scena rap italiana come Emis Killa, G. Soave e Maxi B. Durante lo stesso anno ha pubblicato anche l'EP Diss-Agio, in collaborazione con Vincenzo da Via Anfossi e Dinamite e prodotto da JT. Nel marzo 2011 Fedez ha pubblicato l'album di debutto Penisola che non c'è, un'uscita autoprodotta la cui produzione totale costò al rapper 500 euro. Nel mese di dicembre dello stesso anno è uscito il secondo album Il mio primo disco da venduto, prodotto dalla Tanta Roba, etichetta di Guè e DJ Harsh. L'album ha visto la partecipazione di molti artisti della scena hip hop italiana, come il già citato Guè, Entics, Marracash, J-Ax, Jake La Furia e i Two Fingerz. Sempre nel 2011, partecipa all'album dei produttori Don Joe e Shablo Thori & Rocce, nella canzone Fuori luogo, realizzata insieme a CaneSecco e Gemitaiz; l'anno successivo partecipa all'album Hanno ucciso l'Uomo Ragno 2012 in duetto con Max Pezzali nel brano Jolly Blue. Sig. Brainwash - L'arte di accontentare Attraverso il proprio canale YouTube, Fedez pubblica una serie di tre video intitolata Zedef Chronicles, nella quale il rapper racconta alcune storie della sua vita quotidiana e annuncia di essere al lavoro sul terzo album in studio, intitolato Sig. Brainwash - L'arte di accontentare e previsto per il 2013. In questo album il rapper annuncia alcune novità, tra cui un brano eseguito con la chitarra. Il 12 dicembre 2012 ottiene 4 nomination agli MTV Hip Hop Awards 2012: Best New Artist, Best Live, Video of the Year (con Faccio brutto) e Song of the Year (sempre con Faccio brutto), quest'ultima vinta. Il 29 gennaio 2013 è stato pubblicato per il download digitale il singolo Si scrive schiavitù si legge libertà, seguito pochi giorni più tardi dal secondo singolo Dai cazzo Federico. Il 1º marzo è stato pubblicato il terzo singolo Cigno nero, realizzato con la partecipazione di Francesca Michielin; il relativo video è stato pubblicato tre giorni dopo. Il 5 marzo è stato pubblicato Sig. Brainwash - L'arte di accontentare, il quale, durante la prima settimana di rilevazione, si posiziona alla prima posizione della classifica italiana degli album. A poche settimane dall'uscita, l'album è stato certificato disco di platino per le 60 000 copie vendute. Sempre nel mese di maggio, Fedez ha ricevuto una candidatura agli MTV Awards nella categoria Superman.
Quanti anni ha Fedez quando ottiene 4 nomination agli MTV Hip Hop Awards 2012?
Considerando che Fedez è nato il 15 ottobre 1989 e ha ottenuto le nomination il 12 dicembre del 2012, l'età che il cantante aveva quando ha ottenuto suddette nomination era 23 anni (la risposta si ottiene sottraendo la data delle nomination a quella di nascita, considerando anche i mesi).
081_fedez.txt
[ "23 anni", "ventitré", "23", "ventitré anni" ]
un'età
Considerato uno dei maggiori cantautori italiani, ha inciso in carriera 20 album in studio realizzando vendite per 25 milioni di dischi. Fu interprete e autore di musica tra i più importanti e influenti del Novecento italiano; compose anche per altri artisti (anche internazionali come Gene Pitney, gli Hollies e Paul Anka), mentre per i testi si affidò quasi sempre ai parolieri, con alcune eccezioni. Il lungo sodalizio con Mogol fu il fulcro del suo successo e ne costruì l'immagine di interprete della vita e dei sentimenti comuni; questa, che ha segnato in Italia un'epoca musicale e di costume, è rimasta la principale immagine dell'artista. Già dalla prima metà degli anni '70 Battisti, schivo nel rapporto con il pubblico e i media, mise in pratica il ritiro dalle scene e dalla visibilità pubblica che divenne totale dall'inizio degli anni '80 fino alla morte. Dopo la parentesi della collaborazione con la moglie Velezia, elesse Pasquale Panella a paroliere più adatto alle sue esigenze di sperimentazione, per dar vita a una nuova stagione di musica più libera dagli schemi usuali e di testi che, se già con Mogol avevano talvolta raggiunto un certo grado di complessità, con Panella erano diventati enigmatici, crittografici, surreali, mai descrittivi, fino a spingersi al limite del nonsense. Musicista autodidatta, polistrumentista, abile in numerosi generi musicali, fu apprezzato chitarrista ritmico nonché talentuoso arrangiatore e cantante dotato di una notevole forza interpretativa e di una voce caratteristica; quest'ultima lo espose a diverse critiche, a volte anche impietose, ma contribuì a determinare il suo successo grazie alla capacità di trasmettere emozioni che molti gli riconoscevano. Battisti sostenne però il primato dell'emozione sulla tecnica vocale. La sua frequentazione, anch'essa autodidattica, di vari generi e stili del panorama angloamericano, gli permise di realizzare un'innovativa e personale fusione tra questi e la tradizione della canzone in Italia, rendendolo un punto di riferimento nella produzione di musica leggera del Paese e ricevendo nel corso degli anni il plauso da parte di numerosi altri autori musicali, sia italiani che internazionali. Negli Stati Uniti, nonostante un tentativo infruttuoso di lanciarsi sul mercato negli anni settanta, la sua opera è in fase di riscoperta. Biografia Lucio Battisti nacque il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone in provincia di Rieti. I genitori portavano entrambi il cognome Battisti: il padre Alfiero (1913-2008) era impiegato al dazio, la madre Dea (1917-1983) era casalinga. Esordi 1947-1962: infanzia e adolescenza Nel 1947 la sua famiglia si trasferì nella frazione Vasche del comune di Castel Sant'Angelo, sempre in provincia di Rieti, e nel 1950 a Roma in Piazzale Prenestino 35. A seguito della promozione in terza media, il giovane Battisti chiese in regalo ai genitori una chitarra che cominciò a suonare principalmente da autodidatta, aiutato sporadicamente da un amico di famiglia. L'interesse per la chitarra crebbe in lui fin quando nel 1961 iniziò a dedicarcisi intensamente, suonandola giorno e notte. Questa passione lo portò, di conseguenza, a trascurare gli studi, suscitando l'irritazione del padre Alfiero, il quale minacciò di non firmargli l'esenzione dal servizio militare (a cui aveva diritto in quanto figlio di un invalido di guerra) se non si fosse diplomato; il giovane Battisti obbedì ottenendo in cambio di potersi dedicare solo alla musica nei due anni successivi e nel 1962 si diplomò regolarmente perito elettrotecnico. Nel tempo, Battisti si costruì e coltivò una vasta cultura musicale, traendo ispirazione, principalmente, da artisti come Ray Charles, Otis Redding (e la musica afroamericana in generale), i Beatles, Donovan e Bob Dylan.
Quanti anni aveva Lucio Battisti al momento del conseguimento del titolo di perito elettrotecnico?
Lucio Battisti nacque nel 1943 e conseguì il diploma nel 1962. Per trovare la risposta si deve sottrarre l'anno di nascita dall'anno di conseguimento del diploma. Ciò equivale a 19, dunque aveva diciannove anni ai tempi del diploma da perito elettrotecnico.
101_lucio_battisti.txt
[ "diciannove", "19", "diciannove anni", "19 anni" ]
un'età
Elettra Miura Lamborghini nota come Elettra Lamborghini (Bologna, 17 maggio 1994) è una cantante, personaggio televisivo e conduttrice televisiva italiana. Biografia Elettra Miura Lamborghini è figlia di Luisa Peterlongo e dell'imprenditore Tonino Lamborghini, figlio dell'imprenditore Ferruccio Lamborghini, fondatore dell'omonima azienda automobilistica; ha un fratello maggiore, il motociclista Ferruccio Lamborghini, omonimo del nonno paterno. Il suo secondo nome deriva dalla Lamborghini Miura, la prima supercar della storia, prodotta dal 1966 al 1973. Ha iniziato la carriera approdando nel 2015 come ospite alla trasmissione tv Chiambretti Night. Nel 2016 ha partecipato al programma Super Shore 16, trasmesso in Spagna e America Latina, è stata tra i protagonisti del docu-reality di MTV Riccanza e ha posato per Playboy Italia e Interviú. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano VIP, e in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX. Nel 2018 ha partecipato ai Wind Music Awards 2018 e in febbraio ha pubblicato il suo primo singolo da solista, Pem Pem, certificato con due dischi di platino. A giugno dello stesso anno è ospite al Nickelodeon Slime Fest Italia 2018 a Mirabilandia con il suo singolo Pem Pem. Ha poi partecipato alla quinta stagione del reality show Acapulco Shore. In giugno ha presentato su MTV Italia il programma Ex on the Beach Italia, e a settembre ha pubblicato il suo secondo singolo, Mala. A dicembre, in occasione della riedizione dell'album Popstar, ha collaborato al singolo Cupido RMX insieme a Khea, Duki e Quavo. Nel 2019 ha svolto il ruolo di coach insieme a Morgan, Gué Pequeno e Gigi D'Alessio nella sesta edizione del programma The Voice of Italy, in onda su Rai 2. Il 27 maggio dello stesso anno, dopo aver firmato per la Universal Music Group, ha annunciato il suo primo album in studio Twerking Queen, uscito poi il 14 giugno. Nel febbraio 2020 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone Musica (e il resto scompare), piazzandosi al 21º posto; il 14 febbraio dello stesso anno pubblica Twerking Queen (El resto es nada), riedizione dell'album. Il 29 giugno dello stesso anno ha pubblicato La isla in collaborazione con Giusy Ferreri. Nel 2021 è stata scelta da Ilary Blasi come opinionista nel reality L'isola dei famosi affiancando Iva Zanicchi e Tommaso Zorzi; tuttavia è risultata positiva al COVID-19 prima dell'inizio del programma e pertanto ha seguito le prime puntate in video collegamento dalla propria abitazione. Il 4 giugno 2021 pubblica il singolo Pistolero, estratto dall'EP Twerking Beach uscito il successivo 25 giugno. Il 3 dicembre pubblica il suo singolo natalizio, A mezzanotte (Christmas Song), e nello stesso mese è conduttrice dell'ottantaduesima edizione di Miss Italia, trasmessa in streaming . Nel maggio 2022 al Madame Tussauds Amsterdam è stata presentata la statua di cera della cantante. Il 17 giugno è uscito il singolo Caramello, realizzato in collaborazione con Rocco Hunt e la cantante spagnola Lola Índigo.
Quanti anni aveva Elettra Lamborghini quando ha pubblicato il suo singolo "Pistolero"?
Elettra Lamborghini ha pubblicato il suo singolo "Pistolero" nel 2021. Sottraendo il suo anno di nascita, 1994, da questa data si arriva alla conclusione che avesse 27 anni.
208_elettra_lamborghini.txt
[ "27 anni", "ventisette", "ventisette anni", "27" ]
un'età
Annoverato fra gli esponenti di maggior successo commerciale della musica leggera italiana, nell'arco di oltre cinquant'anni di carriera ha raggiunto una considerevole popolarità sia nell'attività discografica sia, in particolare, in quella dal vivo. Si stima abbia venduto più di 60 milioni di copie, in cui spiccano l'album La vita è adesso del 1985, il disco più venduto della storia della musica italiana; il brano Questo piccolo grande amore, premiato come "Canzone del secolo" al Festival di Sanremo 1985; e Oltre del 1990, considerato dalla critica specializzata il «miglior album» del cantautore e primo atto della Trilogia del tempo completata dai successivi Io sono qui (1995) e Viaggiatore sulla coda del tempo (1999). Fra gli oltre 2 000 concerti in cui si è esibito, rivestono particolare importanza Notte di note - Il concerto del 20 settembre 1985, primo concerto della storia della musica italiana ad essere trasmesso in diretta televisiva; nel 1986 con il tour Assolo è il primo artista a realizzare un giro di concerti esibendosi completamente da solo accompagnato da tastiera, chitarra e percussioni collegati ad un sistema MIDI di sintetizzatori; Oltre una bellissima notte del 3 luglio 1991, premiato come "Miglior concerto dell'anno nel mondo" dalla rivista statunitense Billboard grazie all'innovativa concezione del palco, posizionato al centro dello stadio Flaminio di Roma e aperto in ogni direzione; quello del 6 giugno 1998 allo stadio Olimpico di Roma, che detiene il record italiano di spettatori in un singolo evento musicale con 88 756 biglietti staccati; quello del 31 dicembre 1999 in piazza San Pietro a Città del Vaticano, alla presenza di 300 000 persone incluso papa Giovanni Paolo II, unico concerto di musica pop mai svoltosi in quella sede; e quello del 13 settembre 2006 nell'emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles, secondo artista al mondo e primo italiano a esibirvisi. Per il cinema, nel 2009 è stato sceneggiatore del film Questo piccolo grande amore basato sul suo omonimo album. In televisione ha partecipato al programma TV Anima mia nel 1997 ed è stato direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo per le edizioni 2018 e 2019. Fra i vari premi, si ricordano il Premio Lunezia 2003 al valore musical-letterario dell'album Sono io - L'uomo della storia accanto e al brano Mille giorni di te e di me del 1990, e il Premio Tenco 2022 alla carriera. Ha un'estensione vocale di tre ottave e mezzo, ridottasi a tre ottave dagli anni 2000. Biografia Gli inizi Claudio Baglioni nasce a Roma il 16 maggio 1951, figlio unico di Riccardo Baglioni, maresciallo dei Carabinieri, e di Silvia Saleppico, sarta. Trascorre l'infanzia nel quartiere Monte Sacro, la famiglia si trasferirà poi nel quartiere di Centocelle dove passerà la sua adolescenza. Frequentando spesso le campagne dell'Umbria, nel comune di Ficulle, terra natale dei suoi genitori. Segue sin da piccolo lezioni di pianoforte, la sua carriera artistica inizia nel 1964 quando, appena tredicenne, partecipa a un concorso canoro di voci nuove, organizzato da Ottorino Valentini a Centocelle, nella piazza San Felice da Cantalice, cantando una canzone di Paul Anka, Ogni volta e vincendo lo stesso concorso l'anno successivo con il brano I tuoi anni più belli di Gene Pitney. Nel 1965 riceve in regalo dai genitori la sua prima chitarra e inizia a suonare le prime canzoni, il suo look di quegli anni; maglioni neri a collo alto, occhiali spessi, aria da intellettuale gli causa, da parte degli amici di quartiere, il soprannome ironico di "Agonia", compone una suite musicale basata su una poesia di Edgar Alan Poe, uno dei suoi scrittori preferiti, intitolata Annabel Lee. Nel 1969 scrive la sua prima canzone, di cui ne compone testi e musica; Signora Lia, una canzone comica che racconta l'infedeltà coniugale di una signora, col tempo la canzone diventerà un cult della musica leggera italiana nonostante il suo scarso successo iniziale. La canzone sarà incisa nel suo primo 45 giri Una favola blu/Signora Lia, che presenta il suo primo album uscito l'anno successivo; Claudio Baglioni andato al macero per via dello scarso successo. Inizialmente però per Claudio la musica non è l'obbiettivo principale al quale preferisce proseguire gli studi di architettura, la sua vera passione.
Quanti anni aveva Claudio Baglioni quando ha prodotto il suo album "La vita è adesso"?
Claudio Baglioni è nato nel 1951, mentre l'album "La vita è adesso" è stato prodotto nel 1985. Dunque, per sapere quanti anni aveva Baglioni al momento dell'uscita di quell'album, occorre sottrarre il suo anno di nascita all'anno di uscita dell'album.
253_claudio_baglioni.txt
[ "trentaquattro", "34 anni", "34", "trentaquattro anni" ]
un'età
Maria De Filippi (Milano, 5 dicembre 1961) è una conduttrice televisiva, autrice televisiva e produttrice televisiva italiana. Attiva in televisione dal 1992, quando ha cominciato a lavorare per Canale 5 conducendo il talk show pomeridiano Amici, ha consolidato la sua notorietà negli anni successivi presentando e producendo diversi format divenuti poi programmi televisivi di punta della rete ammiraglia Mediaset, come Uomini e donne, C'è posta per te, Temptation Island, Tú sí que vales e Amici di Maria De Filippi, quest'ultimo omonimo del suo programma d'esordio che ha contribuito a lanciare nel mondo dello spettacolo artisti come Angelina Mango, Annalisa, Alessandra Amoroso, Emma, Marco Carta, Valerio Scanu, Moreno, The Kolors, Irama, Enrico Nigiotti ed Elodie. È proprietaria con RTI della società di produzione televisiva Fascino PGT, che realizza varie trasmissioni per i canali Mediaset, tra cui tutte quelle condotte da lei e dal marito e cofondatore Maurizio Costanzo. Nel 2013 ha fondato la web TV Witty TV, il sito internet e piattaforma social che rimanda ai programmi prodotti dalla società. Insieme a Paolo Bonolis e Gerry Scotti è considerata uno dei volti di punta di Mediaset. Biografia Figlia di un rappresentante di medicinali, Giovanni De Filippi, e di una professoressa di lettere, Giuseppina Bottoni (1927-2015), nasce a Milano, ma all'età di dieci anni si trasferisce a Mornico Losana, nell'Oltrepò Pavese, dove i genitori possedevano un vigneto. Frequenta il Liceo Classico Statale Ugo Foscolo di Pavia e in questo periodo vince il concorso provinciale di storia contemporanea "Testimoni e Protagonisti". Dopo il diploma si laurea con lode in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia, specializzandosi in Scienza delle Finanze e tentando la carriera in Magistratura. Dopo aver lavorato come redattrice di tesi, collabora per due anni con l'Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) e in seguito si è occupata dell'ufficio legale di una società produttrice di videocassette. Nel settembre 1989, durante un convegno contro la pirateria musicale organizzato a Venezia dalla società per cui lavora, conosce Maurizio Costanzo, il quale le offre la possibilità di collaborare con lui e, nel novembre dello stesso anno, diventa l'assistente di Costanzo. Dal gennaio 1990 diviene anche compagna del noto presentatore, quando lui era ancora sposato con la sua terza moglie Marta Flavi, ma da cui comunque si separerà nel dicembre 1990. Gli inizi come conduttrice Debutta in televisione il 26 settembre 1992, subentrando a Lella Costa nella conduzione del talk show di Canale 5 Amici, trasmesso nel primo pomeriggio del sabato, di cui poi nasce anche un'edizione in prima serata intitolata Amici di sera e diventando autrice della trasmissione (al fianco di Alberto Silvestri) a partire dalla seconda stagione da lei condotta. La trasmissione, sotto la sua conduzione, vince il Telegatto nel 1995 e nel 1996 nella categoria Miglior trasmissione di intrattenimento con ospiti. Dall'esperienza del talk show nasce inoltre un libro, pubblicato dalla Arnoldo Mondadori Editore e intitolato Amici - Dialoghi con gli adolescenti (1996), in cui venivano raccolte le storie e le esperienze dei protagonisti ospiti nella trasmissione. Al libro ne è seguito un secondo, sempre pubblicato dalla Mondadori, intitolato Amici di sera - Gli adolescenti e la famiglia (1997). Nella stagione 1993/1994 conduce su Rete 4 il talk show Ai tempi miei.
A che età ha pubblicato il suo primo libro Maria De Filippi?
Maria De Filippi è nata nel 1961, quindi se ha pubblicato il suo primo libro nel 1996, aveva 35 anni, perchè 1996-1961=35.
278_maria_de_filippi.txt
[ "35 anni", "trentacinque anni", "trentacinque", "35" ]
un'età
Dopo alcune esperienze nell'ambito musicale con diversi gruppi, è salita alla ribalta come cantante solista tra il 2009 e il 2010, ottenendo la vittoria alla nona edizione del talent show Amici di Maria De Filippi e firmando un contratto con l'etichetta discografica Universal Music Group. Ha partecipato quattro volte al Festival di Sanremo, trionfando nell'edizione 2012 con la canzone Non è l'inferno. Nel 2014 è stata scelta, come rappresentante dell'Italia, all'Eurovision Song Contest 2014 con il brano La mia città e si è classificata alla 21ª posizione. Nel corso della sua carriera ha ricevuto, inoltre, diversi altri riconoscimenti, tra cui un Venice Music Award, un TRL Award, 3 MTV Awards e 15 Wind Music Awards per le vendite dei suoi album, singoli e live, premiati come dischi d'oro, di platino e multiplatino. Ha ricevuto anche varie candidature agli MTV Europe Music Awards e ai World Music Award. Ad Agosto 2024 la cantante ha venduto oltre 2.575.000 copie in Italia tra album e singoli. A partire dal 2020 si è cimentata anche nel mondo del cinema e dello spettacolo, partecipando al film Gli anni più belli e alla serie televisiva A casa tutti bene - La serie, entrambi di Gabriele Muccino. Ha ricoperto il ruolo di coach nel programma Amici di Maria De Filippi e di giudice a X Factor, nonché co-condotto il Festival di Sanremo, vincendo due Premi regia televisiva. Nel 2020 la rivista italiana Forbes ha inserito la cantante tra le cento donne di successo in Italia. Biografia Primi anni Nata a Firenze da Maria Marchese e Rosario Marrone, ha un fratello, Francesco. Ha vissuto la sua prima infanzia a Sesto Fiorentino, per poi trasferirsi con la famiglia ad Aradeo, in provincia di Lecce, paese d'origine dei genitori. La passione per la musica le è stata trasmessa da suo padre Rosario, il quale, notando la predisposizione della figlia, l'ha inserita all'età di nove anni nel suo gruppo Karadreon e in qualche occasione anche negli H2O, dei quali il padre era chitarrista. Ha conseguito la maturità al liceo classico scrivendo una tesina sulla musica. Ha lavorato come magazziniera e ha svolto il lavoro di commessa per tre anni. 2003-2009: l'esordio Ha esordito nel mondo musicale professionistico nel 2003, partecipando e vincendo, insieme a Laura Pisu e Colomba Pane, il talent show Superstar Tour. Il programma aveva l'obiettivo di creare un gruppo musicale composto da tre ragazze sotto contratto con la Universal. Dopo la formazione delle Lucky Star, si sono esibite agli Italian Music Awards per il lancio del singolo Stile. Dopo l'uscita del medesimo, si allontanarono dal progetto dell'album. Il gruppo si riavvicinerà nel 2005 incidendo la sigla del cartone animato W.I.T.C.H., composta da Max Longhi e Giorgio Vanni, intitolata nello stesso modo e contenuta nel loro album LS3. Successivamente il gruppo si sciolse. Nel 2007 forma il gruppo musicale M.J.U.R., acronimo di Mad Jesters Until Rave; pubblicando nel 2008, con etichetta Dracma Records, l'album Mjur ; tutte le tracce del disco sono state scritte da Emma. Il gruppo si è sciolto nel 2009. Tra il 2007 e il 2009 ha fatto parte come cantante del gruppo di suo zio, gli Anonimo Soul. Nel periodo precedente al suo ingresso alla nona edizione di Amici, ha militato, per un anno, in un'altra band del padre, gli H2O.
Quale è la candidatura di riconoscimento mondiale che Emma Marrone ha ricevuto durante la sua carriera musicale?
Emma Marrone ha ricevuto anche varie candidature agli MTV Europe Music Awards e ai World Music Award.
0454_emma_marrone.txt
[ "World Music Award", "World Music Award (World Music Awards)", "World Music Awards" ]
una parola
Con la "Q" viene indicata la qualifica. Dotazione organica dei ruoli La forza effettiva del personale, al 2024, è fissata sulle 117.943 unità, così ripartite: Sono inoltre espressamente stabilite dall'art. 823 del D. Lgs. 66/2010 le dotazioni organiche complessive per i gradi di generale e colonnello in: La forza extraorganica dell'Arma dei Carabinieri è costituita da carabinieri che prestano servizio presso: la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comando carabinieri per la tutela del lavoro, il Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, il Comando carabinieri per la tutela della salute, il Comando carabinieri Banca d'Italia. La consistenza degli organici nei vari ruoli è stabilita dagli articoli 825-830 del D. Lgs. 66/2010. In totale, escludendo i carabinieri in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, si hanno 2.896 militari in forza extra-organica.. L'Arma tra le sue file conta anche del personale civile in misura di 311 unità. Reclutamento e avanzamento di ruolo Il reclutamento del personale avviene tramite concorso pubblico aperto sia al personale già appartenente al corpo che civile; in quest'ultimo caso però solo in determinate ipotesi, soprattutto dopo la sospensione del servizio militare di leva in Italia. Per le selezioni circa l'avanzamento di ruolo (riservate al personale interno) la nomina al grado è subordinata ad un corso di formazione, durante il quale il militare ha la qualifica di "allievo". A rigor di legge, non vi sono discriminazioni né limitazioni fra uomini e donne. Per i carabinieri (ruolo carabinieri e appuntati) il concorso è pubblico, in quanto si tratta della carriera di base. Il concorso era riservato solo ai cittadini che hanno svolto servizio militare volontario in una forza armata in qualità di VFP1 (il 70% dei posti transita direttamente nei carabinieri; il restante 30% transita in una delle tre forze armate in qualità di VFP4 e, al termine dei quattro anni di servizio, passerà nell'Arma dei carabinieri). Dal 1 gennaio 2016 i concorsi per i carabinieri sono stati aperti ai civili che soddisfino i requisiti richiesti, sempre con una riserva di posti per i militari. Le due caratteristiche di candidati possiedono requisiti diversi e concorrono per lo stesso obiettivo con modalità differenti senza interferire. L'allievo svolge un corso di sei mesi presso una delle scuole allievi carabinieri e al termine del corso verrà assegnato a una caserma e sarà un volontario in ferma quadriennale e se meritevole e se conserva le qualità psicofisiche sarà in servizio permanente. Per i vicebrigadieri (ruolo sovrintendenti) il concorso è solamente interno ed è di due tipi: uno riservato agli appuntati scelti e uno aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio; il primo è detto aggiornamento e formazione professionale, in cui viene svolto un corso di un mese, mentre il secondo è detto di qualificazione e dura un mese e mezzo. I due corsi sono entrambi svolti alla Scuola allievi marescialli e brigadieri carabinieri.
Quale corso del concorso per divenire vicebrigadiere riservato sia agli appuntati scelti e quello aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio è più lungo, il primo o il secondo?
Per i vicebrigadieri (ruolo sovrintendenti) il concorso è solamente interno ed è di due tipi: uno riservato agli appuntati scelti e uno aperto a tutto il ruolo degli appuntati e carabinieri con almeno quattro anni di servizio; il primo è detto aggiornamento e formazione professionale, in cui viene svolto un corso di un mese, mentre il secondo è detto di qualificazione e dura un mese e mezzo. Quindi il secondo corso è più lungo.
0767_gradi_e_qualifiche_dellarma_dei_carabinieri.txt
[ "secondo", "il secondo" ]
una parola
Fu l'ultima e la più grave strage compiuta durante gli anni di piombo, fra le quali si ricordano la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, quella di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista; ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi — per i quali furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza — la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato». Nel 2007 si aggiunse la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti, e nel 2020 quella di Gilberto Cavallini. A lungo i mandanti della strage rimasero sconosciuti, sebbene fossero stati rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati. Negli anni 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori. Storia L'attentato Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo contenuto in una valigia venne fatto esplodere, causando il crollo dell'ala ovest del fabbricato di stazione. La bomba, di fabbricazione militare, era composta da 23 kg di esplosivo: una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile). La valigia con l'ordigno fu sistemata a circa 50 cm d'altezza, su un tavolino portabagagli sotto il muro portante della sala, allo scopo di aumentarne gli effetti. L'onda d'urto dell'esplosione, con le pietre e i detriti dell'ala ovest del fabbricato, devastò il parcheggio dei taxi antistante e distrusse un tratto di circa 30 m della pensilina del primo binario, investendo anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, che al momento si trovava in sosta. L'esplosione causò la morte di 85 persone e il ferimento o la mutilazione di oltre 200. I soccorsi Immediatamente si attivarono i soccorsi e molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono a estrarre le persone sepolte dalle macerie. La corsia di destra dei viali di circonvallazione del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze e ai mezzi di soccorso. Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus (si ricorda in particolare quello della linea 37), auto private e taxi.
Federico Umberto D'Amato è stato individuato dalla Procura di Bologna tra i mandanti, finanziatori della strage di Bologna del 1980?
Negli anni 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori.
1124_strage_di_bologna.txt
[ "Sì" ]
una parola
La ratio legis è quella di venire incontro alle aziende che si trovino in momentanea difficoltà, sgravandole in parte dei costi della manodopera temporaneamente non utilizzata. Si stima che nei primi 11 mesi del 2012 le ore di cassa integrazione siano state 1 004 milioni. Disciplina normativa L'istituto fu introdotto nell'ordinamento con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 12 agosto 1947, n. 869, che conteneva disposizioni sulle integrazioni salariali, poi ratificato con modificazioni dalla legge 21 maggio 1951, n. 498. L'art. 1 della legge 20 maggio 1975, n. 164, aggiorna i presupposti applicativi della CIG alla precaria situazione socio-economica degli anni settanta, prevedendo interventi di integrazione salariale in favore degli operai dipendenti da imprese industriali che siano sospesi dal lavoro o effettuino prestazioni di lavoro a orario ridotto, e precisamente: integrazione salariale ordinaria per contrazione o sospensione dell'attività produttiva, per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o agli operai, ovvero determinate da situazioni temporanee di mercato. integrazione salariale straordinaria per crisi economiche settoriali o locali, per ristrutturazioni, riorganizzazioni o conversioni aziendali. La CIG si può applicare "a zero ore" (in caso di sospensione totale dal lavoro) o a sospensione parziale. Può altresì essere di procedura ordinaria o straordinaria, rispettivamente attivabili a fronte di determinate causali. La legge 23 luglio 1991 n. 223 ha poi modificato alcuni parametri restringendo i tempi di concessione della CIG, al fine di reprimere eventuali abusi. Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) La CIG ordinaria, originariamente prevista per i lavoratori del settore industriale e edile, comprende un vasto campo di applicazione di diverse attività. È dedicata ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti con contratto di apprendistato professionalizzante, con esclusione dei dirigenti. È attivabile a fronte di eventi transitori non imputabili all'azienda o agli addetti, come una crisi temporanea di mercato, includendo anche le intemperie stagionali. Nello specifico sono ricomprese le seguenti fattispecie: mancanza di lavoro/commesse e crisi di mercato; fine cantiere, fine lavoro, fine fase lavorativa, perizia di variante e suppletiva al progetto; mancanza di materie prime o componenti; eventi meteo; sciopero di un reparto o di altra impresa; incendi, alluvioni, sisma, crolli, mancanza di energia elettrica, impraticabilità dei locali, anche per ordine della pubblica autorità - sospensione o riduzione dell'attività per ordine della pubblica autorità per cause non imputabili all'impresa o ai lavoratori; guasti ai macchinari - manutenzione straordinaria, epidemie o pandemie. La durata massima della CIGO è di 3 mesi continuativi eccezionalmente prorogati trimestralmente (di tre mesi in tre mesi) fino al massimo complessivo di un anno (52 settimane); nel biennio mobile è di 13 settimane consecutive prorogabili.
È possibile attivare la CIGO in caso di pandemia?
La Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) La CIG ordinaria, originariamente prevista per i lavoratori del settore industriale e edile, comprende un vasto campo di applicazione di diverse attività. . È attivabile a fronte di eventi transitori non imputabili all'azienda o agli addetti, tra cui: mancanza di lavoro/commesse e crisi di mercato, fine cantiere, fine lavoro, epidemie o pandemie.
1457_cassa_integrazione_guadagni.txt
[ "Sì" ]
una parola
Esponente di lungo corso nella Lega, è stato sindaco di Varese dal 31 maggio 2006 al 21 giugno 2016, sindaco di Induno Olona dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999 e presidente del consiglio regionale della Lombardia dal 2000 al 2006. Biografia Diplomato al Liceo classico Ernesto Cairoli della sua città natale nel 1970, si laurea in giurisprudenza nel 1975 presso l'Università degli Studi di Milano, dal 1980 è titolare di uno studio legale a Varese. Nel 2007 è stato l'avvocato di Andrea Mascetti, che fece condannare Michele Santoro per diffamazione. Dal 1979 al 1982 ha assunto la carica di conciliatore di Induno Olona e dal 1983 al 1988 quella di vice-pretore onorario avanti la Pretura di Gavirate. Consigliere regionale e sindaco Membro di lungo corso della Lega Lombarda e Lega Nord, dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999 ha ricoperto l'incarico di sindaco del comune di Induno Olona. Si candida alle elezioni regionali in Lombardia del 2000 è stato eletto consigliere con 5.194 preferenze ed è poi divenuto presidente del Consiglio regionale. Alle elezioni regionali successive del 2005 in Lombardia viene rieletto consigliere e poi rieletto presidente del Consiglio regionale, cariche che mantiene fino a luglio 2006. Nel 2006 si candida e viene eletto sindaco di Varese al primo turno delle elezioni comunali del 28 e 29 maggio 2006, conquistando il 57,8% dei voti. Riconfermato al ballottaggio del 29-30 maggio 2011 con il 53,89% dei voti, resta in carica fino al 19 giugno 2016, giorno in cui gli succede Davide Galimberti, primo sindaco di centro-sinistra di Varese dal 1992. È stato presidente dell'ANCI Lombardia, venendo sostituito nella carica da Roberto Scanagatti, allora sindaco di Monza. La corsa al Pirellone Alcuni giornalisti a luglio 2016 ipotizzano una nomina di Fontana come candidato del centro-destra in vista delle elezioni regionali in Lombardia del 2018 in caso di mancata disponibilità ad un secondo mandato da parte del presidente allora in carica, nonché compagno di partito, Roberto Maroni. Nel 2018, a seguito di rinuncia a una ricandidatura da parte di Maroni, entra nella corsa per la presidenza della Regione Lombardia e diventa ufficialmente il candidato presidente del centro-destra. Nel corso del mese di gennaio 2018, a campagna elettorale in corso, dichiara ai microfoni di Radio Padania Libera: «Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate». Dopo le polemiche scaturite dalla frase, dichiara, scusandosi, che si trattava di un lapsus e di un errore espressivo. Presidente della Lombardia Fontana vince le elezioni con il 49,75% dei voti contro il 29,09% del candidato di centro-sinistra, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, e il 17,36% del candidato del Movimento 5 Stelle Dario Violi. Il 26 marzo successivo si insedia ufficialmente come nuovo presidente della Regione Lombardia. Nel settembre 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sul taglio del numero di parlamentari legato alla riforma avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle e concluso dal governo Conte II guidato dalla coalizione tra M5S e Partito Democratico, Fontana annuncia il suo voto contrario, in dissidenza con la linea ufficiale della Lega, schierata per il "Sì".
Prima di ricoprire la carica di sindaco di Induno Olona, quale altra carica ha ricoperto Attilio Fontana per la stessa città?
Dal 1979 al 1982 Attilio Fontana ha assunto la carica di conciliatore di Induno Olona e successivamente, dal 7 maggio 1995 al 13 giugno 1999, ha ricoperto l'incarico di sindaco del comune di Induno Olona.
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[ "Conciliatore" ]
una parola
Biografia Nel giugno del 2023 si sposa ad Assisi con Miriam, dopo tredici anni di fidanzamento. Caratteristiche tecniche Di piede destro, dopo gli inizi a centrocampo emerge come terzino sinistro, all'occorrenza impiegabile anche a destra. Calciatore dalle spiccate doti fisiche e atletiche, resistente allo sforzo e che eccelle nel cambio di passo, tra le sue migliori qualità c'è il dribbling, in particolare finte, sterzate e doppi passi che gli consentono di superare con facilità l'avversario: tale abilità lo rende molto efficace nell'uno contro uno e nelle giocate in rapidità. Calciatore dalla grande velocità, palla al piede non disdegna l'entrata dentro al campo per scaricare poi in diagonale verso la punta o l'esterno opposto; il suo stile di gioco è caratterizzato da tocchi di prima in rapidità, affondi lungo le corsie laterali e attacchi in profondità. Di converso, si mostra carente nell'anticipo aereo e nell'accorciare sull'avversario. Per le sue giocate è stato paragonato a Gianluca Zambrotta, al quale lo stesso Spinazzola ha dichiarato d'ispirarsi. Carriera Club Gli inizi tra Siena, Juventus e prestiti Cresce nel settore giovanile della Virtus Foligno, rimanendovi dai 6 ai 14 anni, quando viene prelevato dal Siena. Dopo un triennio in Toscana, nel 2010 viene acquistato dalla Juventus. Rimane nel vivaio bianconero per il successivo biennio, partecipando alla vittoria del Torneo di Viareggio 2012 (in cui viene premiato come miglior giocatore della competizione). Nel luglio del 2012 il club torinese lo manda in prestito all'Empoli, dove Spinazzola debutta in Serie B il 1º settembre 2012, alla seconda giornata, entrando al posto di Andrea Cristiano; due settimane più tardi mette a segno la prima rete tra i cadetti, nella partita persa contro il Livorno. Prelevato dal Lanciano in prestito nel gennaio 2013, conclude in Abruzzo la stagione. Torna in prestito a Siena per la stagione 2013-2014, ancora tra i cadetti, poi fa rientro alla Juventus per il sopravvenuto fallimento della società toscana. Atalanta, Vicenza e Perugia L'11 agosto 2014 si trasferisce a titolo temporaneo all'Atalanta. Fa il suo esordio in gare ufficiali con la squadra bergamasca il 23 dello stesso mese, in Atalanta-Pisa (2-0) di Coppa Italia, nella quale realizza anche il suo primo gol con la nuova squadra. Il successivo 31 agosto, a 21 anni, fa il suo esordio in Serie A, subentrando a Marcelo Estigarribia alla prima giornata di campionato. Il 2 febbraio 2015 passa in prestito al Vicenza, in Serie B: lascia quindi dopo sei mesi Bergamo con un bilancio totale di un gol in 5 presenze (2 in Serie A e 3 in Coppa Italia) con la maglia nerazzurra. Cinque giorni dopo il suo approdo alla squadra berica, debutta nel finale della partita vinta per 3-1 in casa contro il Perugia; con i veneti colleziona in tutto 10 presenze, la maggior parte delle quali subentrando dalla panchina. Nel luglio 2015 passa in prestito proprio al Perugia, sempre tra i cadetti. Con gli umbri s'impone subito titolare, pur disputando un anonimo campionato di centro classifica; la stagione è tuttavia una svolta per Spinazzola sul piano personale poiché, nel corso della stessa, il tecnico Pierpaolo Bisoli lo imposta definitivamente come terzino.
In quale posizione di campo è stato impiegato principalmente Leonardo Spinazzola durante la sua carriera?
Nel testo si specifica che Leonardo Spinazzola, inizialmente impiegato come centrocampista, ha trovato la sua posizione principale come terzino. Inoltre, si evidenzia che uno degli aspetti più distintivi del suo gioco è il dribbling, in particolare le sue finte, sterzate e doppi passi, che gli consentono di superare facilmente l'avversario. Questo aspetto del suo gioco è stato paragonato a quello di Gianluca Zambrotta, a cui Spinazzola ha dichiarato di ispirarsi. Pertanto, la risposta corretta riguarda la sua posizione di terzino sinistro e il suo dribbling.
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[ "terzino", "terzino sinistro" ]
una parola
Biografia Nato a Medicina (in provincia di Bologna), è figlio di Nello e di Ornella (1933). Suo padre si trasferisce in Spagna quando Bruno ha solo sette anni e ci rimane per quindici anni. Sua mamma invece lavora nel tessile ed è lei a trasmettere al futuro chef la passione per la moda, mentre la nonna gli trasmette la passione per la cucina e le prime nozioni in merito. Si diploma alla scuola alberghiera di Bologna e nel 1979 ha la possibilità di lavorare come secondo cuoco sulle navi da crociera e di conoscere così culture culinarie di diverse nazioni. Dopo un anno e mezzo torna in Italia e comincia a lavorare in piccoli locali della riviera romagnola in qualità di chef di partita. Dopo diversi corsi di perfezionamento (anche all'estero) torna nel bolognese alla Locanda Solarola di Castel Guelfo; il ristorante guadagna per due anni consecutivi due stelle Michelin. Giunge quindi al ristorante Il Trigabolo di Argenta, sotto la guida dello chef Igles Corelli (che lo stesso Barbieri definirà essere il suo unico mentore) coadiuvato da Giacinto Rossetti e Mauro Gualandi. Qui ha l'opportunità di cucinare per Andy Warhol; durante gli anni ottanta anche al Trigabolo vengono riconosciute due stelle Michelin. Barbieri apre poi il ristorante Arquade nell'Hotel Villa del Quar, parte del circuito Relais & Chateaux, a San Pietro in Cariano (provincia di Verona). Il locale compare sulle guide gastronomiche del 2006 con due stelle Michelin, mentre Gambero Rosso lo segnala con tre forchette. Nel luglio del 2010 Barbieri decide di lasciare le cucine dell'Arquade per trasferirsi in Brasile. Nel marzo del 2012 ritorna in Europa e apre, a Londra, il ristorante Cotidie, che un anno dopo cede allo chef Marco Tozzi a causa dei suoi eccessivi impegni lavorativi. Nel 2016 apre a Bologna un nuovo bistrot, il Fourghetti, che nell'agosto 2020 cede a Erik Lavacchielli. Carriera televisiva Autore di numerosi libri, tra cui uno del 2007 dedicato alla cucina senza glutine (Squisitamente senza glutine), è protagonista di programmi televisivi per l'emittente Gambero Rosso Channel e collaboratore di varie radio. Sul piccolo schermo partecipa a trasmissioni di grande successo a tema culinario ed alberghiero: prende parte come giudice a MasterChef Italia, programma in cui ad oggi è l'unico giudice ad aver partecipato a tutte le edizioni e nel quale è stato affiancato, negli anni, dai colleghi Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, Antonia Klugmann e Giorgio Locatelli e dal ristoratore Joe Bastianich. Sono queste partecipazioni a portare alla ribalta la carriera dello chef, che lo rendono non solo protagonista del panorama culinario ma anche del mondo cultural-popolare italiano. Dal 2018, sempre per Sky, è alla conduzione del format Bruno Barbieri - 4 Hotel, prodotto da Sky Italia e spin-off di Alessandro Borghese - 4 ristoranti, condotto dallo chef omonimo. Ha anche condotto, in replica sul canale TV8, Cuochi d'Italia. Vita privata Tifoso dell'Inter, Barbieri da giovane giocava a calcio, sport che ha praticato a buoni livelli fino all'età di vent'anni. Celibe e senza figli, Barbieri è noto per essere piuttosto riservato sugli aspetti della sua vita che non riguardano l'attività di chef; in alcune interviste ha dichiarato il difficile rapporto avuto con il padre, con il quale ebbe occasione di riconciliarsi soltanto in età adulta, e il suo timore che esso non apprezzasse la sua scelta professionale nel settore della cucina. Ha anche ammesso di aver scelto la carriera a scapito della famiglia, esprimendo comunque il desiderio di avere una figlia.
Quale figura genitoriale nella vita di Barbieri non risulta essere stata presente durante la sua scalata al successo?
Il padre di Barbieri si trasferisce in Spagna quando Bruno ha solo sette anni e ci rimane per quindici anni. Inoltre, il padre di Barbieri non è stato molto presente nella sua vita per via della distanza geografica e durante la sua scalata al successo perché inizialmente non era d'accordo con la scelta di carriera del figlio. Dunque, il padre è la figura genitoriale che non ha partecipato alla sua carriera.
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[ "Il padre", "padre" ]
una parola
Ivan Cattaneo, all'anagrafe Ivano Cattaneo (Bergamo, 18 marzo 1953), è un artista, cantautore e pittore italiano. Dopo gli esordi come cantautore sperimentale, alternativo e dissacratore, raggiunge il grande successo nei primi anni ottanta col brano Polisex e poi con l'album di cover degli anni sessanta Duemila60 Italian Graffiati. Dopo qualche anno di popolarità, comincia a diradare l'attività di musicista per dedicarsi prevalentemente alle arti figurative. Negli anni duemila è presente in televisione, soprattutto come concorrente in vari reality show. Biografia Infanzia e adolescenza Cattaneo nasce a Bergamo il 18 marzo 1953 da una famiglia di umili origini e a 12 anni, nel 1965, si reca a Bologna per un provino per lo Zecchino d'Oro, dove canta Lui di Rita Pavone. In un'intervista ha dichiarato di aver confessato la sua omosessualità alla madre all'età di 13 anni; sarebbe stato in seguito visitato da uno psicologo e ricoverato in una clinica psichiatrica. Per uscire dalla clinica, avrebbe poi deciso di fingere di essere "guarito" e di non affrontare più quel discorso con nessuno. Fino all'età di 18 anni vive a Pianico, in provincia di Bergamo accanto al lago d'Iseo. A quindici anni partecipa al Festival degli sconosciuti di Ariccia e mentre frequenta il liceo artistico impara a suonare la chitarra, studia musica ed incomincia a suonare in alcuni gruppi locali di Blues, tutti appassionati di Frank Zappa e John Mayall. Gli anni settanta e i primi successi A 18 anni viene esonerato dal servizio militare per la sua "stravaganza" e conosce Nanni Ricordi che lo farà entrare nell'etichetta indipendente Ultima Spiaggia per cui nel 1975 incide il suo primo album UOAEI. Nel 1976 è al Festival del proletariato giovanile di Parco Lambro a Milano al fianco di Mario Mieli rivendicare i diritti degli omosessuali. Nel 1977 incide Primo secondo e frutta (Ivan compreso), album ironico ed a tratti demenziale, che contiene il suo primo successo: Maria Batman. Cattaneo inventa la teoria del TATTOUDITOVISTAOLFATTOGUSTO (T.U.V.O.G) e scrive un libro con questo titolo allegato all'LP. Al disco partecipa anche l'esordiente arrangiatore Roberto Colombo. Inventa il personaggio punk di una giovanissima Anna Oxa al Festival di Sanremo del 1978 che ne decreta l'immediato successo ed è padrino e collaboratore dei primi gruppi punk-rock della scena italica del periodo (Revolver, Elektroshock), nonché, nei primi anni ottanta, del lancio di cantanti come Down Mitchell, Patrizia Di Malta del Gruppo Italiano e Diana Est. Nel 1979 incide Superivan, in collaborazione con Colombo e con la Premiata Forneria Marconi. L'alba degli anni ottanta e l'era di Polisex Nel 1980 conclude il rapporto con la casa discografica Ultima Spiaggia ed incide per l'etichetta CGD l'album Urlo, da cui viene estratto il singolo Polisex, il primo grande successo che diventa il suo brano più popolare di sempre, una sorta di inno dei cosiddetti alternativi della Milano degli anni ottanta, trasmesso da tutte le radio e ben accolto anche dalla critica.
Quale aspetto della sua identità Ivan Cattaneo finse di aver superato per uscire da una clinica psichiatrica?
Ivan Cattaneo finse di essere guarito dalla sua omosessualità per porre fine ai ricoveri psichiatrici voluti dalla madre
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[ "omosessualità" ]
una parola
Mantova (, Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano) è un comune italiano di 50 081 abitanti capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Data la sua importanza come capitale del prima marchesato e poi ducato di Mantova, è rappresentata tra le quattordici città nobili del Vittoriano, come simbolo di "madre nobile" e precursore della successiva monarchia sabauda e dell'unità d'Italia. Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di capitale italiana della cultura. Nel 2017 Mantova e la sua provincia, insieme a quelle di Bergamo, Brescia e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia sotto il nome di Lombardia Orientale. Mantova è stata inoltre città europea dello sport nel 2019. Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate e 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali. Inoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente "Ecosistema Urbano 2023", la città si è classificata al secondo posto nella graduatoria delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita. Geografia fisica Mantova si trova nella Lombardia sud-orientale, non lontano dal lago di Garda e dal confine con le regioni Veneto ed Emilia-Romagna. Le città di riferimento più vicine sono Verona, 40 km a nord-est, Brescia, 70 km a nord-ovest, e Modena, 65 km a sud. Territorio Idrografia Nel XII secolo l'architetto e ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola. Alla campagna si accedeva attraverso due ponti – il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio – ancora esistenti. In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque. Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio a una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati – come una penisola – ed oggi ancora si presenta così. Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.
Quale evento naturale ha reso necessario prosciugare il lago Paiolo che bagna Mantova nel XVII?
Il lago Paiolo è stato prosciugato nel XVII perché si era trasformato in una palude malsana in seguito a un'inondazione fluviale del Mincio
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[ "inondazione" ]
una parola
Nel 1969 venne insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel settore dell'industria. Biografia Origini e formazione Nasce a Renazzo, frazione di Cento. Figlio di agricoltori, Antonio Lamborghini ed Evelina Govoni, studia tecnologie industriali a Bologna e la sua passione per i motori e per le macchine lo porta a lavorare in un'azienda che revisiona automezzi dell'esercito. Durante la seconda guerra mondiale, trova l'opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso il 50º autoreparto misto (base militare di Rodi nell'isola omonima nel Dodecaneso italiano). Nel 1946, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all'esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Lamborghini a intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li trasforma in macchine agricole. Nel 1946 si sposa con Clelia Monti (ferrarese conosciuta a Rodi durante il periodo della guerra) nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado, e il 13 ottobre 1947 nasce il figlio Tonino, Clelia morì dandolo alla luce. Nel 1948 conoscerà Annita Borgatti, una maestra di 24 anni, figlia dei proprietari dell'Albergo Fontana di Cento, che lo seguirà nella conduzione delle sue aziende per oltre trent'anni. La fondazione di Lamborghini Trattori Nel 1948, a Cento, fonda la Lamborghini Trattori (l'origine del logo aziendale è legata alla data di nascita di Ferruccio Lamborghini: nel calendario zodiacale infatti il 28 aprile cade sotto il segno del Toro, inoltre egli amava la corrida). Solo tre anni dopo la guerra, l'azienda Lamborghini era capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già nel corso degli anni cinquanta e sessanta la Lamborghini Trattori diventa una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia. Nel 1959 Lamborghini fece un viaggio negli Stati Uniti durante il quale visitò alcune fabbriche che producevano bruciatori per caldaie e pensando alla realtà italiana in forte espansione e con un enorme incremento edilizio, intuì che i bruciatori quali elemento centrale dei sistemi di riscaldamento, avrebbero in breve soppiantato le caldaie a carbone e decise pertanto di lanciarsi in questa nuova avventura. Tornato in Italia assunse i tecnici migliori e nel giro di un anno venne costituita a Pieve di Cento la Lamborghini Bruciatori Condizionatori che iniziò a produrre nel 1961 bruciatori a nafta e condizionatori che conquistarono rapidamente il mercato in ragione delle loro alte qualità tecniche a fronte di un prezzo molto competitivo. La strategia di Lamborghini per ottenere rapidi risultati consisteva nell'individuare le aziende e i prodotti leader per poi avviare una "campagna di reclutamento" dei tecnici più significativi, offrendo loro stipendi molto più sostanziosi di quelli percepiti nelle aziende di appartenenza. Nel 1970 la Lamborghini Bruciatori Condizionatori divenne Lamborghini Calor e si trasferì da Pieve di Cento a Dosso di Ferrara, in un più moderno stabilimento. Nel 2002 la Lamborghini Calor è stata acquisita dal Gruppo Ferroli.
Qual era il mestiere del nonno paterno di Tonino Lamborghini?
Antonio Lamborghini ed Evelina Govoni, genitori di Ferruccio Lamborghini, erano agricoltori. Nel 1946, Ferruccio si sposa con Clelia Monti nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado, e il 13 ottobre 1947 nasce il figlio Tonino.
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[ "Agricoltore" ]
una parola
Il film è stato selezionato come film d'apertura della sezione "Orizzonti" alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Racconta l'ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi. Trama Il giovane romano Stefano Cucchi, una sera di ottobre del 2009, è in macchina con un amico mentre fumano una sigaretta. Dietro di loro si ferma una macchina, si sentono le porte chiudersi e due carabinieri bussano al finestrino intimando ai giovani di scendere. I due ragazzi vengono perquisiti e Stefano viene trovato in possesso di varie confezioni di hashish, cocaina e una pasticca di un medicinale per l'epilessia, di cui soffre sin da ragazzo, ragion per cui viene arrestato e portato alla stazione dei Carabinieri, dove viene interrogato dal comandante. Poco dopo l'interrogatorio viene accompagnato a casa dei genitori per perquisire la sua stanza e riportato immediatamente in caserma, dove viene messo in custodia cautelare. Durante tutta la vicenda i rapporti tra Cucchi e le forze dell'ordine sono di assoluta negazione di lui e di accuse verbalmente aggressive da parte loro. In caserma, però, viene portato dai tre agenti in una stanza a forza. Riportato in caserma per fargli firmare i verbali delle perquisizioni e del test farmacologico, Stefano presenta visibili ematomi al volto. Rifiutatosi di firmare le carte, viene portato al Tor Sapienza. Durante la notte si sente male e, chiamata la guardia, gli dice di aver freddo, di sentirsi male e di aver bisogno delle sue pillole per l'epilessia; il carabiniere chiama un'ambulanza (nonostante il rifiuto di Cucchi di farsi vedere da un dottore). Arrivati i soccorsi, Stefano rifiuta le cure e di farsi vedere scacciando via i soccorritori nonostante le insistenti offerte di aiuto. La mattina seguente viene svegliato per essere portato in tribunale e uno dei secondini nota gli evidenti ematomi al volto che Stefano giustifica affermando che alcuni suoi amici lo avevano fatto cadere dalle scale. Gli viene comunicato che sarebbe stato portato prima in ospedale, ma Stefano insiste nell'essere portato direttamente in tribunale. Durante il processo fa fatica a parlare ma non dice nulla riguardo alle sue condizioni nemmeno al padre preoccupato. Nonostante le richieste di Stefano di avere il suo avvocato, gliene viene affidato uno di ufficio. Il giudice stabilisce che deve rimanere in custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli, preso in custodia, viene visitato in ospedale e sono messe a referto lesioni, fratture ed ematomi diffusi su tutto il corpo. Arrivato in carcere, durante la registrazione del suo ingresso, denuncia di essere stato pestato dai carabinieri. Questi lo fanno visitare dal medico interno che lo manda in ospedale a fare delle lastre e rifiutatosi di dirgli il vero motivo di quei lividi, viene esortato di dire ai medici la verità. In ospedale gli vengono fatte delle lastre e viene rimandato in carcere. La mattina seguente viene riportato di urgenza in ospedale con le sue condizioni peggiorate e più marcati lividi al volto.
Di quale patologia soffriva Stefano Cucchi quando è stato portato in caserma?
Stefano viene trovato in possesso di varie confezioni di hashish, cocaina e una pasticca di un medicinale per l'epilessia, di cui soffre sin da ragazzo
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[ "epilessia" ]
una parola
Biografia Angelo Pintus nasce a Trieste da padre di origine sarda e madre di origini liguri. Trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza tra Liguria, Francia e Friuli Venezia Giulia mostrando una particolare verve comica sin dai banchi di scuola. Nel 2000, forma il duo Angelo & Max con il comico Max Vitale. Nel 2001 i due sono spesso ospiti al Maurizio Costanzo Show e appaiono in altre trasmissioni televisive. La coppia vince nel 2007 il concorso Stasera mi butto e alla separazione del duo segue la partecipazione di Angelo a diverse trasmissioni Mediaset, come Guida al campionato. Dal 2009 al 2015 fa parte del cast di Colorado, in cui propone inizialmente la rubrica Sfighe (parodia del programma di approfondimento sportivo Sfide), iniziando a farsi conoscere grazie alle imitazioni di personaggi sportivi. La rubrica evolve poi in Sfighe nella storia e Sfighe nel doposcuola. Dal 2011 propone la rubrica Non sopporto più, allargando le imitazioni ad altri personaggi del mondo dello spettacolo. La sua presenza a Colorado comincia a diminuire dal 2013, quando inizia il tour 50 sfumature di Pintus che supera le 150 date. Partecipa al Coca-Cola Summer Festival, nel 2014 è ospite del programma Zelig dove porta un monologo sulla pubblicità e debutta al cinema con il film Tutto molto bello, diretto da Paolo Ruffini, e successivamente appare nel film Ma tu di che segno 6?, diretto da Neri Parenti. Il 20 dicembre 2014 propone lo spettacolo speciale Pintus@Forum al Forum di Assago, mandato in onda su Italia 1 il 14 gennaio 2015. È chiamato come ospite durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2015, mentre dal 30 marzo al 29 maggio 2015 ha condotto su Italia 1 il programma TV Karaoke. Ha poi ripreso il tour teatrale 50 sfumature di Pintus per concluderlo a luglio nella sua Trieste. Il 13 novembre 2015 inizia il suo secondo tour teatrale, Ormai sono una Milf, che inizialmente prevedeva meno di 70 date ma è arrivato ad oltre 200. Il 10 settembre 2016 propone lo spettacolo speciale Pintus@Arena, registrato all'Arena di Verona e mandato in onda su Italia 1 il 25 settembre successivo. Il 19 ottobre 2016 ha partecipato alla quarta puntata di Bring the Noise, condotto da Alvin su Italia 1. Conclude a Trieste il tour Ormai sono una Milf il 20 maggio 2017 e dal 30 ottobre 2017 al 29 aprile 2018 è al Teatro Manzoni di Milano, con lo spettacolo E se fosse stato il cavallo? una settimana al mese per un totale di 42 date che registrano circa 33 000 presenze. L'8 settembre 2018 si è svolta l'unica data estiva ad Ostia Antica, uno spettacolo ripreso per Italia 1, andato in onda il 13 settembre successivo. Dal Teatro Sociale di Sondrio, il 5 ottobre 2018, è ripartito in tour con lo spettacolo Destinati all'estinzione. Nell'aprile 2021 partecipa come concorrente al comedy show di Prime Video LOL - Chi ride è fuori ed esce su Prime Video la sua prima serie televisiva intitolata Before Pintus. Il 30 maggio 2021 su Italia 1 va in onda Pintus@Club: tra gli ospiti dello spettacolo Alvin, Vittorio Brumotti e Katia Follesa.
Angelo Pintus debutta nel cinema con il film "Ma tu di che segno sei?" ?
Angelo Pintus debutta nel 2014 al cinema con il film "Tutto molto bello.
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[ "No" ]
una parola
Esponente di spicco del Partito Democratico, di cui è un membro fondatore e di cui è stato presidente dal 17 marzo 2019 al 22 febbraio 2020, è stato, dopo una lunga carriera nella politica extraparlamentare e locale: deputato alla Camera dal 30 maggio 2001 al 2 dicembre 2019, ministro delle comunicazioni nel governo Prodi II, dal 17 maggio 2006 all'8 maggio 2008, e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo Renzi, dal 31 ottobre 2014 al 12 dicembre 2016. Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito dell'esito fallimentare del referendum costituzionale del 2016, Gentiloni ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare un governo, sciogliendo positivamente la riserva il 12 dicembre 2016 ed entrando in carica il giorno stesso. Indicato dal Governo Conte II come membro della Commissione europea spettante all'Italia, il 10 settembre 2019 viene annunciata dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen la sua nomina a Commissario europeo per l'economia, carica che ha assunto il 1º dicembre 2019. Biografia Nato il 22 novembre 1954 a Roma, Paolo Gentiloni Silveri è uno dei discendenti della famiglia dei conti Gentiloni Silveri, nobili di Filottrano, Cingoli, Macerata e Tolentino, imparentati con il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni (cameriere di cappa e spada di Pio XI), noto per la stesura dell'omonimo patto che all'inizio del Novecento segnò il superamento del "non expedit" e l'ingresso dei cattolici nella vita politica italiana. Durante l'infanzia, Gentiloni frequenta un istituto montessoriano e riceve un'educazione cattolica: fa anche da catechista insieme con Agnese Moro, figlia del politico Aldo. Passato al Liceo ginnasio Torquato Tasso a Roma, partecipa a un'occupazione nel novembre 1970, e successivamente a dicembre fugge di casa per partecipare a una manifestazione a Milano. Si è laureato in scienze politiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", e dal 1990 è iscritto come giornalista professionista all'Ordine dei giornalisti del Lazio. Vita privata È sposato dal 1988 con l'architetta Emanuela Mauro e non ha figli. Parla correntemente inglese, francese e tedesco. Carriera politica Formazione nella sinistra extraparlamentare Negli anni settanta entra in contatto con il Movimento Studentesco guidato da Mario Capanna. Dopo la confluenza di Capanna con un gruppo di militanti nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, Gentiloni partecipa alla fondazione del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), partito di ispirazione maoista, di cui divenne segretario regionale per il Lazio, fino alla sua unificazione nel 1981 con il PdUP per il Comunismo, dove ha lavorato nella politica locale. Gentiloni abbandonò lentamente gli ideali estremisti, condividendo punti di vista più moderati e diventando particolarmente coinvolto nella politica verde e nell'ecologismo. Nella sinistra extraparlamentare incontra e diventa amico di Ermete Realacci e Chicco Testa di Legambiente. Grazie a Chicco Testa ed Ermete Realacci, Gentiloni ottiene nel 1984 la direzione della Nuova ecologia, mensile di Legambiente, che mantiene fino al 1993.
Chi era la più alta carica dello stato italiano nel 2016?
Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito dell'esito fallimentare del referendum costituzionale del 2016, Gentiloni ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare un governo, sciogliendo positivamente la riserva il 12 dicembre 2016 ed entrando in carica il giorno stesso. Quindi la più alta carica dello stato italiano era Mattarella.
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[ "Mattarella", "Sergio Mattarella" ]
un nome
Biografia Origini Nel 1996 subisce la perdita del padre, e a 14 anni, nel 2001, si trasferisce con la madre e i suoi fratelli da Palagonia a Torino. Il nome d'arte Levante nacque per scherzo con un'amica durante l'adolescenza, ispirandosi al protagonista del film Il ciclone di Leonardo Pieraccioni. Firma dapprima un contratto con l'A&A Recordings Publishing e l'Atollo Records, con cui registra il brano Troppodiva con il nome di Levante e le Effemeridi, successivamente, lascia Torino per recarsi a Leeds, nel Regno Unito. Manuale distruzione Nel 2013 fa ritorno in Italia e incide il singolo Alfonso con l'etichetta INRI (quattro anni più tardi verrà certificato disco d'oro dalla FIMI). Dopo aver aperto i concerti del Sotto casa Tour di Max Gazzè, l'11 marzo 2014 esce il suo primo album Manuale distruzione, che esordisce all'ottava posizione della Classifica FIMI Album. L'album viene successivamente premiato come migliore opera prima dall'Academy Medimex. Riceve una candidatura agli MTV Europe Music Award di Glasgow come Best Italian Act e arriva alle finali del Premio Tenco per il suo album d'esordio. Durante il suo primo tour partecipa al Concerto del Primo Maggio a Roma e alterna le sue date con le aperture dei concerti dei Negramaro. Nel 2014 è ospite di Musica da Bere dove viene premiata con la Targa Artista emergente, che ritira durante l'omonima manifestazione che si svolge al teatro CTM di Rezzato. Abbi cura di te: il secondo album Nel 2015 partecipa al festival South by Southwest (SXSW) in Texas e suona anche a Los Angeles e a New York. Nel mese di marzo, in occasione del suo show acustico negli Stati Uniti d'America, presenta in anteprima assoluta Abbi cura di te, il singolo d'esordio del nuovo album. Partecipa nuovamente al Concerto del Primo maggio 2015. Pochi giorni dopo esce il nuovo album Abbi cura di te per la Carosello Records, da cui verranno estratti quattro singoli pubblicati nel corso dell'anno: Ciao per sempre, Finché morte non ci separi, Abbi cura di te e Le lacrime non macchiano. L'album Abbi cura di te è candidato al Premio Tenco e il brano Le lacrime non macchiano è candidato nelle sezioni ‘Album in assoluto dell'anno' e ‘Canzone singola’. Con Ciao per sempre partecipa inoltre al Summer Festival 2015 nella categoria Big. Il 6 giugno 2015 parte dal Miami Festival di Milano l'Abbi cura di te Tour, che la porta a esibirsi dal vivo in 28 città italiane. Dopo una pausa, durante la quale apre i concerti italiani del tour di Paolo Nutini, il 24 ottobre 2015 riparte da Roma con il tour invernale che fa tappa nei teatri e nei club delle principali città italiane. In autunno pubblica Abbi cura di te anche in versione vinile e Finché morte non ci separi, interpretato con la madre. Nel mese di novembre 2015 riceve il Premio Bertoli. A dicembre si esibisce in Calabria per il Premio Musica contro le mafie. Oltre che cantautrice impegnata, partecipa ad eventi per Alberta Ferretti, Gucci, Missoni, Pitti Uomo e ottiene le copertine di diversi fashion magazine.
Di quale album fa parte il singolo di Levante "Abbi cura di te"?
Nel marzo 2015, in occasione del suo show acustico negli Stati Uniti d'America, Levante presenta in anteprima assoluta Abbi cura di te, il singolo d'esordio del nuovo album. Pochi giorni dopo il Concerto del Primo Maggio, esce il nuovo album Abbi cura di te per la Carosello Records. Quindi singolo e album hanno lo stesso titolo.
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[ "Abbi cura di te" ]
un nome
Per estensione i termini "foibe" e il neologismo "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi. Secondo gli storici Pupo e Spazzali, l'utilizzo simbolico di questo termine «può divenire fonte di equivoci qualora si affronti il nodo della quantificazione delle vittime», in quanto la differenza tra il numero relativamente ridotto dei corpi materialmente gettati nelle foibe, e quello più alto degli uccisi nei campi di prigionia, dovrebbe portare a parlare di "deportati" e "uccisi" per indicare tutte le vittime della repressione. Secondo gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia sono comprese tra le 3 000 e le 5 000 (comprese le salme recuperate e quelle stimate, nonché i morti nei campi di concentramento jugoslavi). Altre fonti invece fanno salire questo numero fino a 11 000, numero che secondo Raoul Pupo si può raggiungere soltanto conteggiando anche i caduti che si ebbero da parte italiana nella lotta antipartigiana. Al massacro delle foibe seguì l'esodo giuliano dalmata, ovvero l'emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, territori del Regno d'Italia prima occupati dalla Germania nazista, poi dall'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia tramite i trattati di pace di Parigi del 1947. L'emigrazione fu dovuta sia all'oppressione esercitata da un regime di natura totalitaria che impediva la libera espressione dell'identità nazionale, sia al rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale e sociale nell'area e infine per la vicinanza dell'Italia, vicinanza che costituì un fattore oggettivo di attrazione per popolazioni perseguitate ed impaurite, nonostante il governo italiano si fosse a più riprese adoperato per fermare, o quantomeno contenere, l'esodo. Si stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati che emigrarono dalle loro terre di origine, tra il 1941 e il 1956, ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 persone; in base a stime pubblicate nel 2020 emigrarono circa 300 000 persone, di cui circa 45 000 di etnia slovena e croata non disposti ad accettare il nuovo regime dittatoriale. Inquadramento storico Generalità Gli eccidi delle foibe e il successivo esodo costituiscono l'epilogo di una secolare lotta per il predominio sull'Adriatico orientale, che fu conteso da popolazioni italiane e slave (prevalentemente croate e slovene, ma anche serbe). Tale lotta si inserisce all'interno di un fenomeno più ampio (un caso analogo è quello dell'espulsione dei tedeschi dopo la seconda guerra mondiale) che fu legato all'affermarsi degli stati nazionali in territori etnicamente misti e dove, secondo alcuni storici, l'identità e l'etnia degli individui e delle popolazioni erano più processi costruiti politicamente che dati immutabili e naturali.
Chi guidò l'Esercito Popolare di Liberazione jugoslavo che annesse i territori italiani tramite i trattati di pace di Parigi del 1947?
L'esercito popolare di liberazione della Jugoslavia è stato guidato durante il periodo delle foibe dal maresciallo Josip Broz Tito. durante la sua guida ha occupato i territori del Quarnaro, Dalmazia e Venezia Giulia, appartenenti in precedenza al Regno d'Italia.
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[ "Broz Tito", "Tito", "Josip Broz Tito" ]
un nome
Il ladro di merendine Tratto da Il ladro di merendine Diretto da: Alberto Sironi Scritto da: Andrea Camilleri, Francesco Bruni Trama Il commissario Montalbano indaga sulla morte del ragioniere Lapecora, ucciso con un coltello da cucina nell'ascensore del suo palazzo. Interrogata, la moglie del ragioniere incolpa dell'accaduto l'amante di suo marito, una donna tunisina di nome Karima, che fa il mestiere. Contemporaneamente giunge nel porticciolo di Vigata un peschereccio con a bordo un uomo morto ammazzato da una sventagliata di mitra durante un abbordaggio di un guardiacoste tunisino. Karima con il figlio di sei anni, François, scappa dalla casa dove abitano ma Karima viene rapita mentre il figlioletto corre via e riesce a scappare. Un testimone registra la targa dell'auto e la riferisce al commissario, che indagando scopre essere un'auto del servizio segreto italiano. Il commissario per caso passando davanti alla scuola vede un assembramento di persone vocianti perché fra di loro c'è un ladro delle merendine degli scolari ma non si sa chi è. Il commissario, ritrovato il piccolo François, lo ospita in casa sua, dove viene amorevolmente accudito da Livia, la fidanzata del commissario. Il piccolo François riconosce alla televisione l'uomo ucciso sul peschereccio, lo zio Ahmed Moussa, quindi la madre Karima Moussa è la sorella del morto ammazzato in altomare. Il commissario durante un sopralluogo in casa di Karima trova un libretto di risparmio intestato a Karima, con depositati 300 milioni di lire, cifra enorme, anche per una prostituta. Nel mentre Montalbano, proseguendo con le indagini, scopre che Ahmed Moussa era un importante terrorista tunisino, che i servizi segreti tunisini hanno attirato in un'imboscata con l'aiuto dei servizi segreti italiani per ucciderlo. Karima e Lapecora sono coinvolti in questo intrigo internazionale: Lapecora faceva da copertura alle attività illegali che Ahmed Moussa voleva iniziare in Sicilia per mezzo di sua sorella Karima. Karima essendo una testimone è stata uccisa dal servizio segreto tunisino e il suo cadavere occultato. Viene uccisa anche Aisha, un'amica di Karima. È necessario nascondere, per sicurezza, il piccolo François, che viene affidato alla sorella di Augello, che vive in aperta campagna. Il libretto di risparmio con i 300 milioni viene depositato da un notaio che provvederà a trasferire i soldi in banca e darà a François i soldi, quando avrà raggiunto la maggiore età, ma è necessario che la morte di Karima Moussa sia assolutamente accertata. Dalle indagini è risultato che sul coltello da cucina ci sono le impronte digitali della moglie del Lapecora, che viene arrestata e messa di fronte all'evidenza confessa che lo ha ammazzato perché, oltre ad ospitare in casa sua una prostituta, le aveva dato 300 milioni di lire. Montalbano incontra Lohengrin Pera, colonnello dei servizi segreti italiani che gli racconta quello che sa della storia dei Moussa. All'insaputa di Pera, Montalbano registra con una telecamera nascosta nella libreria le dichiarazioni di Pera.
Nella puntata "il ladro di merendine" di "il commissiario Montalbano", qual è il cognome dell'uomo che ospitava in casa propria il piccolo Francois quando quest'ultimo riconosce alla televisione un uomo che era stato ammazzato?
Nella trama viene detto che dopo che era scappato, il piccolo Francois viene ospitato a casa sua dal commissario; quest'ultimo era l'uomo che stava inizialmente indagando sulla morte del ragioniere Lapecora. All'inizio della trama è menzionato il cognome del commissario: Montalbano.
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[ "Montalbano" ]
un nome
Musicista di formazione jazz, è considerato uno dei maggiori cantautori italiani. Si è addentrato in vari generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale tra cui Francesco De Gregori, Mina, Gianni Morandi, Luciano Pavarotti, Zucchero e Sting. Autore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura anche paroliere e autore dei suoi testi, diventando, negli anni, uno dei più influenti e innovativi artisti musicali del novecento italiano. Nell'arco della sua carriera, che ha raggiunto i cinquant'anni di attività, ha sempre suonato il pianoforte, il sassofono e il clarinetto, strumenti, questi ultimi due, da lui praticati fin da giovanissimo. La sua produzione ha attraversato più fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore. Conosciuto anche all'estero, alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue. Tra queste, Caruso, ha venduto oltre 38 milioni di copie, diventando una delle canzoni italiane più famose nel mondo. È stato anche autore di libri tra cui "Gli occhi di Lucio" scritto insieme a Marco Alemanno e vincitore del Premio Lunezia miglior libro dell'anno (2009). L'attività musicale di Dalla può essere racchiusa in quattro ampi periodi: "le origini jazz e le varie partecipazioni sanremesi" (tra il 1962 e il 1972), la "collaborazione con Roversi" (tra il 1973 e il 1976), la "maturità artistica" (tra il 1977 e il 1996) e la "fase pop" degli ultimi anni, alternata da varie incursioni nella musica colta e accademica. L’eredità artistica lasciata dal cantautore bolognese è oggi considerata una delle più ricche ed importanti nel panorama musicale italiano. Biografia L'infanzia Figlio del bolognese Giuseppe Dalla (1896-1950), direttore in città del club di tiro a volo (sarà descritto in Come è profondo il mare: "Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani...") e della stilista e casalinga bolognese Jole Melotti (1901-1976), che verrà ritratta nella copertina dell'album Cambio, trascorre la prima parte dell'infanzia nella sua Bologna. Quando, nel 1950, il padre muore per un tumore, la madre decide di istruirlo presso il Collegio Vescovile Pio X di Treviso, dove trascorre le scuole elementari iniziando ad esibirsi in piccole recite scolastiche. Dalla tornerà a parlare della morte del padre in alcune interviste rilasciate nei primi anni ottanta: «Avevo sette anni... Provai la sensazione struggente di una perdita che mi consentiva di dire a me stesso con pietà e tenerezza: da oggi sei solo come un cane». Ancora: «Così ho imparato a fare della mia vita un modello di solitudine, cioè a cercarmela, a organizzarmela, a viverla, questa mia solitudine, come un momento di benessere profondo, necessario per una corretta lettura dell'esistenza». Suo zio Ariodante Dalla è stato un cantante melodico molto popolare negli anni quaranta e cinquanta; proprio all'inizio di questi ultimi, il piccolo Lucio impara a suonare la fisarmonica. Anche in merito a questo Dalla ha più volte ricordato come sua madre fosse convinta di avere un figlio geneticamente portato per lo spettacolo, non ostacolandolo mai nei suoi propositi di entrare nel mondo della musica: «Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna per un test sulle mie attitudini: risultò che ero un mezzo deficiente». Ancora: «Mia madre sospettava fossi un genio, anche per questo mi lasciò partire a quindici anni per Roma». Il percorso scolastico di Dalla non sarà mai lineare: terminate le scuole dell'obbligo inizia prima ragioneria, passando poi al liceo classico e infine al liceo linguistico. «A scuola andavo male (ricorderà l'artista) preferivo andare in giro a suonare. A diciassette anni ero già a Roma a fare musica».
Qual era il nome della cognata di Ariodante Dalla, cantante neomelodico noto negli anni quaranta e cinquanta?
La cognata di Ariodante Dalla si chiamava Jole Melotti. Ariodante Dalla era lo zio di Lucio Dalla, mentre Jole Melotti era sua madre. Come conseguenza, Jole era la cognata di Ariodante.
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[ "Jole Melotti", "Melotti" ]
un nome
Il titolo del film è un riferimento alla serie manga e anime Jeeg robot d'acciaio di Gō Nagai poiché uno dei personaggi principali crede che Hiroshi Shiba, l'eroe della serie, esista nel mondo reale e lo identifica con Enzo Ceccotti, il protagonista. Trama Enzo Ceccotti, ladruncolo romano venuto accidentalmente a contatto con del materiale radioattivo celato illegalmente, sopravvive inverosimilmente a una sparatoria e una caduta nel vuoto, realizzando di aver acquisito forza e invulnerabilità. Lo Zingaro, capo di una gang cui faceva parte Sergio, non avendo più né sue notizie né di un carico di cocaina promesso ai suoi alleati camorristi, si reca da Alessia, figlia disabile dello scomparso per estorcerle informazioni. Udendone le urla, Enzo irrompe a volto coperto, malmenando e scacciando i malviventi. La ragazza lo ritiene la personificazione di Hiroshi Shiba, il protagonista di Jeeg robot d'acciaio. Trovato casualmente uno schema di Sergio per l'assalto a un furgone portavalori, Enzo interferisce con i piani dello Zingaro il quale vede sfumare il capitale da versare alla Camorra, passando per un terribile sgarbo che l'organizzazione malavitosa ripaga con il sangue. Tra il protagonista e la ragazza nasce un sentimento, che degenera in un rapporto sessuale rude. Delusa e umiliata lei lo rimprovera di non comportarsi altruisticamente come ogni super eroe. Nascosti in una alberghetto, vengono raggiunti dallo Zingaro. Drogato e immobilizzato Enzo è costretto a rivelare l'origine dei suoi super poteri e il luogo dove giacciono le sostanze ma una volta lì vengono raggiunti nuovamente dai camorristi, scaturendo una nuova sparatoria dove resta uccisa la ragazza e il giovane boss resta bruciato da un lanciafiamme. Sopravvissuto e assunto anch'egli i super poteri, lo Zingaro irrompe presto nel covo della gang sterminandoli, per quindi architettare un sanguinoso attentato durante la stracittadina calcistica. Vagando per la campagna, Enzo incappa in un'auto in fiamme salvando una bambina intrappolata, ma ben presto apprende dalla televisione del folle intento dello Zingaro. Giunto sul posto, scaturisce tra i due una lite furibonda e una volta impossessatosi dell'ordigno, Enzo fugge per gettarsi nel Tevere, inseguito dall'antagonista. I due sembrano morti per l'esplosione ma ben presto il protagonista riappare sulla cima del Colosseo, indossando la maschera di Jeeg Robot realizzata da Alessia, determinato a proteggere la città. Personaggi Enzo Ceccotti/Jeeg Robot, interpretato da Claudio Santamaria.Il protagonista del film è un ladruncolo di periferia emarginato dalla stessa criminalità organizzata, che acquisisce forza e resistenza sovrumane dopo essere entrato in contatto con delle scorie nucleari abbandonate nel Tevere. Mainetti ha descritto il personaggio come "un ragazzone che non è mai cresciuto […] chiuso in se stesso", annoverando tra le fonti di ispirazione per la sua creazione il film Léon, con protagonista Jean Reno. Per interpretare Enzo, l'attore ha dovuto allenarsi aumentando di ben 20 chili, fino ad arrivare a pesarne 100.
Come si chiama il secondo personaggio che ottiene poteri soprannaturali nel film Lo Chiamavano Jeeg Robot?
Il primo personaggio ad ottenere poteri soprannaturali è il protagonista, mentre il secondo è il criminale soprannominato Lo Zingaro, dopo avergli estorto dove si trovano le sostanze radioattive che gli hanno conferito tali poteri.
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[ "Lo Zingaro", "Zingaro" ]
un nome
Trama Eva e Rocco, sposati da anni ma in crisi, decidono di organizzare una cena a casa loro, invitando alcuni loro amici di vecchia data: Cosimo e Bianca, da poco convolati a nozze, lui tassista e lei veterinaria, che desiderano fortemente avere un figlio; Lele e Carlotta, anche loro in forte crisi matrimoniale, sposati da dieci anni e con due figli; Peppe, un ex insegnante di educazione fisica divorziato e disoccupato, che aveva promesso di presentare agli amici la sua nuova compagna Lucilla, la quale tuttavia non ha potuto prendere parte alla cena a causa di una brutta febbre. Durante la stessa serata c'è un’eclissi lunare, il cui principio coincide con l’inizio della cena. A tavola, il gruppo si ritrova a discutere di una coppia di amici comuni che si è recentemente separata dopo che la moglie ha scoperto sul cellulare del marito i messaggi che quest’ultimo si scambiava con l’amante. Ispirata da questa vicenda, Eva decide di proporre un esperimento sociale: mettere i propri cellulari sul tavolo e far sapere a tutti il contenuto di ogni messaggio o telefonata ricevuti nell’arco della serata. Nonostante un'iniziale riluttanza, alla fine tutti decidono di partecipare. L'eclissi continua e, man mano che la Luna si oscura, l'esperimento, partito come un semplice gioco, si evolve ben presto in una rivelazione dei segreti più intimi. Si scopre che Rocco, di professione chirurgo plastico, si sottopone da tempo a sedute psicologiche all'oscuro della moglie Eva, psicoanalista a sua volta (a cui Rocco diceva sempre di ritenere inutile l'analisi); Eva, invece, ha intenzione di rifarsi il seno, ma ha fatto in modo che l'intervento non sia eseguito dal marito ma da un famoso chirurgo di nome Blanchard. La stessa Eva scopre, durante una telefonata in vivavoce tra Rocco e la loro figlia diciassettenne Sofia, che Rocco ha dato a Sofia dei profilattici; già dalle prime scene appariva evidente come il rapporto tra Eva e la figlia fosse fortemente conflittuale e come Sofia trovasse sfogo e comprensione per tutte le sue preoccupazioni solamente con il padre, e questa telefonata lo conferma. Rocco dà alla figlia dei consigli sulla sua prima esperienza sessuale, suscitando l'apprezzamento generale. Poco dopo Carlotta riceve un messaggio da una casa di riposo e si scopre che sta cercando di liberarsi della suocera, che vive a casa loro. Il gioco continua, ma ben presto la situazione sfugge di mano: Lele ogni sera riceve di nascosto foto disinibite da una sua "amica", Isa Clementini, e, per evitare di essere scoperto da Carlotta, riesce a convincere Peppe a scambiarsi i telefonini, in quanto li hanno uguali; l'amante di Lele non viene scoperta (e anzi gli altri pensano si tratti di Lucilla, la nuova compagna di Peppe, e si complimentano con lui), ma poco dopo sul cellulare di Peppe, mentre esso si trova in mano a Lele, iniziano ad arrivare dei messaggi insistenti da un certo Lucio, che scrive “Mi mancano i tuoi baci". Tutti quindi pensano che Lele, per evadere dai suoi problemi matrimoniali, si stia rifugiando in una relazione extraconiugale omosessuale. A questa scoperta reagiscono tutti in modo molto forte e negativo, soprattutto Carlotta, sconvolta, e Cosimo, il quale è apparentemente dispiaciuto ed arrabbiato per il fatto che Lele, che considera il suo migliore amico, non gli avrebbe mai confessato la sua omosessualità, ma in realtà manifestando una palese omofobia.
In Perfetti sconosciuti, la madre di chi Carlotta sta cercando di sistemare in una casa di riposo?
Un messaggio ricevuto da Carlotta rivela come questa stia cercando di liberarsi di sua suocera (facendola finire in una casa di riposo), ossia della madre di suo marito. Il nome del marito di Carlotta è Lele. Pertanto, Carlotta sta cercando di sistemare in una casa di riposo la madre di Lele.
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[ "Lele" ]
un nome
Biografia Nato nel kibbutz Sde Nehemia, a ventun anni, dopo il servizio militare, comincia a lavorare come modello, conducendo una vita itinerante tra la Thailandia, gli Stati Uniti, l'Italia, l'Australia e la Francia. La sua carriera è presto coronata dal successo e appare sulle copertine di riviste come Vogue, Elle, Cosmopolitan e Glamour. Rappresentato dall'agenzia Riccardo Gay Model Management diviene popolare anche in Italia apparendo in diversi spot televisivi, tra cui: Polaroid (nel quale interpretava un cantante rock), il bagno schiuma Pino Silvestre (di cui furono girate due versioni: in una pronunciava la frase Questa sera io non mangio carne; in un'altra, diceva Questa sera non ho fame), e quello che lo ha reso celebre, per l'amaro Jägermeister (nel quale chiudeva col motto Sono fatti miei). Successivamente intraprende la carriera d'attore, recitando in produzioni statunitensi, ma soprattutto in diverse produzioni italiane cinematografiche e televisive. Con produzione americana, ha avuto dei camei nei film Prêt-à-Porter (1994), regia di Robert Altman, e Titus (1999), diretto da Julie Taymor, il re di Persia Dario III il Grande in Alexander (2004) di Oliver Stone, e ha girato un cortometraggio autobiografico Italian Agenda. Tra i suoi lavori italiani ricordiamo: Squillo (1996), regia di Carlo Vanzina, il fantasy televisivo Sorellina e il principe del sogno (1996), Coppia omicida (1998) diretto da Claudio Fragasso, la miniserie tv Le ragazze di piazza di Spagna diretta da José María Sánchez, Giravolte (2001) regia di Carola Spadoni, Centochiodi (2007) regia di Ermanno Olmi dove è protagonista nel ruolo de Il professorino, e Barbarossa (2009), regia di Renzo Martinelli, in cui interpreta Alberto da Giussano adulto. Inoltre nel 2004 realizza il docu-reality Film privato, assieme a Paola Barale, in onda su Italia 1. Nel 2008 recita in Albakiara - Il film, diretto da Stefano Salvati. Nel 2010 partecipa come concorrente alla sesta edizione del talent show Ballando con le stelle, in onda su Rai 1. Nello stesso anno conduce la trasmissione televisiva Mistero, affiancato da Daniele Bossari e Marco Berry. Dal 31 gennaio al 12 aprile 2017 partecipa come concorrente alla dodicesima edizione del reality show L'isola dei famosi, in onda su Canale 5, programma che vince con l'89% di preferenza al televoto, sul modello Simone Susinna, secondo classificato. Nello stesso anno, dopo cinque anni di lavorazione, distribuisce un documentario da lui realizzato intitolato The Last Shaman, prodotto fra gli altri da Luca Argentero e Lapo Elkann, trasmesso in Italia da Sky Atlantic. Per la stessa rete, nel 2018 è protagonista del docu-reality Raz & The Tribe, affiancato da Luca Argentero, Asia Argento e Piero Pelù. Vita privata Dal 2002, anche se con diversi periodi di crisi, ha avuto una discussa relazione con la showgirl Paola Barale, terminata definitivamente nel 2015. Filmografia Attore Cinema Prêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994) Squillo, regia di Carlo Vanzina (1996)
Di quale trasmissione televisiva è co-conduttore Raz Degan nello stesso anno in cui partecipa come concorrente a Ballando con le stelle?
Nel 2010 Raz Degan partecipa come concorrente alla sesta edizione del talent show Ballando con le stelle, in onda su Rai 1. Nello stesso anno conduce la trasmissione televisiva Mistero, affiancato da Daniele Bossari e Marco Berry. Dunque nello stesso anno in cui partecipa a Ballando con le stelle, co-conduce il programma televisivo Mistero.
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[ "Mistero" ]
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Trama Alice Allevi è una studentessa di medicina indecisa sul proprio futuro. Dopo la morte della badante di sua nonna scopre la sua strada: la medicina legale. Frequentando l'istituto si imbatte nel carismatico e arrogante dottor Claudio Conforti, del quale si infatua e con cui si crea una forte intesa; ma è anche affascinata dal giovane, sincero e simpatico Arthur, figlio del direttore dell'istituto, mentre è alle prese in amore come nella vita con scelte e situazioni impegnative. Nel frattempo, la ragazza cerca sempre di risolvere i casi che le si presentano sul tavolo operatorio. Episodi Personaggi e interpreti Alice Allevi (stagione 1-3), interpretata da Alessandra Mastronardi.Nella prima puntata della prima stagione, è una studentessa ventiseienne di medicina al sesto anno, che dopo una iniziale indecisione nella quale non sa minimamente cosa fare nella vita, sceglie di specializzarsi in medicina legale in seguito alla morte della badante della nonna. Goffa, distratta e maldestra, finisce sempre per dimenticarsi qualcosa; è però anche molto buona, sensibile e per questo spesso si lascia trasportare dall'emozione nel comprendere fino in fondo la vita e i caratteri delle vittime dei casi a cui lavora. Ha una grande determinazione, tenacia e curiosità e cerca sempre di scoprire la verità sulla morte delle persone su cui esegue l'autopsia. Nella prima stagione vive con Yukino e si fidanza con Arthur Malcomess, ma poi, dopo un convegno lo tradisce con Claudio Conforti, per il quale fin dall'inizio prova una grande attrazione, ricambiata, ma non riuscendo e non volendo mentire lo rivela al fidanzato e per questo motivo Arthur la lascia. Nel periodo tra la fine della prima e l'inizio della seconda stagione ha quindi un'appassionata relazione con Claudio, ma quest'ultimo vuole tenerla segreta, per cui lei sentendosi usata lo lascia. A seguito di ciò, Alice avvia una breve relazione con il Pm Sergio Einardi, che finisce rapidamente in quanto Alice pensa che lui voglia stare con lei solo per vendicarsi di Claudio, dato che anni prima sua moglie lo aveva tradito proprio con Claudio, anche se in realtà Sergio si era davvero innamorato di Alice. Alla fine, Alice capisce di avere amato sempre e solo Claudio e ritorna con lui ufficializzando la loro relazione, spezzando il cuore ad Arthur, che nel frattempo stava cercando di riconquistarla perchè ancora innamorato di lei. Nella terza stagione, Alice è a tutti gli effetti medico legale, dopo aver terminato la specializzazione, e rimane in istituto come dottoranda senza borsa e "assistente personale" di Andrea Manes, nuova direttrice dell'istituto. Anche dopo essere tornati insieme, Alice combatterà sempre con l’essere chiuso e incapace di condividere tutto di Claudio, cosa su cui però, fortunatamente, riusciranno gradualmente a trovare un equilibrio. Intanto, Claudio chiede ad Alice di sposarlo: la loro storia subisce alcune vicissitudini legate a svariate incomprensioni (dapprima il mancato ottenimento della borsa di dottorato, fino all'esecuzione di un esame del DNA senza autorizzazione da parte della Procura), che i due riusciranno a chiarire per poi riuscire finalmente a sposarsi in una cerimonia al Gianicolo.
Come si chiama il Magistrato di cui Alice, la protagonista della serie televisiva L'Allieva, si innamora per un breve periodo?
Alice avvia una breve relazione con il PM Sergio Einardi, che finisce rapidamente in quanto Alice pensa che lui voglia stare con lei solo per vendicarsi di Claudio.
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[ "Sergio Einardi", "Einardi Sergio", "Sergio" ]
un nome
Loredana Del Santo, detta Lory (Povegliano Veronese, 28 settembre 1958), è un personaggio televisivo, attrice, regista, ex modella e showgirl italiana. Dopo aver esordito come valletta al Festivalbar nel 1975, tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta ha preso parte come attrice a numerosi film di genere italiani e a diversi varietà televisivi; in particolare, ha avuto il ruolo di "bigliettaia" nel programma Drive In negli anni ottanta. È stata poi spesso al centro delle cronache rosa ed è tornata alla ribalta nel 2005, vincendo la terza edizione de L'isola dei famosi. In seguito ha spesso fatto l'opinionista in moltissimi programmi televisivi, pubblicato un libro e partecipato come concorrente ad altri reality show: nel 2009 alla quarta edizione de La fattoria, nel 2016 alla quinta di Pechino Express e nel 2018 alla terza del Grande Fratello VIP. Biografia Lory Del Santo nasce a Povegliano Veronese da una giovane coppia che vive in campagna in una casa fatiscente; poco dopo la nascita si ammala di polmonite. Quando ha solo tre anni, suo padre muore in un incidente stradale; così sua madre, venticinquenne disoccupata, si trova a dover crescere da sola due figlie: Loredana e la neonata Paola. Esordisce a 16 anni come valletta al Festivalbar 1975. Durante l'adolescenza si appassiona non solo al cinema ma anche alla fotografia, attività che pratica già nel 1980 quando partecipa a Miss Universo e posa come modella. Nel 1981 diviene nota in TV nel programma Tagli, ritagli e frattaglie, condotto da Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo, in cui impersona la sexy-archivista quasi muta, sorda e un po' svampita, che porta in studio documenti provenienti dalle Teche Rai: una gag che ironizza sulle bizzarre polemiche di costume dell'epoca, secondo le quali gli uomini di cultura non hanno interessi sessuali. Nel periodo successivo vengono pubblicati altri scatti nei quali posa seminuda, fa da apripista la copertina con servizio fotografico firmati da Gina Lollobrigida nel gennaio 1982 per la rivista Il Fotografo. Al contempo è lei stessa a fare la fotografa di moda e l'imprenditrice, gestisce un locale a Roma. Parallelamente partecipa come attrice a venti pellicole cinematografiche in cinque anni: diventa protagonista di alcuni film di genere degli anni ottanta, tra cui spiccano W la foca di Nando Cicero e La gorilla di Romolo Guerrieri, entrambi del 1982. In seguito partecipa a programmi come Drive In, Sponsor City e Bum Bum all'italiana. Degli stessi anni sono anche le numerose copertine di diverse riviste tra cui Cosmopolitan e Playboy ed i servizi fotografici nei quali appare completamente nuda. Nella seconda metà degli anni ottanta ridimensiona i propri impegni sulla scena concedendosi solo rare partecipazioni televisive, come quella al Raffaella Carrà Show nel 1988. Fa eccezione anche un breve tour teatrale nel 1989-1990, in cui da co-protagonista insieme a Walter Chiari porta in scena la già nota commedia Il gufo e la gattina. Negli anni novanta si ritira quasi completamente a vita privata.
Quale è il nome della rivista per cui Lory Del Santo posa che ha un nome fortemente correlato e molto simile alla sua passione adolescenziale?
La passione adolescenziale di Lory del Santo è la fotografia. Le riviste per cui posa sono Il Fotografo, Cosmopolitan e Playboy. Per cui la rivista con il nome correlato è il Fotografo
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[ "Il fotografo" ]
un nome
Biografia Anni 1980 I suoi esordi musicali risalgono alla metà degli anni 1980, ancora ventenne, quando inizia a esibirsi in alcuni locali della movida romana. Qui viene notata da Mario Castelnuovo, grazie al quale ha la possibilità di firmare il primo contratto discografico. Castelnuovo scrive inoltre per lei il brano L'uomo di ieri, con cui si presenta al grande pubblico in occasione del Festival di Sanremo 1986, nella categoria Nuove proposte: nonostante l'eliminazione dalla gara, la giovane cantante desta l'attenzione della critica specializzata per via di uno stile musicale già molto personale, ricevendo anche gli elogi, tra gli altri, di Paolo Conte. In questa fase, a farla conoscere maggiormente ci sono anche un passaggio a Premiatissima '86 con Lettera d'amore d'inverno, e un paio di tournée al fianco dell'allora più noto collega e amico Luca Barbarossa. È tuttavia il palco dell'Ariston a rappresentare un punto fermo nei suoi primi anni di carriera. Turci torna a Sanremo nelle edizioni 1987 e 1988, rispettivamente con Primo tango e Sarò bellissima, che le valgono entrambe il Premio della Critica tra le Nuove proposte. Sempre nel 1988 pubblica il suo disco d'esordio, Ragazza sola, ragazza blu. Considerata, pur a fronte dell'ancora giovane età, ormai una veterana della kermesse sanremese, nel 1989 inanella la sua quarta presenza in Riviera dove, oltre a far suo il terzo Premio della Critica consecutivo — tuttora un record —, ottiene finalmente la vittoria primeggiando nella categoria Emergenti grazie a Bambini, brano che ne consolida definitivamente la notorietà, e che la stessa cantante considererà tra i più importanti della sua carriera, quello «che più mi rappresenta». Anni 1990 Nel 1990 sale per la quinta volta sul palco del Festival con Ringrazio Dio. In contemporanea esce l'album Ritorno al presente, che comprende fra l'altro anche Frontiera, presentato al Festivalbar. Nel 1991 esce Candido, il suo ultimo album su etichetta It. In estate si aggiudica la vittoria al Cantagiro (dove partecipa in squadra con i Tazenda), mentre qualche mese dopo ritorna in classifica grazie al duetto con Riccardo Cocciante nel brano E mi arriva il mare. Del 1993 è la sua 6ª partecipazione al Festival di Sanremo con Stato di calma apparente, brano autobiografico con cui la cantante appare per la prima volta nelle vesti di autrice: segue l'uscita dell'album Ragazze, pubblicato con la BMG, la cui canzone più famosa è il succitato singolo. Il grave incidente del 1993 Alle 06:30 del 15 agosto 1993, mentre è al volante della sua Saab 900 Cabrio, diretta al Golfo di Policastro per un concerto, rimane vittima di un terribile incidente stradale sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, all’altezza dell'uscita di Torano Castello, da cui esce con gravi ferite e il volto parzialmente sfigurato dall'impatto. L'occhio destro viene salvato soltanto grazie all'intervento dei medici e ben dodici interventi chirurgici successivi, mentre il volto riceverà ben cento punti di sutura. Nonostante il trauma per un evento comunque destinato a segnarla interiormente, la Turci decide di riprendere i propri impegni professionali soltanto poche settimane dopo il suo ricovero, tornando ad esibirsi per una decina di concerti (erano oltre quaranta le date inizialmente previste) e servendosi anche di un'acconciatura adatta a nasconderne le ferite. Solo diversi anni dopo tornerà a parlare apertamente dell'incidente, ricordando che fino a quel momento aveva vissuto con "un senso di onnipotenza incredibile" e ammettendo di essere stata distratta alla guida dal cellulare.
Qual è il titolo della canzone di Paola Turci che vinse il Premio della Critica tra le nuove proposte nel 1988?
Turci torna a Sanremo nelle edizioni 1987 e 1988, rispettivamente con Primo tango e Sarò bellissima, che le valgono entrambe il Premio della Critica tra le Nuove proposte.
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[ "Sarò bellissima" ]
un nome
Biografia Il 13 luglio 2021, in una cerimonia nel duomo di Carrara, ha sposato Veronica: la coppia ha due figlie. Caratteristiche tecniche Soprannominato Brunelleschi per la sua tecnica, è un mancino puro che può giocare come esterno o trequartista, fungendo da raccordo tra il centrocampo e l'attacco. Segnalatosi come buon finalizzatore agli esordi, dispone di un ottimo dribbling e di notevoli doti fisiche; è inoltre abile nell'esecuzione di punizioni e rigori. Carriera Club Gli inizi, Crotone Inizia a giocare a calcio all'età di sei anni, nell'Atletico Carrara. Dopo un anno arriva il trasferimento al Ponzano, scuola calcio dell'Empoli, cui segue, nel 2004, l'approdo al settore giovanile della Fiorentina. Dopo aver compiuto tutta la trafila nel vivaio dei viola, il 2 settembre 2013 viene ceduto in prestito al Crotone, in Serie B. Debutta da professionista nel torneo cadetto l'8 settembre 2013, contro il Pescara. Segna il suo primo gol da professionista contro il Brescia, nella partita di campionato giocata il 21 settembre; segna poi la sua prima doppietta, nella sfida contro il Carpi. Concluderà il campionato con 12 gol in 38 presenze, contribuendo a portare i calabresi ai play-off; alla fine della stagione la società rossoblù riscatta la metà della proprietà del suo cartellino. Fiorentina Il 20 giugno 2014, dopo il riscatto per la metà da parte del Crotone, viene esercitato il controriscatto da parte della Fiorentina, che acquisisce nuovamente la totalità della proprietà del giocatore. Viene quindi inserito in prima squadra sotto la direzione dell'allenatore Vincenzo Montella. Esordisce in Serie A il 14 settembre 2014, a 20 anni, entrando al 57' della partita interna contro il Genoa (0-0). Quattro giorni più tardi esordisce nelle coppe europee, nella partita di UEFA Europa League al Franchi contro il Guingamp (3-0), nella quale realizza il suo primo gol in maglia viola. Dopo un promettente inizio di stagione, all'inizio del mese di novembre riporta in allenamento la frattura del malleolo, infortunio per il quale viene operato; ritorna in campo dopo sei mesi, il 10 maggio 2015, nella sfida di campionato contro l'Empoli. Realizza il suo primo gol in Serie A il 31 maggio seguente, nell'ultima giornata di campionato, nella partita vinta 3-0 contro il Chievo. Nella stagione 2015-2016 passa a vestire la maglia numero dieci del club. L'allenatore portoghese Paulo Sousa lo impiega con continuità, soprattutto come esterno di centrocampo. Il 26 novembre 2015 segna la sua prima doppietta con la maglia viola, nella partita di UEFA Europa League contro il Basilea pareggiata per 2-2. Conclude la stagione con 41 presenze totali e 6 gol. Il 23 ottobre 2016, alla 9ª giornata del campionato 2016-2017, realizza la sua prima doppietta in Serie A nella partita vinta 5-3 in trasferta contro il Cagliari. Il 18 dicembre 2016, nel match perso 3-1 in trasferta contro la Lazio, indossa per la prima volta la fascia da capitano. Il 16 febbraio 2017 decide su punizione la sfida sul terreno del Borussia M'gladbach, valevole per i sedicesimi di finale di UEFA Europa League; si tratta della prima vittoria della Fiorentina in Germania. Termina la terza stagione alla Fiorentina con 14 gol in 42 partite stagionali, di cui 11 gol realizzati in campionato.
Qual è stata la seconda squadra in cui Bernardeschi ha giocato dagli inizi della sua carriera calcistica?
Dopo aver giocato, a soli 6 anni, all'Atletico Carrara, Bernardeschi, 1 anno dopo, si trasferisce a giocare al Ponzano, scuola calcio dell'Empoli. Quindi, come prima squadra ha giocato nell'Atletico Carrara, e, come seconda, al Ponzano.
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[ "Ponzano" ]
un nome
Caratteristiche tecniche È un attaccante forte nel gioco aereo e di buona prestanza fisica. Dotato di un sinistro potente ma non necessariamente preciso, spicca per grinta e spirito di sacrificio. Carriera Club Inizi e Atalanta Cresciuto a Metaponto e tifoso del Matera, a sei anni entra nella scuola calcio della Stella Azzurra di Bernalda, dove è notato dall'Atalanta, che nel 2005 decide di farlo maturare nel Valdera, società pisana gemellata. Nell'estate 2007 Zaza si trasferisce a Bergamo, dove cresce calcisticamente nel settore giovanile orobico, venendo soprannominato "Sammina" per il suo sinistro al fulmicotone. Nel 2008 vince il Torneo Città di Arco - Beppe Viola, riservato alla categoria Under-16, diventando capocannoniere della competizione con 5 reti. Il 1º marzo 2009, a 17 anni, esordisce in prima squadra e in Serie A nel corso dell'incontro Atalanta-Chievo (0-2), subentrando a Ferreira Pinto all'86'. Il 24 maggio 2009 disputa la sua prima partita da titolare nella massima serie, Atalanta-Palermo, conclusasi sul 2-2. Conclude la sua prima stagione da professionista con 3 presenze nel massimo campionato italiano. Nella stagione seguente non trova spazio in prima squadra; a fine annata rimane svincolato. Sampdoria e prestiti a Juve Stabia e Viareggio Il 1º luglio 2010, da svincolato, sottoscrive un contratto quadriennale con la Sampdoria. La stagione lo vede impiegato prevalentemente nella formazione Primavera, ma il 16 febbraio 2011 esordisce in maglia blucerchiata durante il derby della Lanterna Sampdoria-Genoa 0-1, subentrando al 78' a Daniele Dessena. Nella stagione seguente viene ceduto in prestito alla Juve Stabia in Serie B, nella quale esordisce il 27 agosto 2011 durante Empoli-Juve Stabia (2-1); con le Vespe campane scende in campo in 4 occasioni nella prima parte della stagione, quindi il 5 gennaio 2012 viene ceduto in prestito al Viareggio in Lega Pro Prima Divisione; dove Zaza gioca 16 partite di campionato e 2 dei play-out mettendo a segno in totale 11 gol. Ascoli Tornato a Genova per fine prestito, il 17 luglio 2012 si trasferisce, sempre a titolo temporaneo, all'Ascoli, in Serie B. Il 9 settembre segna il suo primo gol nella seconda serie italiana durante la partita Lanciano-Ascoli (1-1); il 20 ottobre segna invece la sua prima doppietta nella gara Ascoli-Juve Stabia (2-4). Il 26 dicembre 2012, durante Ascoli-Cittadella (4-1), segna la sua decima rete stagionale, raggiungendo così per la prima volta in carriera la doppia cifra. Conclude la sua stagione giocando in totale 35 partite di Serie B, dove mette a segno 18 gol che non permettono all'Ascoli di potersi salvare dalla retrocessione in Lega Pro Prima Divisione. Sassuolo Il 9 luglio 2013 la Juventus acquista Zaza a titolo definitivo dalla Sampdoria per un importo di 3,5 milioni di euro pagabili in tre anni; contestualmente la Juventus lo cede al Sassuolo in compartecipazione per la cifra di 2,5 milioni di euro pagabili in tre anni. Torna a giocare in Serie A nella prima giornata di campionato, Torino-Sassuolo (2-0). Il 1º settembre 2013, alla seconda giornata di campionato, segna di testa il suo primo gol in Serie A in Sassuolo-Livorno (1-4): è la prima rete realizzata dal Sassuolo nei campionati di Serie A. Grazie a Zaza arriva anche il primo punto ottenuto dagli emiliani nella massima divisione italiana, con il gol realizzato nella quinta giornata contro il Napoli e che ha fissato il risultato sull'1-1.
Qual è il nome della seconda squadra dove Simone Zaza viene ceduto in prestito?
Simone Zaza viene ceduto inizialmente in prestito alla Juve Stabia Nella quale esordisce il 27 agosto 2011, successivamente invece viene ceduto al Viareggio, nel quale Zaza disputa un totale di 18 (16 di campionato e 2 di play-out) mettendo a segno 11 gol.
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[ "Viareggio" ]
un nome
Aderisce in gioventù al PCI, di cui in seguito diventa segretario provinciale a Salerno. Confluito nel PDS, da segretario provinciale esordisce nel 1990 al consiglio comunale salernitano con il ruolo di vicesindaco e assessore nella giunta di Vincenzo Giordano. A seguito delle dimissioni del sindaco, dopo aver traghettato l'amministrazione municipale alle successive elezioni, De Luca è eletto sindaco nel 1993 e, al termine del mandato quadriennale, riconfermato nel 1997 per altri cinque anni. Nel 2006 è stato rieletto sindaco e nel 2010 è stato candidato del centrosinistra a Presidente della Regione Campania, perdendo contro Stefano Caldoro. Nel 2011 è riconfermato sindaco per il successivo quinquennio, terminando l'esperienza amministrativa nel 2015. È uno dei sindaci più longevi in Italia, essendo rimasto in carica per più di 17 anni. Come esponente prima dei DS e successivamente del PD, è deputato nella XIV e nella XV legislatura. È stato inoltre vice ministro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Governo Letta. De Luca è stato spesso descritto come un politico populista ed è diventato noto per alcune sue dichiarazioni controverse. È soprannominato "Lo Sceriffo", per il suo stile di governo ed il suo modo di esprimersi schietto e impetuoso; un altro suo soprannome è "don Vicienzo". Biografia Nato a Ruvo del Monte, in provincia di Potenza, si trasferisce a Salerno in tenera età con la famiglia. Dopo essersi diplomato presso il liceo classico "Torquato Tasso", si laurea in storia e filosofia all'Università degli Studi di Salerno, con una tesi su Antonio Gramsci. Presta il servizio militare di leva nel 1972, dapprima con la formazione come marconista al CAR di San Giorgio a Cremano, e quindi venendo assegnato al 2º Battaglione del 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana" a Pistoia. Assolti gli obblighi di leva, intraprende l'attività di docente di filosofia e storia presso le scuole superiori di Salerno e provincia. Vita privata È stato sposato dal 1979 al 2008 con la sociologa Rosa Zampetti. Dal 2008 è impegnato in una relazione sentimentale con l'architetta Maria Maddalena Cantisani. Ha due figli, Piero (1980) e Roberto (1983). Il maggiore è deputato del PD dal 2018, laureato in giurisprudenza alla Federico II, avvocato e referendario presso la Corte di giustizia dell'Unione europea, dal 2013 al 2019 membro dell'assemblea nazionale del Partito Democratico e dall'agosto 2017 al marzo 2019 membro della segreteria regionale del PD campano. Il minore è laureato in economia e commercio a Salerno, dal 2014 al 2017 è stato responsabile del dipartimento di economia della federazione provinciale di Salerno del PD, dal 2015 al 2016 consigliere tecnico-economico a titolo gratuito del presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora e dal giugno 2016 al febbraio 2018 assessore al bilancio e allo sviluppo del Comune di Salerno. Attività politica Gli inizi Incomincia a maturare l'impegno politico in gioventù iscrivendosi al Partito Comunista Italiano. La sua attenzione si focalizza in principio sulle problematiche del settore agrario aderendo all'Alleanza dei Contadini, organizzazione sindacale fondata da Emilio Sereni e Ruggero Grieco. Nel 1975, dopo essere stato responsabile provinciale dell'organizzazione, sarà nominato segretario provinciale del PCI, guidando la federazione per 10 anni, e successivamente sarà segretario provinciale del Partito Democratico della Sinistra. In quegli anni, per gli studi compiuti e le docenze esercitate, è soprannominato scherzosamente "il professore"; mentre è chiamato "Pol Pot", con riferimento al temperamento non facile, da quanti, nel partito, sono meno vicini alle sue posizioni.
Come si chiama il figlio di Vincenzo De Luca che è deputato del PD dal 2018?
Ha due figli, Piero (1980) e Roberto (1983). Il maggiore è deputato del PD dal 2018, laureato in giurisprudenza alla Federico II, essendo il maggiore che è deputato del PD la risposta giusta è Piero De Luca.
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[ "Piero", "P. De Luca", "Piero De Luca" ]
un nome
Le più antiche tracce dell'insediamento umano risalgono al paleolitico e soprattutto al neolitico. L'entroterra era abitato già agli inizi del I millennio a.C. dagli Osci, cui seguirono i Sanniti di stirpe italica. Dall'VIII secolo a.C. lungo la costa si svilupparono diversi insediamenti di popolazioni di civiltà greca dai quali ebbero origine le colonie magnogreche di Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis e Poseidonia. La pianura campana costituì anche l'estremo limite meridionale dell'espansione etrusca. Nella seconda metà del IV secolo a.C., con le guerre sannitiche la regione fu posta sotto l'influenza di Roma, che la ribattezzò Campania felix in riferimento alla fertilità delle sue pianure. Con il tramonto della civiltà romana si disgregò anche l'unità politica della regione, che dal VI secolo finì in gran parte sotto l'influenza longobarda e in misura minore sotto quella bizantina. Nel XII secolo, con l'ascesa della dinastia normanna, la regione ritrovò unità politica sotto la corona del regno di Sicilia (con l'eccezione della città di Benevento, che fu invece assoggettata allo Stato della Chiesa). Dal XIII al XIX secolo, con il susseguirsi delle dinastie angioine, aragonesi, asburgiche e borboniche, il regno di Napoli, e in particolare la capitale e la sua corte, divennero uno dei principali poli culturali, artistici ed economici d'Europa. In epoca contemporanea la regione, con il resto del Mezzogiorno, attraversa invece una situazione di persistente difficoltà di sviluppo socioeconomico rispetto al nord del Paese, nota come questione meridionale. Origini del nome Il coronimo Campania non è di certa etimologia. Secondo alcuni storici, esso deriverebbe dal termine latino campus (campagna), mentre per altri studiosi dal termine osco Kampanom (con cui s'indicava l'area soggetta alla città di Capua antica, per secoli centro principale dell'Etruria campana). Altri ancora ritengono che derivi da una commistione linguistica tra i due termini precedenti. In ogni caso, è certo che in origine per "Campania" s'intendesse esclusivamente la fertile pianura campana, chiamata in latino Campania felix e popolata dagli antichi Campani di stirpe italica oltreché da coloni etruschi e greci (quest'ultimi stanziati esclusivamente lungo la fascia costiera); d'altronde lo stesso termine latino Campania comparve relativamente tardi (a partire dal II secolo a.C. con gli scritti di Polibio), mentre in precedenza si parlava esclusivamente di ager Campanus ("agro campano" o "agro capuano") oppure si faceva ricorso a una perifrasi. Tuttavia, dopo l'istituzione della provincia di Campania (la cui sede amministrativa fu stabilita proprio a Capua), l'uso del termine "Campania" si estese soprattutto verso il nord della provincia, il cui confine settentrionale era stato fissato sul fiume Tevere (mentre il limite meridionale era costituito dal fiume Sele). In seguito, dopo che i Longobardi conquistarono gran parte del settore centro-meridionale della provincia (ad eccezione di Napoli), il coronimo "Campania" sopravvisse quasi esclusivamente nella fascia più settentrionale dell'ormai ex provincia, in particolare per indicare le aree situate immediatamente a sud di Roma (da esso deriva, infatti, la denominazione Campagna romana). Altrove il termine "Campania" scomparve inesorabilmente dal linguaggio parlato (salvo qualche sporadica sopravvivenza, come nel caso di Campagna, in provincia di Salerno), pur rimanendo saltuariamente in uso nelle scritture del ceto dotto.
Quale popolo causò l' abbandono quasi completo del coronimo "Campania"?
I longobardi quando conquistarono la parte centro-meridionale della Campania romana, provocarono un abbandono quasi totale del coronimo
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[ "Longobardi" ]
un nome
Batteria, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009 e poi nel biennio 2015-2016 (in occasione della reunion per il cinquantennale del gruppo), è stato autore di parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito è divenuto anche responsabile manageriale. Biografia Gli esordi Nato e cresciuto nel quartiere romano di Monteverde, inizia a suonare la batteria, acquistando uno strumento di seconda mano, sin dagli anni del liceo con il proprio primo gruppo chiamato The Kings, dal nome del complesso dal quale acquistò la batteria, di ispirazione beat. La band cambia poco dopo il nome in The Sunshines e inizia a esibirsi in un locale della periferia romana, suonando unicamente pezzi strumentali degli Shadows, in quanto non avevano i mezzi per procurarsi un impianto voci; con questo gruppo, inoltre, Stefano esordì come paroliere, scrivendo il testo di Ballano male. Terminata questa iniziale esperienza, D'Orazio si arrangiò facendo, per un breve periodo, da colonna sonora allo spettacolo underground per percussioni e voci "Osram" di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri, organizzato nel locale "Beat '72". Successivamente entra nel gruppo Italo e il suo complesso, poi rinominato I Naufraghi. Anche quell'esperienza fu di breve durata cosicché aprì a Roma due "Cantine Club", locali all'interno dei quali si esibivano i gruppi inglesi reduci dal "Piper". A tale attività associò quella di turnista presso la RCA, potendo così pagare parte delle cambiali e l'acquisto della batteria Ludwig. Per autofinanziarsi e non pesare sul bilancio familiare D'Orazio fece la comparsa in vari film a Cinecittà grazie all'intercessione dell'attore Marcello di Falco: Rita la figlia americana; in Capriccio all'italiana, nell'episodio Il mostro della domenica, recitò letteralmente ai piedi di Totò; Bill il taciturno, Django spara per primo, Due croci a Danger Pass, Little Rita nel Far West, L'età del malessere, Pronto... c'è una certa Giuliana per te, Per 100.000 dollari t'ammazzo. Successivamente fa parte prima dei The Planets, poi del gruppo Pataxo and the Others e infine de Il Punto, con il quale collabora alla colonna sonora del film Ettore lo fusto, da cui viene estratto un 45 giri. Pooh L'8 settembre 1971, su suggerimento di Pino Tuccimei, entra a far parte dei Pooh, in seguito all'uscita di Valerio Negrini (che da lì in poi si occupò solamente della scrittura dei testi delle canzoni). La band già conosceva il batterista romano e nonostante le ritrosie del produttore Giancarlo Lucariello, lo accolse; dopo una settimana di prove al Vun Vun di Roma, dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in Sardegna. La prima canzone interpretata da solista nei concerti dal vivo è stata Tutto alle tre, ereditata dal suo predecessore Negrini. Dal 1975 si affianca a Valerio Negrini come paroliere, in quanto firma il testo di Eleonora mia madre, inclusa nell'lp Un po' del nostro tempo migliore e, nel successivo Forse ancora poesia, firma il testo di Peter jr. Nel 1976, con il brano Fare, sfare, dire, indovinare, incluso nell'album Poohlover (il primo prodotto dopo la collaborazione con Lucariello) approdò alla prima esperienza come cantante solista su disco; nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali, utilizzando spesso il falsetto nell'armonizzazione a quattro voci dei brani. Per questo album oltre a scrivere il testo della canzone sopra citata, scrive anche Storia di una lacrima.
Qual è l'ultimo gruppo di cui Stefano D'Orazio fece parte prima di unirsi ai Pooh?
Stefano D'Orazio fece parte come primo gruppo dei The Kings, poi di Italo, poi dei The Planets, di Pataxo, de Il Punto e infine dei Pooh.
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[ "Il Punto" ]
un nome
Biografia Nuti nacque a Firenze, in via Ottavio Rinuccini, il 17 maggio del 1955, figlio di Renzo Nuti, barbiere originario del Mugello, e di Anna Giglio, originaria di Crotone. Ha un fratello maggiore, Giovanni, medico, musicista e compositore. Trascorse i suoi primi anni di vita nel capoluogo toscano, per poi trasferirsi, a causa del lavoro del padre, a Narnali, una frazione di Prato. Nel 1974 consegue la maturità presso l'istituto "Tullio Buzzi" di Prato. Esordi Muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo — seppur amatorialmente — quando è ancora studente, portando in scena diversi monologhi scritti di suo pugno e proseguendo con una certa assiduità anche dopo essere stato assunto come operaio presso un'impresa tessile di Prato. Sul finire degli anni settanta, diviene membro del trio cabarettistico dei Giancattivi – gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci – in sostituzione di Antonio Catalano, il quale era già entrato nel gruppo come sostituto di Franco Di Francescantonio, a sua volta sostituto dell'originario componente del trio Paolo Nativi. In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Black Out e la televisiva Non stop. Il trio, dietro la regia dello stesso Benvenuti, compie poi il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo. Nel 1982 abbandona il trio, che di lì a tre anni si scioglierà definitivamente, ed inizia una carriera cinematografica "solista", prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista. Carriera di regista In seguito passa anche dietro alla macchina da presa ed esordisce, come regista, con Casablanca, Casablanca (1985), ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore. Realizza, tra la seconda metà degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, altre pellicole di grande successo: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991). Nello stesso periodo si dedica anche alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992. Anni novanta e duemila Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, realizza l'ambizioso OcchioPinocchio, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un cocente flop. Tenta pertanto di riprendere il filone che aveva decretato il suo grande successo, ma non riesce a ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili ai successi degli anni precedenti.
Per quale film Francesco Nuti riceve un premio come attore protagonista?
Inizia una carriera cinematografica "solista", prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista. Quindi il premio viene vinto per il film Io, Chiara e lo Scuro.
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[ "Io, Chiara e lo Scuro" ]
un nome
Tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti, con più di 22 milioni di copie sono il secondo gruppo italiano per vendite, alle spalle dei Pooh. Negli anni settanta e ottanta diversi loro singoli hanno raggiunto la vetta delle classifiche italiane e internazionali; tra questi si citano La prima cosa bella, Che sarà, Sarà perché ti amo, Come vorrei, Mamma Maria e Voulez vous danser, alcuni dei quali sono stati scelti come sigle di popolari trasmissioni televisive, tra cui due sigle di coda di Portobello. Hanno partecipato a 13 Festival di Sanremo, che hanno vinto nel 1985 con la canzone Se m'innamoro, oltre ad aver rappresentato l'Italia all'Eurovision Song Contest nel 1978. Storia La formazione del gruppo vocale Il gruppo, poi ridottosi a un trio e successivamente a un duo, nasce come quartetto polifonico, formato da due voci maschili e altrettante femminili, secondo la tradizione dei gruppi vocali statunitensi. Nella formazione iniziale, tre componenti su quattro sono di origini genovesi. I membri originari sono infatti: Franco Gatti (Genova, 4 ottobre 1942 - Genova, 18 ottobre 2022), Angela Brambati (Mignanego, 20 ottobre 1947), Marina Occhiena (Genova, 19 marzo 1950) e il sardo Angelo Sotgiu (Trinità d'Agultu, 22 febbraio 1946), nato in provincia di Sassari e trasferitosi con la famiglia nel capoluogo ligure all'età di sedici mesi. Il quartetto si fa notare per il particolare stile vocale, basato sull'intreccio delle quattro voci differenti, rispettivamente di basso, tenore, contralto e soprano. Franco, soprannominato il "Baffo" in seguito all'incontro cruciale con Franco Califano, possiede una profonda voce da basso al contrario di Angelo, il "biondo", con un'ottima estensione verso le note alte. A queste, si aggiungono le due voci femminili: quella della "brunetta" Angela, nota per i suoi vivaci acuti, e quella di Marina, la "bionda", in grado di passare da una voce naturale grave e pacata a note particolarmente acute . La loro formula consiste nel miscelare la musica leggera melodica italiana con armonizzazioni che prendono spunto dalle sonorità dei complessi americani di quel periodo. Il quartetto originario verrà ricostituito in occasione del Festival di Sanremo 2020 per festeggiare i cinquant'anni dal loro debutto proprio al festival con la canzone La prima cosa bella. Anni sessanta: i primi passi Angelo e Franco facevano parte dei Jets. All'epoca i due erano, rispettivamente, cantante-sassofonista (Angelo, infatti, imparò a suonare vari strumenti, fra cui il sassofono, grazie all'incontro col gruppo) e chitarrista della band assieme a Gianni Belleno alla batteria ed a Gianni Casciano. Ed è proprio con questa formazione che compiono le loro prime esperienze discografiche, incidendo quattro 45 giri, tra il 1963 e il 1964, per l'etichetta ITV di Genova. Nel 1967 Belleno lascia il complesso per entrare nei New Trolls, e nei Jets entrano Renzo "Pucci" Cochis, Aldo Stellita e Piero Cassano; Angelo e Franco escono dal gruppo a loro volta (lasciandolo alla prima embrionale formazione che poi diventerà i Matia Bazar), e grazie all'incontro con la cantante del gruppo beat I Preistorici, Angela Brambati (dal 1963 fidanzata con lo stesso Sotgiu), da loro soprannominata "la Rita Pavone genovese", decidono quindi di costituire un quartetto polifonico, idea che si concretizza lo stesso anno subito dopo l'incontro con un'amica di Angela, Marina Occhiena, conosciuta in una scuola di canto, che Angela frequentava per problemi giovanili alle corde vocali, di poco più giovane. Cominciano a esibirsi in alcuni locali del lungomare genovese con il nome di Fama Medium (dalle iniziali dei loro nomi di battesimo) e, visti gli apprezzamenti del pubblico che, via via, si avvicinava sempre più ai giovani, decidono di dedicarsi totalmente alla musica abbandonando così gli impieghi di quel periodo (Franco era un perito chimico della Esso di Genova, Angelo lavorava come operaio all'Italsider di Genova e Angela era benzinaia). Chiusi in studio, oltre a comporre nuove melodie pop, armonizzano brani di varie formazioni musicali quali The Mamas & the Papas, Double Six e Crosby, Stills, Nash & Young.
Qual è la prima band di cui facevano parte Franco Gatti e Angelo Sotgiu prima di entrare nei Ricchi e Poveri?
Il primo gruppo di cui Franco Gatti e Angelo Sotgiu hanno fatto parte prima di entrare nei Pooh erano i Jets.
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[ "Jets", "Dei Jets", "I Jets" ]
un nome
Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata. Evoluzione del campionato di Serie A a girone unico Al campionato di Serie A, hanno preso parte rispettivamente: 18 squadre, dal 1929-30 al 1933-34. 16 squadre, dal 1934-35 al 1942-43. 20 squadre, nel 1946-47. 21 squadre, nel 1947-48. 20 squadre, dal 1948-49 al 1951-52. 18 squadre, dal 1952-53 al 1966-67. 16 squadre, dal 1967-68 al 1987-88. 18 squadre, dal 1988-89 al 2003-04. 20 squadre, dal 2004-05. Campionati disputati Dal 1929-30 sono stati disputati 93 campionati a girone unico: 36 campionati con 18 squadre (l'ultimo nel 2003-04) 30 campionati con 16 squadre (l'ultimo nel 1987-88) 26 campionati con 20 squadre (l'ultimo nel 2024-25) 1 campionato con 21 squadre (l'unico nel 1947-48) Squadre partecipanti Attuale Sono 20 le squadre che partecipano al campionato di Serie A 2024-2025. La seguente tabella indica l'anno dell'ultimo approdo nel massimo torneo nazionale. Storico Partecipazioni, debutto, ultima partecipazione e stato attuale delle società Sono 68 le squadre ad aver preso parte ai 93 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire dalla stagione 1929-1930 fino alla stagione 2024-2025 compresa. Oltre alle squadre elencate sotto merita di essere menzionata l'Andrea Doria che partecipò al girone di Serie A Alta Italia nel 1945-46, quando la Serie A fu divisa in via eccezionale a causa delle difficoltà post belliche nel suddetto girone e nel girone di Serie A-B centro-sud. Questo campionato non rientra nelle statistiche ufficiali della Serie A a girone unico, ma è regolarmente presente nell'albo d'oro. Partecipazioni per regione Sono 3 le regioni ad aver avuto almeno una squadra (sempre della stessa città, e del rispettivo capoluogo) partecipante in tutte le 92 edizioni della Serie A fin qui disputate: Lombardia (Milano) (Inter mai retrocessa in Serie B); Piemonte (Torino) (nella stagione 2006-07, quando la Juventus disputò l'unica stagione in Serie B - le restanti sempre in massima serie - il Torino partecipava alla Serie A); Lazio (Roma) (nella stagione 1951-52, quando la Roma disputò l'unica stagione in Serie B - le restanti sempre in massima serie - la Lazio partecipava alla Serie A). Fra le altre 6 regioni esordienti alla prima (1929-30) delle 93 edizioni della Serie A fin qui disputate, la Toscana non ha avuto nessuna squadra rappresentata in massima serie solamente nella stagione 1993-94, mentre l'Emilia-Romagna è presente in 89 edizioni (le prime 51 disputate, fino alla stagione 1982-83, e le successive 38 a partire dall'edizione 1987-88). L'Umbria è l'unica regione italiana ad avere raggiunto la massima divisione con le squadre di tutti i suoi capoluoghi provinciali. Il record di squadre partecipanti per regione in un singolo campionato è 6, stabilito dalla Lombardia nel 1951-52, nel 1966-67 e nel 1967-68. Esordio 1929-30: Alessandria, Bologna, Brescia, Cremonese, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Livorno, Milan, Modena, Napoli, Padova, Pro Patria, Pro Vercelli, Roma, Torino, Triestina
Quale squadra milanese ha giocato solo in Serie A dal 1929 al 2024?
La squadra milanese Inter non ha mai giocato il campionato di Serie B. La squadra Inter infatti non è mai retrocessa.
1083_statistiche_della_serie_a.txt
[ "Football Club Internazionale Milano", "FC Internazionale Milano", "Inter", "Internazionale" ]
un nome
Il caso è stato oggetto di due inchieste giudiziarie, la prima tra il 1983 e il 1997, la seconda tra il 2008 e il 2015, entrambe archiviate senza trovare soluzione. Il caso è stato nuovamente aperto nel 2023 sia dai magistrati vaticani, sia dalla Procura di Roma, sia da una Commissione parlamentare bicamerale, risultando così oggetto di tre inchieste contemporaneamente. La vicenda fu collegata alla quasi contemporanea sparizione di un'altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983, anche se successivamente i due casi non apparvero avere una matrice in comune. Biografia Emanuela Orlandi nacque a Roma il 14 gennaio 1968, penultima figlia di Ercole, commesso della Prefettura della casa pontificia, e Maria Pezzano. All'epoca della scomparsa abitava in via Sant'Egidio all'interno del Vaticano coi genitori e i quattro fratelli: Natalina, Pietro, Federica e Maria Cristina. Nel giugno 1983 aveva appena terminato il secondo anno del liceo scientifico presso il Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, venendo rimandata a settembre in latino e francese. Dotata di talento musicale, Emanuela frequentava da anni l'Accademia di Musica "Tommaso Ludovico da Victoria", che aveva sede nel Palazzo di Sant'Apollinare, nell'omonima piazza a poca distanza da Palazzo Madama. La scuola era collegata al Pontificio istituto di musica sacra, ed Emanuela vi seguiva i corsi di pianoforte, flauto traverso, canto corale e solfeggio. Emanuela faceva inoltre parte del coro della Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri in Vaticano. Nonostante l'anno scolastico fosse concluso, Emanuela continuava a frequentare tre volte a settimana le lezioni della scuola di musica in preparazione per il saggio finale che si sarebbe tenuto il 30 giugno. La scomparsa Cronologia dei fatti Mercoledì 22 giugno 1983 Emanuela uscì di casa tra le 16:00 e le 16:30 per recarsi alla scuola di musica in piazza Sant'Apollinare. Prima di uscire di casa, sia per il caldo sia perché era in ritardo, la ragazza aveva chiesto al fratello Pietro di accompagnarla; questi tuttavia, a causa di un altro impegno, non poté esaudire la richiesta, motivo per cui Emanuela contrariata uscì sbattendo la porta. Sarebbe stata l'ultima volta che Pietro l'avrebbe vista. Emanuela lasciò il Vaticano da Porta Sant'Anna, prese l'autobus 64 in piazza della Città Leonina e scese in Corso Vittorio Emanuele II alla fermata nei pressi della Basilica di Sant'Andrea della Valle, quindi percorse corso del Rinascimento (dove davanti a Palazzo Madama sarebbe stata fermata da un uomo) e arrivò alla scuola di musica per la lezione di flauto con dieci minuti di ritardo. La lezione di flauto si svolgeva dalle 17:00 alle 18:00 con l'insegnante Loriano Berti e quella di canto corale dalle 18:00 alle 19:00 con monsignor Valentino Miserachs Grau. Quel giorno le lezioni terminarono alle 18:50, poiché nella cappella della scuola si doveva celebrare la messa in onore delle nozze d'argento dei coniugi De Lellis, entrambi impiegati nella scuola. Emanuela chiese al maestro di uscire comunque 10 minuti prima, alle 18:40. Emanuela telefonò a casa da un telefono della scuola; rispose la sorella Federica, ed Emanuela le disse che prima di arrivare a scuola un uomo l'aveva fermata proponendole un lavoro di volantinaggio per la Avon Cosmetics, retribuito con la somma di 375.000 lire, da svolgersi durante una sfilata di moda nell'atelier delle Sorelle Fontana che si sarebbe tenuta dopo pochi giorni; la sorella le sconsigliò di accettare la proposta e le suggerì di tornare a casa per parlarne con i genitori.
Come si chiamava la scuola dalla quale Emanuela Orlandi telefonò a casa il giorno della sua scomparsa?
Dotata di talento musicale, Emanuela frequentava da anni l'Accademia di Musica "Tommaso Ludovico da Victoria", che aveva sede nel Palazzo di Sant'Apollinare, nell'omonima piazza a poca distanza da Palazzo Madama. Emanuela vi seguiva i corsi di pianoforte, flauto traverso, canto corale e solfeggio. Nonostante l'anno scolastico fosse concluso, Emanuela continuava a frequentare tre volte a settimana le lezioni della scuola di musica in preparazione per il saggio finale che si sarebbe tenuto il 30 giugno. Il giorno della scomparsa, Emanuela chiese al maestro di uscire 10 minuti prima, alle 18:40. Emanuela telefonò a casa da un telefono della scuola.
1099_sparizione_di_emanuela_orlandi.txt
[ "Accademia di Musica \"Tommaso Ludovico da Victoria", "Tommaso Ludovico da Victoria" ]
un nome
Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali - ALII da British European Airways e Istituto per la ricostruzione industriale, la compagnia iniziò le operazioni il 5 maggio 1947, mutando la propria ragione sociale in Aerolinee Italiane Internazionali - Alitalia. Seguirono decenni di espansione, con l'incorporazione della concorrente Linee Aeree Italiane nel 1957, fino alla decisione che portò alla parziale privatizzazione dell'azienda nei primi anni '90. Nel mese di gennaio 2018 la compagnia è stata riconosciuta come la più puntuale al mondo nel periodo selezionato, nonché la più puntuale del mondo nei primi cinque mesi del 2019. Posta in amministrazione straordinaria sotto l'egida del Ministero dell'economia e delle finanze nel 2017, con l'emanazione del decreto Cura Italia nel 2020 venne prevista la costituzione di una nuova società, ITA Airways, che ha sostituito Alitalia dal 15 ottobre 2021, acquisendone il marchio. Storia Dalla nascita alla fusione con LAI L'8 giugno 1946 il Ministero della difesa italiano e la compagnia aerea britannica statale British Overseas Airways Corporation (BOAC) giunsero ad un accordo per costituire una nuova società aerea civile operante in Italia ed in altri paesi. Il 16 settembre successivo fu costituita la società per azioni Aerolinee Italiane Internazionali - ALII con un capitale sociale di 900 milioni di lire ripartito per il 60% all'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) e per il 40% a British European Airways (BEA). Nel 1947 la ragione sociale fu modificata in Aerolinee Italiane Internazionali - Alitalia e la compagnia iniziò le operazioni il 5 maggio dello stesso anno con un volo tra Torino, Roma e Catania operato da un Fiat G.12. Due mesi dopo seguì il primo volo internazionale tra Roma e Oslo con un Savoia-Marchetti S.M.95 mentre nel marzo 1948 fu inaugurato il primo volo intercontinentale, della durata complessiva di 36 ore, tra Milano e Buenos Aires con scali intermedi a Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro e San Paolo. I primi aeromobili, quattro Fiat G.12 ed un Savoia-Marchetti S.M.95, erano stati prestati dall'Aeronautica Militare. Nel corso degli anni '50 vengono introdotte le prime assistenti di volo, con divise disegnate dalla casa di moda Sorelle Fontana, ed entrano nella flotta quattro quadrimotori Douglas DC-4. Sua principale concorrente era Linee Aeree Italiane (LAI), controllata sempre da IRI e dalla compagnia aerea statunitense Transcontinental & Western Air (TWA), che a differenza di Alitalia poteva contare sul supporto del socio statunitense. Nel 1957 LAI fu messa in liquidazione e a partire dal 1º novembre dello stesso anno Alitalia è subentrata sia nella gestione del traffico aereo sia nella proprietà di impianti, mezzi e dipendenti precedentemente controllati dalla LAI, assumendo la denominazione di Alitalia - Linee Aeree Italiane. L'Alitalia, dopo l'assorbimento della LAI, contava circa 3000 dipendenti e una flotta di 37 aerei; contestualmente fu acquistato un immobile a Roma, nel quartiere Pinciano, per ospitare gli uffici e la sede principale mentre l'hub della compagnia fu posto presso l'aeroporto di Roma-Ciampino. Il capitale sociale era quindi ripartito: 88,77% allo Stato italiano (di cui 6,07% dal Ministero delle partecipazioni statali e 82,7% dall'IRI), 6,75% a società private britanniche (4,5% a British European Airways e 2,25% a British Overseas Airways Corporation) e 4,48% a società private italiane (3,5% a FIAT, 0,61% a Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, 0,19% a Società Italiana Ernesto Breda, 0,06% a Società Nazionale Trasporti Fratelli Gondrand, 0,05% a Fiumeter, 0,05% a Le Assicurazioni d'Italia e 0,02% a SIAI-Marchetti).
Qual è la società con la minor partecipazione nel capitale sociale di Alitalia dopo l'assorbimento della LAI?
La società con la partecipazione minore è quella che ha la più bassa percentuale nel capitale sociale. 0.02% è la percentuale minore ed appartiene a Savoia-Marchetti.
1110_alitalia.txt
[ "SIAI-Marchetti" ]
un nome
Il bambino cadde accidentalmente in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una frazione di Frascati situata lungo la via di Vermicino, che collega la via Casilina alla Tuscolana. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. La vicenda ebbe un enorme impatto sulla stampa e sull'opinione pubblica, anche per la diretta televisiva della Rai durante le ultime 18 ore, che ne fece uno dei casi mediatici più rilevanti della storia italiana. La mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi, ai limiti dell'improvvisazione, fecero comprendere l'esigenza di una struttura organizzativa dedicata alla gestione delle emergenze, che negli anni successivi portò alla nascita del Dipartimento della protezione civile, all'epoca ancora solo sulla carta. Storia L'incidente Nel mese di giugno 1981 la famiglia Rampi, composta dal padre Ferdinando, dalla madre Franca Bizzarri, dalla nonna paterna Veja e dai figli Alfredo e Riccardo, rispettivamente di 6 e 2 anni, stava trascorrendo un periodo di vacanza nella loro seconda casa, in località Selvotta, nel comune di Frascati (RM), in vicinanza della località di Vermicino. La sera di mercoledì 10 giugno Ferdinando Rampi, due suoi amici e il figlio Alfredino erano a passeggio nella campagna circostante. Al momento di tornare indietro, alle ore 19:20, Alfredino chiese al padre di poter continuare il percorso verso casa da solo, attraverso i prati, precedendolo; Ferdinando acconsentì, ma quando giunse a sua volta a casa, verso le ore 20, scoprì che il figlio non era arrivato. Dopo circa mezz'ora, continuando a non vederlo arrivare, i genitori cominciarono a cercarlo nei dintorni; non trovandolo, alle 21:30 circa allertarono le forze dell'ordine. Nel giro di 10 minuti giunsero sul posto polizia, vigili urbani e vigili del fuoco, oltre ad alcuni abitanti del posto, attratti dal viavai. Tutti insieme si unirono ai genitori nelle ricerche, che vennero portate avanti anche con l'ausilio di unità cinofile. Fin dai primi minuti si palesarono improvvisazione e mancanza di metodo: le prime squadre di soccorso, nonostante si fosse alle ultime luci del crepuscolo, erano sprovviste di lampade portatili, mentre i cani da ricerca arrivarono solo dopo diversi minuti da Nettuno. La nonna fu la prima ad ipotizzare che Alfredino fosse caduto in un pozzo che sapeva essere stato recentemente scavato in un terreno adiacente, in cui si stava edificando una nuova abitazione; tale pozzo venne tuttavia trovato coperto da una lamiera tenuta ferma da sassi. Il brigadiere della Polizia di Stato Giorgio Serranti volle comunque ispezionarlo e, fatta rimuovere la lamiera, infilò la sua testa nell'imboccatura, rivelando che i sospetti della signora Veja erano corretti, in quanto riuscì a udire i flebili lamenti di Alfredino. Si scoprì poi che il buco era stato chiuso dal proprietario, Amedeo Pisegna, che vi aveva deposto la lastra metallica alle ore 21, malauguratamente dopo che il bambino era precipitato nel pozzo ed erano già iniziate le ricerche. Pisegna, abruzzese di Tagliacozzo, 44 anni, insegnante di applicazioni tecniche a Frascati, verrà in seguito processato con l'accusa di omicidio colposo con l'aggravante della violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni, venendo però infine prosciolto.
Nei confronti di chi fu il processo che sensibilizzò l'opinione pubblica sulla nascita del Dipartimento della protezione civile?
Amedeo Pisegna fu accusato dell'omicidio colposo nel caso, che divenne fenomeno mediatico, dell'incidente di Vermicino, nel quale si dimostrò l'inadeguatezza del sistema dei soccorsi.
1157_incidente_di_vermicino.txt
[ "Pisegna", "Amedeo Pisegna" ]
un nome
Biografia Ilenia Pastorelli ha convissuto, durante l'adolescenza, con la madre. Ha frequentato il liceo classico Platone di Roma e studia, fin dall'età di otto anni, danza classica presso l'Accademia nazionale. Dopo alcune esperienze come modella, partecipa alla 12ª edizione del Grande Fratello, risultando semifinalista. Ha esordito sul grande schermo nel 2015 accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli, nel film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Per la sua interpretazione vince il David di Donatello 2016 come migliore attrice protagonista. Nel 2016 è protagonista, insieme a Raoul Bova, del videoclip di Biagio Antonacci dal titolo One Day. Sempre il medesimo anno presenta, con Fabrizio Biggio, il programma di approfondimento cinematografico Stracult, in onda su Rai 2. Nello stesso anno interpreta la canzone La ballata di Hiroshi. Nel 2017 recita nel primo film di Laszlo Barbo Niente di serio, con Claudia Cardinale. Nel 2018 fa parte del cast del film Benedetta follia di Carlo Verdone e di Cosa fai a Capodanno?, del regista Filippo Bologna. Nel 2019 interpreta Sabrina in Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno. ed è una delle protagoniste del film Brave ragazze di Michela Andreozzi. Partecipa inoltre al programma di Adriano Celentano Aspettando Adrian, in seguito rinominato Adrian Live - Questa è la storia.... Nel 2020, Pif la sceglie per il cast di E noi come stronzi rimanemmo a guardare. Ricopre, inoltre, il ruolo di giurata nello show Il cantante mascherato. Nel 2021 è protagonista dei film Quattro metà di Alessio Maria Federici e C'era una volta il crimine di Massimiliano Bruno. Nel 2022 viene diretta da Dario Argento in Occhiali neri. Nel 2023 è la protagonista del film di Fausto Brizzi, Da grandi e del film Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno, regia di Giorgio Amato (2023). Nel 2024, partecipa alla trasmissione Belve di Francesca Fagnani. Nel 2024 partecipa come co-conduttrice alla trasmissione Gialappa Show. Filmografia Cinema Lo chiamavano Jeeg Robot, regia di Gabriele Mainetti (2016) Niente di serio, regia di Laszlo Barbo (2017) Benedetta follia, regia di Carlo Verdone (2018) Cosa fai a Capodanno?, regia di Filippo Bologna (2018) Non ci resta che il crimine, regia di Massimiliano Bruno (2019) Brave ragazze, regia di Michela Andreozzi (2019) E noi come stronzi rimanemmo a guardare, regia di Pif (2021) Io e Angela, regia di Herbert Simone Paragnani (2021) Quattro metà, regia di Alessio Maria Federici (2021) Occhiali neri, regia di Dario Argento (2022) C'era una volta il crimine, regia di Massimiliano Bruno (2022) Da grandi, regia di Fausto Brizzi (2023) Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno, regia di Giorgio Amato (2023) Videoclip La ballata di Hiroshi di Ilenia Pastorelli (2016) One Day (tutto prende un senso) di Biagio Antonacci (2016) Programmi televisivi Grande Fratello (Canale 5, 2011) – concorrente Stracult (Rai 2, 2016) - conduttrice
In quale film ha recitato Ilenia Pastorelli l'anno successivo al conseguimento del premio David di Donatello?
Ha esordito sul grande schermo nel 2015 accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli, nel film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Per la sua interpretazione vince il David di Donatello 2016 come migliore attrice protagonista. Nel 2017 recita nel primo film di Laszlo Barbo Niente di serio, con Claudia Cardinale.
1181_ilenia_pastorelli.txt
[ "Niente di serio" ]
un nome
La città-Stato, creata il 7 giugno 1929 con i Patti Lateranensi, firmati l'11 febbraio dello stesso anno tra Benito Mussolini e il cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri, rispettivamente i rappresentanti del Regno d'Italia e della Santa Sede, è un territorio di Stato intercluso in quello italiano, inserita nel tessuto urbano della città di Roma. Nello Stato vige un regime di monarchia assoluta, con a capo il Sommo pontefice della Chiesa cattolica. La lingua ufficiale è l'italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede. Lo Stato batte moneta propria, ma, per effetto dell'unione doganale e monetaria con l'Italia, adotta l'euro, che negli otto tagli delle monete metalliche riportano nella faccia nazionale lo stemma del Papa regnante, ovvero soggetti vaticani, ed emette propri francobolli, utilizzabili per il servizio postale verso tutto il mondo (ma solo con spedizione dalle Poste Vaticane). Importanti le serie commemorative delle monete e dei francobolli molto ricercate dai numismatici e dai filatelici. In Vaticano è inoltre edito un giornale quotidiano, L'Osservatore Romano, fondato nel 1861, e dal 1931 funziona un'emittente, la Radio Vaticana, che trasmette in varie lingue. Storia Lo Stato della Chiesa, che per circa un millennio si era esteso su buona parte dell'Italia centrale, costituendo la base territoriale del potere temporale dei Papi, fu annesso al Regno d'Italia nel 1870, quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo. Il territorio lasciato al Pontefice si restrinse ulteriormente nei giorni successivi alla sola cerchia delle mura leonine, per richiesta dello stesso cardinale segretario di Stato, Giacomo Antonelli, che paventava problemi di ordine pubblico e si faceva portavoce del rifiuto di papa Pio IX a diventare una sorta di sovrano di un solo rione; ciò nascondeva l'intento di far pesare ancora di più la prigionia del Papa, sperando in una nuova restaurazione per recuperare tutto lo Stato Pontificio. Dopo la presa di Roma col Regio decreto del 9 ottobre 1870, n. 5903 la città fu proclamata capitale d'Italia e fu soppresso il potere temporale dei Papi. Pio IX, sovrano spodestato militarmente, non dette né adesione né consenso all'occupazione italiana, e nemmeno alla legge delle guarentigie, che fu emanata unilateralmente dallo Stato occupante, nell'intento di mantenere e garantire l'indipendenza spirituale del Papa (ma non la sua sovranità) e la prosecuzione della sua missione religiosa; egli si considerò prigioniero in Vaticano, e non ne uscì mai più, pur continuando a esercitare il pontificato: nacque così la questione romana, che tormentò i rapporti tra Regno d'Italia e Chiesa cattolica per 59 anni. Ci furono lunghe trattative diplomatiche, durante le quali fu più volte ipotizzata la costituzione di un nuovo Stato, la cui estensione, a seconda delle proposte, variava dalla sola area a disposizione del Papa sin dall'ottobre 1870, a un territorio esteso fino al mare o che comprendesse almeno un accesso al Tevere, come garanzia della possibilità di raggiungere i fedeli fuori d'Italia senza percorrere territorio italiano; o comunque si ipotizzava un territorio non troppo minuscolo che giungesse fino a Villa Doria Pamphilj. Tali ultime ipotesi vennero infine meno sia per la decisione di Mussolini di non cedere porzioni significative di territorio italiano sia per il timore di papa Pio XI di essere eccessivamente distolto da problemi temporali. La questione fu infine risolta l'11 febbraio 1929, quando i due alti contraenti firmarono i Patti Lateranensi, con i quali si riconobbero reciprocamente il carattere di indipendenza e di sovranità.
Chi fu il pontefice sovrano quando nel 1870 lo Stato della Chiesa fu annesso dal Regno d'Italia quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo ?
Lo Stato della Chiesa, che per circa un millennio si era esteso su buona parte dell'Italia centrale, costituendo la base territoriale del potere temporale dei Papi, fu annesso al Regno d'Italia nel 1870, quando i bersaglieri (il 20 settembre) penetrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, astenendosi dall'occupare militarmente il solo rione Borgo. Il territorio lasciato al Pontefice si restrinse ulteriormente nei giorni successivi alla sola cerchia delle mura leonine, per richiesta dello stesso cardinale segretario di Stato, Giacomo Antonelli, che paventava problemi di ordine pubblico e si faceva portavoce del rifiuto di papa Pio IX a diventare una sorta di sovrano di un solo rione. Quindi il pontefice era Pio IX.
1342_città_del_vaticano.txt
[ "Pio IX", "Papa Pio IX", "Pio Nono", "Papa Pio Nono" ]
un nome
Rosy Abate, all'anagrafe Rosalia Abate, nota anche con il soprannome di regina di Palermo, è un personaggio fittizio della serie televisiva Squadra antimafia, divenuto poi protagonista dello spin-off Rosy Abate - La serie. Rosy è una ragazza forte e determinata, nata in una famiglia di Palermo legata a Cosa nostra. Quando era ancora solo una bambina rischiò di morire nel corso di un attentato ai suoi genitori, ma la poliziotta Claudia Mares le salvò coraggiosamente la vita. Divenuta adulta, Rosy si trasferisce negli Stati Uniti e cerca di costruirsi una vita onesta, ma appena torna in Sicilia per celebrare il suo matrimonio con il fidanzato Salvo Rizzuto viene terribilmente ricatapultata nel mondo mafioso. L'assassinio del marito e dei fratelli Nardo, Vito e Carmine la renderanno una donna desiderosa di vendetta sfrenata e dal desiderio, sempre più crescente, di potere e dominio assoluto del territorio siciliano, a discapito del legame con la sua migliore amica Claudia Mares, divenuta capo della Duomo, la squadra antimafia di Palermo che arrestò il super boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano. Biografia Rosalia è una giovane donna che torna a Palermo per sposarsi dopo anni in America, e non se ne andrà più di lì, se non come latitante per otto mesi. Durante le quattro serie che la vedranno protagonista e snodo di molte vicende, matura una forza di volontà e una determinazione senza eguali insieme ad una astuzia e ferocia che la faranno molto temere dai suoi nemici criminali e dalla polizia, ma anche rispettare da molti delinquenti e nel mentre instaura un profondo rapporto amore-odio con Claudia Mares, la poliziotta che la salvò nell'attentato in cui morirono i suoi genitori. L'amicizia che lega le due piano piano scomparirà, lasciando spazio ad una guerra all'ultimo colpo, e Rosy comincerà a vedere Claudia non come la persona che l'ha salvata, ma come quella che le ha distrutto tutto ciò che aveva. Infatti, la Mares non salvò Vito e Carmine, i cari fratelli di Rosy, uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia all'inizio della seconda stagione. Quando Rosy diventa il boss incontrastato della sua famiglia essendo l'ultima Abate rimasta, la regina di Palermo, venendo vista così solo come una leader mafiosa, la lotta fra lei e la Mares è senza esclusione di colpi. Nella terza serie Rosy ha un figlio, Leonardo, concepito inconsapevolmente con Ivan Di Meo, uomo di Claudia da lei ucciso perché infiltrato nella sua famiglia e che ha causato seppur indirettamente la morte del fratello Nardo, l'unico della famiglia che era rimasto a Rosy. Nella quarta serie, dopo la morte di Claudia Mares a causa di un attentato dinamitardo ordito dalla cugina Ilaria in realtà per l’Abate, Rosy si sente tremendamente in colpa per questa ulteriore perdita e giura solennemente di vendicare la sua migliore amica-nemica, riuscendo infine nel suo intento; avvicinati dal dolore e da una inaspettata passione irrefrenabile, Rosy inizia una clandestina storia d'amore con il vicequestore Domenico Calcaterra, compagno di Claudia. Ad un certo punto, l'Abate si ritrova a dover salvare Domenico, quando ha tutti contro. Ma questa volta è decisa a farsi vedere cambiata. Dopo la (finta) morte dell'amato figlioletto, il piccolo Leonardo, nella quinta stagione, Rosy, devastata al punto di rischiare di impazzire, entra in un terribile stato catatonico che più volte la avvicina al suicidio. Rinsavita per via di alcune droghe iniettatele da Filippo De Silva, decide di redimersi prendendo i voti. Ma nella settima stagione qualcosa di ignoto cambia i suoi piani; la "regina di Palermo" fugge dal convento, e dopo aver appreso la notizia del ricovero di Calcaterra in un ospedale psichiatrico, torna per liberarlo, scappando insieme in Sud America. Nell’ottava stagione, la Abate inscena misteriosamente la sua morte, affidando un suo tesoro milionario alla ormai nuova poliziotta della DUOMO Rosalia Bertinelli, nonché sua nipote, figlia illegittima del fratello Nardo, mentre di Calcaterra non viene fatta menzione. Quando tutti credono che Rosy Abate abbia perso la vita nell'esplosione di una pompa di benzina, in realtà si è rifatta una nuova vita in Liguria, al fianco di Francesco Ricci, ragazzo semplice e premuroso che la ama senza conoscere la sua vera identità. Il passato di Rosy è però troppo ingombrante per rimanere sepolto, e appreso che l'amatissimo figlio Leonardo in realtà non è stato assassinato, si rimette in gioco, sfidando tutto e tutti per riprenderselo. La sorte, però, gioca nuovamente brutti scherzi all'ex "regina di Palermo" che, dopo aver ritrovato il piccolo Leo, viene arrestata, rimanendo reclusa per ben 6 lunghi anni. Scontata la pena l'unico suo desiderio è quello di recuperare il tempo perduto come madre, ricostruendo con non poca fatica il rapporto con Leonardo, ora 17enne. Ma chi si ritrova davanti è un giovane inquieto, bramoso di ascendere nella criminalità organizzata, che guarda alla madre non più con gli occhi puri e ingenui di un bambino, ma con risentimento e sospetto. Dopo variopinte e accese dinamiche, Rosy e Leo si ritrovano a fidarsi l'uno dell'altra e a doversi proteggere e salvare a vicenda. Riusciti a far incarcerare il boss camorrista Antonio Costello, madre e figlio possono finalmente costruire una vita serena, consacrata dalla nascita del figlio di Nina e Leo, e dall'ingresso di quest'ultimo in polizia per seguire l'esempio e le orme del suo caro amico e mentore Luca Bonaccorso.
La morte di quale personaggio porta Rosy Abate ad avere una relazione con Domenico Calcaterra?
La morte di Claudia Mares ha fatto sentire in colpa Rosy Abate, e la vicinanza nel dolore al compagno di Claudia, Domenico Calcaterra, ha fatto nascere una storia d'amore tra i due.
1367_rosy_abate.txt
[ "Claudia Mares" ]
un nome
Alex Baroni, all'anagrafe Alessandro Guido Baroni (Milano, 22 dicembre 1966 – Roma, 13 aprile 2002), è stato un cantautore italiano. Biografia Nasce da Gianni Baroni, fisico, e Marina Marcelletti, matematica: i genitori trasmettono la passione per la scienza sia a lui che al fratello minore Guido (nato anch'egli il 22 dicembre, ma del 1968). Alex infatti si laurea in chimica presso l'Università degli Studi di Milano e all'inizio della sua carriera da musicista svolge parallelamente per vari anni l'attività di docente di chimica in istituti tecnici pubblici e privati, mentre Guido si laurea in ingegneria meccanica e ottiene una cattedra presso il dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Alex mostra una passione innata per la musica che inizia a coltivare a 17 anni, dopo un incidente motociclistico - per cui rischia anche la paralisi - che lo aveva costretto a letto per un anno. Terminata la lunga degenza, in cui trova nel canto una fondamentale distrazione dall'immobilità forzata, prende lezioni da Luca Jurman e forma un gruppo con degli amici ed inizia ad esibirsi in vari locali di Milano proponendo cover di canzoni funk, soul e blues composte sia da artisti statunitensi che italiani, Pino Daniele in primis. Gli esordi come corista Inizia a dedicarsi professionalmente alla musica nei primi anni novanta, cantando nei locali milanesi. Nel 1991 è tra i cori dell'album Un'altra strada del cantautore genovese Massimiliano Cattapani. Diventa corista per altri artisti, tra i quali Eros Ramazzotti, Ivana Spagna (nell'album Siamo in due, del 1995), Francesco Baccini e Rossana Casale. Nel frattempo forma, assieme ad Andrea Zuppini, i Metrica: nel 1994 il duo pubblica per l'etichetta DDD il suo primo album in studio, intitolato Fuorimetrica e prodotto da Eros Ramazzotti, con cui Alex duetta nel brano Non dimenticare Disneyland. Quest'album è stato ristampato nel 2007, con l'aggiunta di un brano inedito, intitolato La lettera, che è anche uno dei quattro nuovi brani poi inseriti nella doppia raccolta Alex Baroni Collection, anch'essa pubblicata nel 2007. Entra nell'Orchestra della Rai, e nel 1996 è al Festival di Sanremo in qualità di corista. Sanremo 1997, Hercules e il successo in Italia e all'estero Nel 1997 comincia la collaborazione con i produttori di tutti i suoi dischi, Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese che insieme con lui scriveranno quasi tutte le canzoni del suo repertorio. Esordisce al Festival di Sanremo 1997 come cantante, nella "Categoria Giovani" e ottiene successo di critica e di pubblico con il brano Cambiare: Baroni vince infatti il premio come miglior voce del Festival, premiato dalla giuria di qualità presieduta da Luciano Pavarotti. Nel frattempo, esce il primo album inciso per l'etichetta discografica Dischi Ricordi, a cui il cantante dà il suo nome d'arte Alex Baroni, contenente oltre a Cambiare, altri brani di successo, tra i quali Male che fa male (con un coro costituito da circa cinquanta persone), Scrivi qualcosa per me (accompagnato dal relativo videoclip che ritrae Baroni in un ambiente simile agli MTV Unplugged), Ce la farò (con cui aveva già partecipato alle eliminatorie di "Sanremo Giovani"), la ballata La voce della Luna e la cover di un brano dei Beatles intitolato In My Life, posto in chiusura al disco. L'album raggiunge la posizione numero 38 in classifica, e si piazza al numero 176 nella Top 200 di fine 1997.
Chi ha presieduto nel 1997 la giuria di qualità del programma nella cui edizione Giovani Alex Baroni aveva cantato il brano Ce La Farò?
Alex Baroni ha partecipato all'edizione Giovani di Sanremo con il brano Ce La Farò. La giuria di qualità di Sanremo nel 1997 è stata presieduta da Luciano Pavarotti.
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[ "Pavarotti", "Luciano Pavarotti" ]
un nome
Éder Citadin Martins, conosciuto semplicemente come Éder (Lauro Müller, 15 novembre 1986), è un calciatore brasiliano naturalizzato italiano, attaccante del Criciúma. Biografia Nato in Brasile, possiede anche la nazionalità italiana. Un bisnonno paterno, Giovanni Battista Righetto, era infatti originario di Nove (VI) ed emigrò nel 1891 (all'età di 13 anni) nello stato sudamericano. Il suo nome di battesimo è un tributo a Éder Aleixo de Assis, ala verdeoro al campionato del mondo 1982. Caratteristiche tecniche Punta centrale con un discreto fiuto del gol, tra le sue qualità annovera le capacità fisiche e tecniche, il senso della posizione, l'intelligenza tattica e la duttilità. La sua bravura nel servire assist gli permette di giocare anche da seconda punta oppure ala. Carriera Club Criciúma, Empoli, Frosinone, Cesena e Brescia Nell'autunno 2005 il Criciúma, formazione nella quale ha fatto il suo esordio professionistico, lo cede all'Empoli. Debutta in Serie A il 18 marzo 2007, nella sconfitta per 3-1 sul campo della Lazio. Dopo aver esordito anche nelle coppe europee, nel gennaio 2008 passa in comproprietà al Frosinone: con la maglia dei ciociari segna 20 gol sino al termine del campionato 2008-09. Rientrato ai toscani, nel torneo 2009-10 è capocannoniere della serie cadetta: realizza 27 gol, con una quaterna alla Salernitana. Per la stagione seguente si divide - in Serie A - tra Brescia e Cesena, trovando il primo gol nella massima categoria con le Rondinelle. Sampdoria Viene così acquistato dalla Sampdoria, contribuendo al ritorno dei liguri in A: segna infatti un gol nella semifinale d'andata dei play-off, in cui la sua squadra sconfigge per 2-1 il Sassuolo. Nel biennio che segue è invece determinante per la salvezza dei blucerchiati, assommando 19 reti in 63 presenze. Nella stagione 2014-15 risulta uno dei punti di forza per i genovesi, che ottengono la qualificazione in Europa League a scapito del Genoa: Éder va in gol per 9 volte, ricevendo anche la chiamata della Nazionale azzurra. Il 6 agosto 2015 trova la prima marcatura in campo internazionale, ma la Sampdoria viene eliminata dal Vojvodina nei preliminari di Europa League con il risultato complessivo di 4-2. Nel girone di andata del campionato 2015-16 segna 12 gol, tra cui il centesimo nel campionato italiano: a subirlo è proprio l'Empoli, il club che lo aveva fatto esordire. Inter Durante il mercato di gennaio, l'Inter lo acquista facendogli siglare un accordo quinquennale. Nella seconda parte del torneo va a bersaglio in una sola occasione, marcando il definitivo 3-1 contro l'Udinese. Con i nerazzurri è autore anche della sua prima doppietta nelle coppe continentali, messa a referto contro lo Sparta Praga nell'ultima giornata della fase a gironi dell'Europa League 2016-17. Festeggiata con un gol al Pescara la 200ª presenza in A, parte spesso da titolare con Pioli in panchina per sopperire alle assenze di Icardi. Con l'arrivo di Spalletti alla guida dei milanesi, continua ad essere impiegato con frequenza.
In quale squadra Éder giocava quando realizzò il suo centesimo gol in Serie A?
Durante il periodo di Éder nella Sampdoria, più precisamente nel girone del campionato 2015-2016, segna il suo centesimo gol , contro l’Empoli, nel campionato italiano, ovvero la Serie A.
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[ "Sampdoria" ]
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Plinio Fernando (Tunisi, 15 settembre 1947) è un attore e scultore italiano. È noto principalmente per aver interpretato il personaggio di Mariangela nella saga cinematografica di Fantozzi. Biografia Plinio Fernando è nato a Tunisi nel 1947 da genitori italiani trasferitisi nella città tunisina, dove il nonno materno lavorava come chirurgo nell'ospedale italiano. Primo di tre figli, con due sorelle, Laura e Luisa, la madre Ilde era casalinga ma aveva frequentato il conservatorio e suonava il pianoforte. Quando Plinio aveva otto anni la sua famiglia ritornò in Italia, trasferendosi a Roma, in zona Piazza Bologna dove l'attore continuerà a vivere. Una volta tornati in Italia il padre, Piero, assunse l'incarico di direttore d'azienda dopo aver svolto molti altri mestieri. Attore Si è diplomato come perito meccanico, ma poi si è interessato di teatro e si è iscritto all'Accademia di recitazione Stanislavskij al teatro Anfitrione, esordendo con due commedie dirette da Sergio Ammirata, Allegro... con cadavere e Pupi e pupe della malavita, in cui interpretava il comandante di un plotone d'esecuzione e un gangster. In tale circostanza, a 27 anni, fu notato per caso da persone che lo presentarono a Luciano Salce: Incominciò così la carriera da caratterista con il ruolo di Mariangela, figlia brutta e imbranata del ragionier Fantozzi, personaggio creato da Paolo Villaggio e portato per la prima volta al cinema da Salce. Tale personaggio fu interpretato da un uomo anche se era di sesso femminile, allo scopo di conferirgli un aspetto sgraziato e scimmiesco. I film su Fantozzi sono dieci e Plinio prese parte ai primi otto. Negli ultimi tre di quegli otto film era anche Uga, la nipote di Fantozzi, che Mariangela aveva avuto dall'erotomane Loris Batacchi, in seguito adottata dal compagno Bongo. In occasione dell'uscita nelle sale di Fantozzi in paradiso (ultimo film da lui interpretato), prese parte ad una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, andata in onda il 22 dicembre 1993 e dedicata a Fantozzi. Al di fuori della serie di Fantozzi ha recitato in tre film: Sturmtruppen, Sballato, gasato, completamente fuso e, in un cameo, Fracchia contro Dracula. A quarant'anni dal primo film, tra ottobre e novembre del 2015, tornarono nelle sale cinematografiche (in versione restaurata) i primi due capitoli della saga fantozziana, ossia Fantozzi (1975) e Il secondo tragico Fantozzi (1976). L'uscita dei due film venne presentata al Festival del Cinema di Roma, dove era presente assieme a Paolo Villaggio e ad Anna Mazzamauro. Scultore Dal 1994, abbandonato il cinema, si è cimentato nella pittura e nella scultura, formandosi con Roberto Cussino, Marina Gozzi e Luigi Diotallevi. Appassionato di medioevo, nelle proprie sculture rappresenta teste di guerrieri, scene di combattimento e cavalli. Ha scolpito inoltre una raffigurazione della sinagoga di Roma in oro zecchino, offerta poi al museo dello stesso Tempio Maggiore. Nel dicembre 2008 ha esposto alcune delle sue opere in una mostra alla galleria Fitel, in maggioranza nature morte e sculture di teste in terracotta, ricevendo critiche positive dalla storica e ceramista Giuliana Gardelli. Nel 2015 ha esposto ad Anzio, presso il Museo Civico Archeologico, la personale dal titolo "Inaspettate S-Combinazioni".
In quale ruolo Plinio Fernando ha interpretato un personaggio del sesso opposto?
Plinio Fernando ha interpretato Mariangela, la figlia di Fantozzi.
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[ "Mariangela Fantozzi", "Mariangela" ]
un nome
Trama Durante il tradizionale "parto dei femminielli" Adriana, medico legale, viene sedotta dal giovane Andrea. I due passano una focosa notte d'amore, e il ragazzo le dà appuntamento la sera stessa, facendole capire che vorrebbe frequentarla. Tuttavia Andrea non si presenta all'incontro, lasciando Adriana molto delusa. Il giorno successivo, esaminando il cadavere di un ragazzo trovato ucciso e brutalmente privato dei bulbi oculari, Adriana vi riconosce proprio Andrea. La donna è sconvolta dall'accaduto, anche perché scopre che il giovane le aveva scattato numerose fotografie mentre dormiva totalmente nuda dopo il rapporto sessuale; cerca così di indagare sul suo omicidio, aiutata dal fedele amico Pasquale e osteggiata dalla zia Adele. Ben presto si rende conto che qualcuno le sta alle calcagna, probabilmente perché Andrea ha nascosto qualcosa in casa sua durante la notte che hanno passato insieme. Al funerale di Andrea, incontra le ambigue Ludovica e Valeria, una coppia di antiquarie che sembrano volerla dissuadere dal proposito di scavare troppo in profondità nel caso. Nel frattempo, Adriana inizia a percepire la presenza di una persona identica ad Andrea; convinta che si tratti di un fantasma, su consiglio della fidata amica Catena arriva a consultare Donna Assunta, una fattucchiera che le dà un oscuro responso. Una notte Adriana si imbatte in un ragazzo identico ad Andrea, che però dichiara di essere Luca, il gemello del ragazzo perduto da tanto tempo. Luca si trova a Napoli per incontrare il fratello mai conosciuto. Adriana lo accoglie in casa sua e tra i due si instaura un rapporto morboso, con Luca che diventa violentemente possessivo. Allo stesso tempo Antonio, vice del commissario che si occupa del caso, passa ad Adriana delle informazioni sull'omicidio di Andrea, il quale aveva un'attività segreta di contrabbando d'arte. Adriana trova poi dei numeri scritti da Andrea sullo specchio di casa sua: in un primo momento è convinta che si tratti di ciò che l'assassino cercava, ma indagando su di essi si accorge che il loro significato è molto più oscuro e sembra rimandare proprio alla città di Napoli. Il rapporto tra Adriana e Luca diventa sempre più torbido, e il ragazzo diventa geloso di chiunque, specialmente di Antonio. Intanto l'indagine prosegue, ma ormai per la donna assume i connotati di un viaggio all'interno del suo passato: Adele, visto ormai sollevato il velo sugli eventi passati, narra alla nipote della relazione che aveva avuto con suo padre Domenico, che aveva condotto la madre Isabella alla follia. Pasquale si incontra con Adriana per parlarle delle ricerche sui numeri trovati sullo specchio e metterla in allarme, ma durante l'incontro muore improvvisamente. Dopo l'autopsia, la sua collega Liliana la informa che è morto d'infarto, ma Adriana è molto sospettosa e ipotizza sia stato avvelenato. Scopre inoltre da Rosaria, il commissario di polizia che si occupa del caso, che Andrea è stato ucciso per aver venduto un reperto contraffatto.
Nel film Napoli Velata chi è il secondo uomo che vuole avere un rapporto d'amore con la protagonista Adriana?
All'inizio del film Adriana viene sedotta da Andrea, che poi muore. In seguito compare Luca, un giovane identico ad Andrea. Luca instaura un rapporto morboso con Adriana e la vuole controllare. Quindi, Luca è il secondo uomo che vuole avere un rapporto d'amore con Adriana.
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[ "Luca" ]
un nome
Biografia Famiglia d'origine Clarice era figlia di Jacopo (o Giacomo) Orsini, signore di Monterotondo (figlio a sua volta di Orso e di Lucrezia Conti), e di Maddalena Orsini, figlia di Carlo di Bracciano e sorella del cardinale Latino Orsini. Sulla sua infanzia e giovinezza non sono pervenute informazioni: aveva una sorella maggiore, Aurante, poi maritata a Giovan Ludovico Pio di Carpi, e due fratelli, Rinaldo e Orso, quest'ultimo detto Organtino. Fidanzamento La prima menzione di lei si ritrova nelle lettere di Lucrezia Tornabuoni: la matrona fiorentina, moglie di Piero de' Medici e madre di Lorenzo il Magnifico, giunse a Roma il 26 marzo 1467 allo scopo di trovare moglie al primogenito. Nel farlo agì con sicurezza: il 27 marzo incontrò Clarice (da qualche mese tredicenne) e la madre mentre si recavano a udire la messa in San Pietro, invece il 28 marzo si recò personalmente al palazzo del cardinale Latino e, quel medesimo giorno, indirizzò al marito alcune lettere in cui descriveva minuziosamente la fanciulla dal punto di vista fisico, caratteriale e famigliare. Le modalità con cui si svolse la ricerca della sposa lasciano pensare che Lucrezia fosse partita da Firenze proprio con l'obiettivo di conoscere la giovane Orsini e sondare il terreno per un futuro fidanzamento: ciò spiegherebbe come mai, già il 5 aprile, ella si apprestasse a fare ritorno senza aver valutato nessun'altra candidata. L'intento dei Medici era chiaramente quello di legare il proprio nome a una delle più blasonate casate nobili romane, secondo la tendenza, frequente in epoca medievale e moderna, di congiungere una ricchezza di recente acquisizione con un titolo nobiliare di lunga data. Un ulteriore sostegno alla buona riuscita del fidanzamento era la presenza, nella città del papa, di Giovanni Tornabuoni, fratello di Lucrezia e direttore della filiale locale del banco mediceo che, all'epoca, era anche il banco papale. Come si è accennato, Lucrezia descrisse Clarice al marito Piero, affinché potesse farsene un'idea, nella maniera più dettagliata possibile. Proseguì riassumendo la condizione della famiglia Orsini, indicandone i principali esponenti e i relativi possedimenti nel Lazio. A dare ulteriore sicurezza alla scelta fu anche il fatto che Lorenzo avesse visto lui stesso la ragazza: l'incontro si era verificato verosimilmente l'anno prima, in occasione della Pasqua del 1466, quando Lorenzo risiedette a Roma per alcune settimane nell'ambito di un viaggio nelle capitali degli stati italici. L'approvazione seguita nel giro di pochissimi giorni (in una lettera datata 5 aprile Lucrezia prende atto della risposta affermativa del figlio e conclude: "Non credo che costì sia al presente più bella fanciulla a maritare") fa propendere alcuni storici verso l'ipotesi di un interesse sincero di Lorenzo per la fanciulla, tanto dal punto di vista politico quanto da quello personale. Le trattative si avviarono soltanto nel 1468 con l'intermediazione di Giovanni Tornabuoni e di Filippo de' Medici, arcivescovo di Pisa; si lavorò in un clima di segretezza da entrambe le parti, tanto che anche il matrimonio per procura (o per verba de presenti), svoltosi a Roma il 27 dicembre 1468, fu celebrato strettamente all'interno della famiglia Orsini. Un mese prima di quel giorno, Filippo de' Medici riferì a Piero di come in città si cominciasse a spargere voce di tale unione, soprattutto da parte di alcuni esponenti della famiglia Pazzi, motivo per cui era opportuno concludere in fretta il parentado. Lo stesso arcivescovo avrebbe poi rappresentato lo sposo assente alla cerimonia per verba.
Il matrimonio tra Lorenzo il Magnifico e Clarice avvenne nella città d'origine di quale delle due famiglie?
Il matrimonio per procura tra Lorenzo il Magnifico e Clarice si celebrò a Roma, città d'origine degli Orsini.
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[ "Orsini", "degli Orsini", "Famiglia Orsini" ]
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L'omicidio di Federico Aldrovandi, uno studente ferrarese di diciotto anni, venne commesso da alcuni agenti il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. Il 6 luglio 2009 sono stati condannati quattro poliziotti a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo con "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi e della violenza"; pena confermata in Cassazione il 21 giugno 2012. All'inchiesta per stabilire la cause della morte ne sono seguite altre per presunti depistaggi e per le querele fra le parti interessate. Il caso è stato oggetto di grande attenzione mediatica e ha ispirato un documentario, È stato morto un ragazzo. Storia La notte del 25 settembre 2005, Federico Aldrovandi (nato a Ferrara il 17 luglio 1987) si fece lasciare dagli amici in una via vicino a casa per tornare a piedi dopo aver trascorso la serata al locale Link di Bologna. Durante la nottata il giovane assunse droghe e alcool, ma a fine serata ai testimoni appariva comunque tranquillo. Due abitanti della zona denunciarono la presenza di un uomo in stato di agitazione che urlava in strada. La prima telefonata effettuata da Cristina Chiarelli al 112 è delle 5:45: la testimone riferiva che "[...] c'è uno che sta andando in escandescenze, sta urlando come un matto e sbatte dappertutto". Nell'avvisare la Questura di competenza per quella notte, un ragazzo che strilla diventa un ragazzo che "sbatte la testa contro i pali". A seguito di questa telefonata viene inviata nei pressi di via Ippodromo a Ferrara la pattuglia "Alfa 3", con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri. La seconda telefonata al 113 viene effettuata da Cristian Fogli, abitante della zona, che riferisce "c'è un ragazzo in stato di semi ubriachezza, che ci continua a urlare". La volante viene avvisata e si porta con decisione all'indirizzo segnalato. Pontani e Pollastri descrivono Aldrovandi come un "invasato violento in evidente stato di agitazione", sostengono di "essere stati aggrediti dallo stesso a colpi di karate e senza un motivo apparente" e chiedono per questo i rinforzi. Dopo poco tempo arriva in aiuto la volante "Alfa 2" con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventa molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e porta quest'ultimo alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti. Alle 6:04 la prima pattuglia richiedeva alla propria centrale operativa l'invio di un'ambulanza del 118 per un sopraggiunto malore. Secondo i tabulati dell'intervento, alle 6:10 arrivò la chiamata da parte del 113 a Ferrara Soccorso, che inviò un'ambulanza e un'automedica, giunte sul posto rispettivamente alle 6:15 e alle 6:18. All'arrivo il personale del 118 trovò il paziente “riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena [...] era incosciente e non rispondeva”. Dopo numerosi tentativi di rianimazione cardiopolmonare l'intervento si concluse con la constatazione sul posto della morte del giovane, per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale”.
Chi effettuò la telefonata al 112 a seguito della quale vennero inviati Pontani e Pollastri nel caso dell'omicidio di Federico Aldovrandi?
La pattuglia "Alfa 3", con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri, venne inviata a seguito di una telefonata al 112 effettuata da Cristina Chiarelli.
1827_caso_aldrovandi.txt
[ "Cristina Chiarelli" ]
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È la prima serie originale italiana distribuita da Netflix. La prima stagione venne pubblicata nel 2017, la seconda nel 2019, la terza nel 2020. Nel 2023 viene distribuito sempre su Netflix il sequel Suburræterna. Trama Prima stagione La serie segue le vicende di alcuni personaggi tra politici, criminali e persone comuni, coinvolti negli affari malavitosi della città di Roma, sullo sfondo dell'assegnazione degli appalti per la costruzione del Porto Turistico di Roma nel quartiere di Ostia. Nel febbraio del 2008, a seguito dell'annuncio delle dimissioni da parte del sindaco di Roma, Samurai (ispirato a Massimo Carminati, ex criminale ed ex terrorista italiano), boss criminale del malaffare romano, ha solo 21 giorni per concludere l'acquisto di alcuni terreni del lungomare di Ostia, parte di proprietà del Vaticano e parte di proprietà della famiglia Adami, e far approvare dalla Commissione all'Edilizia la riunione degli stessi in un solo lotto. Questo è un passo obbligatorio e preliminare alla costruzione del Porto Turistico che dovrà sorgere in loco, il cui appalto è nelle mire delle mafie del sud Italia, strategico per il traffico di droga (principale attività delle famiglie Adami e Anacleti) e per entrare nel giro di affari della capitale. Aureliano Adami vive con il padre Tullio, che mal sopporta, e con la sorella Livia, e sogna di costruire uno chalet sui terreni di Ostia di appartenenza della madre, morta molti anni prima. La famiglia Adami si oppone fermamente al progetto di Aureliano; infatti sia Livia che il padre non informano Aureliano del progetto di cedere i terreni a Samurai e di entrare nell'affare del Porto. L'altro personaggio principale, Spadino, appartiene alla famiglia Anacleti, di etnia sinti, dedita allo strozzinaggio e in misura minore allo spaccio di stupefacenti, ma è disinteressato alle attività criminali organizzate dalla sua comunità e non accetta il ruolo attribuitogli dal fratello Manfredi e dalla madre che hanno combinato per lui un matrimonio con la figlia del patriarca di un'altra importante famiglia sinti. Spadino è omosessuale ma tiene nascosto alla famiglia il suo orientamento. La famiglia Anacleti e la famiglia Adami sono avversarie per il controllo delle attività criminali della zona di Ostia, storicamente sotto il controllo degli Adami per quello che riguarda il traffico degli stupefacenti. Gabriele Marchilli, il terzo protagonista, sembra il classico bravo ragazzo ed è figlio di un poliziotto, che sogna per lui un futuro da funzionario di polizia. Vive con il padre, ma all'insaputa di questi si destreggia tra l'università e lo spaccio di cocaina ed MDMA, rifornendo tutte le feste della Roma benestante, durante le quali in genere partecipano personalità politiche, clericali e criminali. Egli viene usato come pedina da Samurai per i suoi interessi. Sara Monaschi è un revisore di conti spregiudicata, lavora in Vaticano e, insieme al marito, gestisce una società interessata ai terreni di Ostia, presi di mira da Samurai. Amedeo Cinaglia è invece un politico, consigliere comunale del comune di Roma, onesto e idealista; sente fortemente il senso del dovere nei confronti dell'elettore ma è pieno di rancore nei confronti del partito in cui non si sente rappresentato, ma anzi sottovalutato nonostante il suo lavoro in commissione e la sua integrità. Vive un conflitto interno legato alla sua morale, ma sarà costretto a scendere a compromessi con Samurai per raggiungere i suoi obiettivi, passando dall'altra parte. Sia Sara Monaschi che Amedeo Cinaglia sono coinvolti loro malgrado nell'affare dei terreni di Ostia, la prima come antagonista di Samurai, l'altro come pedina.
Quale personaggio è segnato più da un conflitto interno morale?
Il personaggio Amedeo Cinaglia, il consigliere comunale di Roma, onesto e idealista deve affrontare un conflitto interiore con la sua morale e scendere a compromessi con l'altro personaggio Samurai, coinvolto nell'organizzazione criminale.
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[ "Amedeo Cinaglia", "Cinaglia", "Il personaggio Amedeo Cinaglia" ]
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Francesca Chillemi (Barcellona Pozzo di Gotto, 25 luglio 1985) è un'attrice, personaggio televisivo ed ex modella italiana, eletta Miss Italia 2003. Biografia È nata nel Messinese, figlia di Salvatore Chillemi e Maria Sciotto; ha un fratello, Giuseppe. Nel 2003, all'età di 18 anni, viene eletta Miss Italia, ricevendo la corona da Claudia Cardinale. Successivamente alla vittoria del concorso di bellezza, torna in Sicilia per terminare i suoi studi, dove consegue il diploma al Liceo classico. Dopo aver iniziato la carriera di modella con la vittoria nel concorso di bellezza, nel 2004 inizia a lavorare come attrice, recitando il ruolo di Costanza in due episodi della quarta stagione della serie Un medico in famiglia, mentre nel 2004 e nel 2005 ha preso parte ad alcune trasmissioni televisive, tra cui I raccomandati, con Carlo Conti, e Italia che vai. Nel 2005 conduce per Rai 1 Varietà, Aspettando Miss Italia, Sognando tra le note e Miss Italia: la sfida comincia e partecipa a Sanremo contro Sanremo. Nel 2007 e nel 2008 è entrata a far parte del cast della serie Carabinieri, in cui ha interpretato il ruolo della carabiniera Laura Flestero. Inoltre sempre nel 2007 è coprotagonista nella seconda stagione di Gente di mare. Nel 2008 è protagonista dell'episodio La luna di carta de Il commissario Montalbano. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Michela nella miniserie Vita da paparazzo. Sempre nel 2008 è stata premiata con il Premio Margutta, La Via Delle Arti come Miglior attrice di fiction. Il 2009 la vede debuttare sul grande schermo con il ruolo di Veridiana nell'episodio Gaymers del film Feisbum - Il film e con il ruolo di Luisa nel film Cado dalle nubi diretto da Gennaro Nunziante, al fianco di Checco Zalone. Nel 2010 ha interpretato il ruolo di Michela Turrisi nella serie Squadra antimafia - Palermo oggi. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Ippolita nella miniserie Preferisco il paradiso, al fianco di Gigi Proietti. Sempre nel 2010 ha preso parte alle videoclip: Casting dei Mambassa, diretto da Lucio Pellegrini e in Solo un momento dei Clave Cubana, diretto da Marco Giacometti. Nel 2011 è entrata a far parte del cast della miniserie Notte prima degli esami '82, nel ruolo di Claudia e ha preso parte a un episodio della serie Fratelli detective. Dal 2011 interpreta il ruolo di Azzurra Leonardi nella serie Che Dio ci aiuti. Nel 2012 ha interpretato il ruolo di Kitty nella miniserie La figlia del capitano. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo della protagonista Nora nella miniserie Sposami, al fianco di Daniele Pecci. Il 27 ottobre 2013 ha condotto la finale della settantaquattresima edizione di Miss Italia, insieme a Massimo Ghini e Cesare Bocci. Nel 2014 ha interpretato il ruolo di Corinne nella miniserie La bella e la bestia, al fianco di Blanca Suárez e Alessandro Preziosi. Nel 2016 ha recitato come guest star nella serie L'ispettore Coliandro, nel ruolo di Lucia Gallo. Nello stesso anno ha recitato nella serie Braccialetti rossi. Nel 2017 ha interpretato il ruolo di Laura Micheletti nel film Natale da chef diretto da Neri Parenti. Nel 2019 ha interpretato il ruolo di Monica Mirafiori nella serie L'isola di Pietro, al fianco di Gianni Morandi.
Nelle serie "Vita da paparazzo" e "Squadra antimafia" i due personaggi interpretati da Francesca Chillemi hanno lo stesso nome di battesimo. Qual è?
Il personaggio interpretato da Francesca Chillemi nella serie Vita da paparazzo si chiama Michela, mentre in Squadra antimafia si chiama Michela Torrisi. In entrambe le serie, quindi, i suoi personaggi condividono lo stesso nome di battesimo: Michela.
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[ "Michela" ]
un nome
Tra le novità della stagione, spicca l'addio del Capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro), trasferito a Roma perché diventato Maggiore e sostituito nel suo ruolo da un nuovo Capitano, questa volta donna, Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta). All'addio del Capitano si accompagnano quelli dei personaggi a lui legati: sua moglie Lia Cecchini (Nadir Caselli), sua figlia Martina (Emma Reale), sua madre Clara (Simona Marchini) e la sua ex Margherita Colognese (Sara Zanier). Nel cast della caserma entrano Domenico Pinelli e Maurizio Lastrico, rispettivamente nei ruoli dell'appuntato Romeo Zappavigna e del PM Marco Nardi, che vanno a sostituire Giuseppe Sulfaro (Severino Cecchini) e Dario Cassini (Gualtiero Ferri). In canonica si registrano gli addii di Laura Glavan, Andrés Gil e Letizia Arnò, interpreti rispettivamente di Laura, Tomás e della piccola Ester, rimpiazzati dall'arrivo della sedicenne Sofia (Mariasole Pollio), rimasta orfana di entrambi i genitori adottivi, e del piccolo Cosimo (Federico Ielapi), al quale muore la madre nel corso della terza puntata e di cui Don Matteo si occupa. Altri nuovi arrivi includono Federico Russo, alias Seba, compagno di scuola di Sofia, e Giulia Fiume, alias Rita Trevi, insegnante di educazione motoria nonché madre biologica della ragazza; Teresa Romagnoli e Cristiano Caccamo interpretano invece Chiara Olivieri, sorella del nuovo Capitano, e Giovanni, fidanzato della nuova protagonista. Delle stagioni precedenti rimangono Terence Hill nel ruolo del protagonista e Nino Frassica in quello del Maresciallo Cecchini, oltreché Caterina Sylos Labini, Nathalie Guetta, Francesco Scali, Pietro Pulcini Francesco Castiglione e Simona Di Bella. Cambiano anche le musiche: dopo 10 stagioni Pino Donaggio viene sostituito da Andrea Guerra, che compone una nuova sigla, cantata da Nicole Cross e intitolata Il tempo dirà - Believing again; la base dello stesso brano, senza la parte vocale, viene invece utilizzata come sigla di coda. Per quanto concerne la regia, ad affiancare Jan Maria Michelini, alla sua terza stagione consecutiva, fanno il loro esordio Raffaele Androsiglio e Alexis Sweet. Ogni puntata è introdotta da una "pillola" intitolata I racconti del Maresciallo C. nella quale vengono mostrati dei video di promozione turistica, della durata di circa tre minuti, girati in quattordici luoghi della Regione Umbria (uno per ogni puntata). L'errore più bello Diretto da: Scritto da: Trama Sono passati due anni dall'ultimo episodio della decima stagione. Giulio Tommasi diventato Maggiore, si è trasferito a Roma con Lia, Martina e il piccolo Antonio. A Spoleto don Matteo rincuora il Maresciallo Cecchini, rimasto "da solo": con la sua esperienza può aiutare il nuovo capitano. Ma i rapporti tra Cecchini e il nuovo Capitano Anna Olivieri, non cominciano nel migliore dei modi. E neanche il rapporto con don Matteo è avulso da problemi: il fidanzato del Capitano Olivieri, Giovanni, vuole farsi prete. Anna accusa don Matteo di aver condizionato la scelta dell'uomo e di essersi approfittato della sua debolezza. Intanto don Matteo deve aiutare Sofia, una ragazza di 16 anni accusata di aver ucciso l'assistente sociale con il quale abitava.
Nell'undicesima stagione della serie Don Matteo chi è il personaggio che lascia la serie dopo essere stato trasferito a Roma per diventare Maggiore?
Tra le novità della stagione, spicca l'addio del Capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro), trasferito a Roma perché diventato Maggiore e sostituito nel suo ruolo da un nuovo Capitano, questa volta donna, Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta). All'addio del Capitano si accompagnano quelli dei personaggi a lui legati: sua moglie Lia Cecchini (Nadir Caselli), sua figlia Martina (Emma Reale), sua madre Clara (Simona Marchini) e la sua ex Margherita Colognese (Sara Zanier).
1848_episodi_di_don_matteo_undicesima_stagione.txt
[ "Giulio Tommasi", "Tommasi", "Giulio" ]
un nome
Rai 5 è un canale televisivo semigeneralista italiano, edito dalla Rai e gestito dalla struttura Rai Cultura. Si occupa di cultura con una particolare attenzione al mondo dell'arte, proponendo documentari, reportage e intrattenimento (musica, danza e teatro). È disponibile nelle zone coperte dal multiplex RAI Mux B. Storia Gli inizi: alla ricerca di un'identità Nei primi mesi del 2009, dopo la nascita di Rai 4, la Rai inizia a costituire il suo quinto canale generalista. Si continua a vociferare sui vari target che assumerà Rai 5; il direttore di Rai 4 Carlo Freccero annuncia che se lui diventerà direttore del nuovo canale lo impronterà verso lo stesso target di Rai Storia. Successivamente si discute per improntare il canale verso i programmi di intrattenimento e comicità che hanno fatto la storia della Rai in modo da affiancare la programmazione del canale satellitare RaiSat Extra; poi si discute per poter improntare il target del canale verso il cinema sostituendo RaiSat Cinema. Verso la metà del 2010, alla vigilia del rinnovamento dell'offerta, la Rai annuncia che il target del canale sarà improntato verso la cultura. Dopo la nascita della direzione del canale, avvenuta il 27 aprile 2010, la Lega Nord inizia a richiederne la direzione, a volerne stabilire il centro di produzione a Milano e a volerlo rendere il canale dell'Expo 2015. Successivamente il presidente della Rai, Paolo Garimberti, dichiara che Rai 5 sarà sì il canale dell'Expo 2015, ma che non diventerà il canale del Nord. Prima del lancio del canale, sulle reti generaliste della Rai va in onda uno spot che sottolinea la nuova visione del mondo con il nuovo canale Rai 5. Le direzioni D'Alessandro e Ferrario Il canale nasce quindi il 26 novembre 2010 in concomitanza dello switch off in Lombardia, dalle ceneri di Rai Extra. Alla nascita del canale il logo di Rai 5 si alterna a quello di Rai Extra in modo da evidenziare la transizione. Il primo programma in onda sul nuovo canale è Africa Benedetta, con Benedetta Mazzini. Il 7 dicembre 2010 va in onda in diretta la prima del Teatro alla Scala con l'opera di Richard Wagner La valchiria. Nel 2011 l'esperienza viene replicata con la trasmissione in diretta del Don Giovanni di Mozart che ottiene uno dei migliori risultati di audience della rete. Il 10 maggio 2011 va in onda la semifinale dell'Eurovision Song Contest 2011, manifestazione canora in cui l'Italia ha avuto diritto di voto, con commento di Raffaella Carrà. Questa parte della manifestazione andrà in onda sempre su Rai 5 anche nel 2012 e 2013, commentata da Federica Gentile di Radio 2. La semifinale del 2013 raggiunge un'audience ragguardevole: 150.000 spettatori. Il 23 agosto 2011 il canale vede il ritorno del Late Show with David Letterman (chiamato anche David Letterman Show), precedentemente trasmesso su Sky Uno e su RaiSat Extra, che andrà in onda fino al suo termine. Su Rai 5 vanno in onda anche alcuni brevi notiziari realizzati dalla redazione di Rai News. Il 16 agosto 2013 trasmette per la prima volta il Palio di Siena.
Quale semifinale di una manifestazione canora trasmesso su rai5 nel 2013 raggiunge 150.000 spettatori?
Rai 5 trasmette la semifinale dell'Eurovision Song Contest per tre anni successivi in cui l'italia ha avuto diritto di voto, il 10 maggio del 2011, nel 2012 e nel 2013. Nel 2013, la messa in onda su Rai 5 della semifinale dell'Eurovision Song Contest raccoglier 150.000 spettatori.
1910_rai_5.txt
[ "Eurovision Song Contest", "Eurovision" ]
un nome
Biografia Figlia del duca Alessandro Lante della Rovere e della stilista e scrittrice di origini calabresi Maria Elide Punturieri (coniugata Ripa di Meana dopo il divorzio da Alessandro e le seconde nozze), è membro della famiglia ducale romana dei Lante da Montefeltro della Rovere, che vanta due papi in famiglia, Sisto IV e Giulio II, il pontefice che commissionò gli affreschi della cappella Sistina a Michelangelo. A 15 anni inizia la sua carriera come modella, a Milano per l'agenzia di moda The Fashion Model Management. Successivamente affianca alla moda la recitazione, diventando un'attrice cinematografica, teatrale e televisiva. Debutta sul grande schermo con il film di Mario Monicelli, Speriamo che sia femmina (1986), nel cui cast si trovano anche Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Athina Cenci, Stefania Sandrelli, Giuliana De Sio, Giuliano Gemma, Bernard Blier, Philippe Noiret e Paolo Hendel. In seguito partecipa ad altre importanti pellicole, tra cui Storia di ragazzi e di ragazze di Pupi Avati, La carbonara di Luigi Magni, Viola di mare di Donatella Maiorca, SMS - Sotto mentite spoglie di Vincenzo Salemme, Benedetta follia di Carlo Verdone. Alterna cinema a fiction e teatro, recitando in spettacoli Quando eravamo repressi di Pino Quartullo, Risiko di Francesco Apolloni, Oleanna e Il cielo sopra il letto di Luca Barbareschi. Per il piccolo schermo ha preso parte a numerose fiction di successo tra cui Orgoglio, Donna detective, Lo smemorato di Collegno, Tutta la musica del cuore, Tutti pazzi per amore, La dama velata e La strada di casa. Nel 2022 esordisce nella scrittura con la sua autobiografia con il libro Apnea. La mia storia. Vita privata L'attrice ha due figlie gemelle, Ludovica e Vittoria, nate nel 1988 dall'unione con l'imprenditore romano (poi presidente del CONI) Giovanni Malagò, con il quale è stata unita sentimentalmente 4 anni. Successivamente è stata legata per 7 anni all'attore, regista, produttore e politico Luca Barbareschi. È stata anche la compagna del pittore Marco Tirelli per 5 anni, del regista Gianpaolo Tescari, che l'ha diretta ne Gli occhi dell'altro, e del giornalista de Il Fatto Quotidiano Emiliano Liuzzi, scomparso nel 2016. Ascendenza Attraverso la linea paterna, Lucrezia discende da Lorenzo il Magnifico, come si può apprendere dalla lista qui di seguito riportata: Lorenzo de' Medici detto Lorenzo il Magnifico (*1449 †1492) Piero de' Medici detto Piero il Fatuo (*1472 †1503) Lorenzo de' Medici (*1492 †1519), duca di Urbino Alessandro de' Medici (*1510 †1537), duca di Firenze Giulio de' Medici (*1527 †1600) Cosimo de' Medici (*~1550 †~1630) Angelica de' Medici (*1608 †1636) Cristina Altemps (*? †1691) Antonio Lante Montefeltro della Rovere (*1648 †1716), II duca di Bomarzo Ludovico Lante Montefeltro della Rovere (*1683 †1727), III duca di Bomarzo Filippo Lante Montefeltro della Rovere (*1709 †1771), IV duca di Bomarzo Pietro Lante Montefeltro della Rovere (*1767 †1832) Antonio Lante Montefeltro della Rovere (*1831 †1897), III duca Lante della Rovere
Chi è stato il compagno di Lucrezia Lante della Rovere dopo la fine della sua relazione con Giovanni Malagò?
Lucrezia Lante della Rovere è stata legata sentimentalmente a Giovanni Malagò per 4 anni e con lui ha avuto due figlie. Successivamente è stata legata per 7 anni a Luca Barbareschi.
2009_lucrezia_lante_della_rovere.txt
[ "Barbareschi", "Luca Barbareschi" ]
un nome
A 16 anni e 112 giorni è stato il più giovane calciatore a realizzare una doppietta in Serie A. Caratteristiche tecniche Talento precoce, è una prima punta dal fisico imponente, veloce e dotato di una buona tecnica individuale. Ha detto del suo stile di gioco: «A me piace tanto attaccare la profondità e scattare nello spazio». Considerato agli esordi uno dei migliori talenti della sua generazione, ha riscontrato una propensione agli infortuni, che ne hanno ostacolato la maturazione. Carriera Club Genoa Cresciuto nelle giovanili del Genoa, ha esordito in Serie A il 22 dicembre 2016, a 15 anni e 280 giorni, entrando al posto di Tomás Rincón negli ultimi minuti della partita Torino-Genoa (1-0) ed eguagliando l'allora record di precocità stabilito da Amedeo Amadei. Il record, poi, è stato battuto da Wisdom Amey, che ha esordito a 15 anni e 274 giorni, e successivamente da Francesco Camarda, esordiente a 15 anni e 260 giorni. Pellegri ha realizzato la sua prima rete in Serie A il 28 maggio 2017, segnando il gol del momentaneo 1-0 nella partita persa per 3-2 sul campo della Roma, nell'ultimo incontro ufficiale di Francesco Totti; con questa rete, realizzata a 16 anni e 72 giorni, è diventato il terzo più giovane marcatore in Serie A, dopo Amadei e Gianni Rivera. All'inizio della stagione successiva, il 17 settembre 2017, alla quarta giornata di campionato, Pellegri ha realizzato una doppietta nella sconfitta casalinga per 2-3 contro la Lazio; è diventato così, a 16 anni e 112 giorni, il più giovane calciatore a realizzare una doppietta in Serie A, battendo il precedente primato stabilito da Silvio Piola a 17 anni e 104 giorni, che resisteva da 86 anni. Monaco Il 27 gennaio 2018 è stato acquistato dal Monaco per 31 milioni di euro, compresi i bonus; al Genoa sarà altresì corrisposto il 10% dell'eventuale rivendita del giocatore, qualora l'importo superasse i 40 milioni. Il 16 febbraio 2018 ha fatto il suo esordio con la maglia del Monaco, subentrando a Keita Baldé nei minuti finali della partita di Ligue 1 vinta 4-0 contro il Digione; con questo suo debutto è diventato il più giovane esordiente con la maglia del Monaco degli ultimi quarant'anni. Nel mese di marzo è stato operato per superare alcuni problemi fisici dovuti alla pubalgia ed è tornato disponibile solo nel finale di stagione, ottenendo due ulteriori presenze. All'inizio della stagione successiva, il 26 agosto 2018, ha realizzato il suo primo gol col Monaco, dopo appena 4 minuti dal suo ingresso in campo, nella gara di campionato persa 2-1 contro il Bordeaux. Dopo due ulteriori presenze nel mese di settembre, un problema all'inguine lo ha costretto a saltare il resto della stagione. I problemi fisici lo hanno tormentato anche durante tutta la stagione 2019-2020, che è stato costretto a saltare interamente. È tornato in campo il 13 settembre 2020, dopo due anni di assenza, entrando al posto di Ben Yedder nella partita della 3ª giornata di campionato vinta 2-1 in casa contro il Nantes. Ha ritrovato il gol il successivo 6 dicembre, nella gara di campionato persa 2-1 contro il Lille.
Chi deteneva il primato di essere il più giovane calciatore ad aver realizzato una doppietta in Serie A, prima di Pellegri?
Prima he Pietro Pellegri battesse il suo record, il primato per il più giovane giocatore che avesse segnato una doppietta in Serie A spettava a Silvio Piola, che lo ha detenuto per 86 anni.
2025_pietro_pellegri.txt
[ "Piola", "Silvio Piola" ]
un nome
Biografia Nato in Toscana da padre militare dei ruoli amministrativi e madre casalinga, a 18 anni si trasferì in Svezia, dove visse dieci anni svolgendo vari lavori, diplomandosi all'Accademia svedese di grafica e fotografia, e incominciando l'attività di conduttore radiofonico per la radio svedese. Durante questa esperienza, ottenne un'intervista con il sociologo Danilo Dolci che riscosse molto successo. In Svezia si sposò con un'aristocratica ed ebbe da lei tre figlie, tra le quali la cantante e autrice televisiva Barbara. La moglie lo lasciò di lì a breve, e lui chiese e ottenne la patria potestà, crescendo le figlie da solo in Italia. Tornato in Italia, vinse nel 1964 il concorso RAI per programmatore di musica leggera e incominciò a lavorare nella radiofonia RAI, dove ebbe un grandissimo successo assieme a Renzo Arbore, grazie a programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come Bandiera Gialla e Alto gradimento, determinanti per la diffusione della musica beat in Italia. La coppia creò un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull'improvvisazione e l'imprevedibilità. Nel 1965 esordì anche come cantante, con il nome d'arte di "Paolo Paolo", incidendo per la RCA Italiana. Tra le altre canzoni scritte da Boncompagni ricordiamo anche Ragazzo triste per Patty Pravo l'anno successivo. Fece parte del cast della prima serie del programma quotidiano del mattino Chiamate Roma 3131 insieme con Franco Moccagatta e Federica Taddei, 1969. L'arrivo in televisione Nel 1977 Boncompagni approdò sugli schermi della RAI, dove condusse il programma musicale Discoring, anche questo di straordinario successo: fu uno dei primi programmi musicali destinato a un pubblico esclusivamente giovanile, con un proprio gergo, e con le ultime tendenze del momento sia musicali sia nell'abbigliamento. Sua era pure la voce nella sigla Baila Guapa ballata da Gloria Piedimonte, che ispirò anche un film. Negli anni ottanta le esperienze televisive si susseguirono continuamente: Superstar e Drim nel 1980, dopodiché - per quasi dieci anni in coppia con Giancarlo Magalli come autore - Sotto le stelle e Patatrac nel 1981, Illusione, musica, balletto e altro nel 1982 e Galassia 2 nel 1983. Tuttavia in quel periodo si confermò come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare soprattutto grazie a Pronto, Raffaella? (1983-1985), che consacrò Raffaella Carrà (con la quale aveva avuto una relazione sentimentale) con il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo consegnato dalla European TV Magazines Association nel 1984 e per la quale scrisse spesso i testi di alcune delle sue più famose canzoni. Proseguì con Pronto, chi gioca? (1985-1987), che lanciò la carriera televisiva di Enrica Bonaccorti. Dal 1987 al 1990 curò l'ideazione e la realizzazione di Domenica In, dove sdoganò Edwige Fenech - già famosa come icona sexy grazie ai film scollacciati degli anni settanta - e Marisa Laurito, che grazie a lui consolidò la sua fama televisiva. Fu proprio a Domenica In che nacque l'idea a basso costo del cruciverbone e del pubblico di ragazzine figuranti, dotate di talento o semplicemente carine e petulanti, che preludevano quelle che saranno poi protagoniste di Non è la Rai.
Quale conduttrice, grazie ai programmi televisivi ideati da Gianni Boncompagni nella prima metà degli anni ottanta, riuscì a ottenere un successo anche fuori dall'Italia?
Negli anni ottanta Gianni Boncompagni si confermò come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare soprattutto grazie a Pronto, Raffaella? (1983-1985), che consacrò Raffaella Carrà con il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo consegnato dalla European TV Magazines Association nel 1984.
2094_gianni_boncompagni.txt
[ "Raffaella Carrà", "Carrà Raffaella", "Raffaella Maria Roberta Pelloni", "Raffaella", "La Carrà" ]
un nome
Valentina Lodovini (Umbertide, 14 maggio 1978) è un'attrice italiana. Biografia Nata in Umbria perché «a mia mamma si ruppero le acque per strada, ma io sono toscana, di Sansepolcro», qui cresce con i genitori, la sorella e il fratello più grande. Dopo avere conseguito la maturità scientifica nel 1997, nel 2000 si diploma presso il Laboratorio Teatrale Permanente dell'Associazione Culturale "Ottobre" a Perugia, diretta da Valeria Ciangottini; nel 2004 si diploma poi al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Frattanto nel periodo 1999-2000 è a teatro, partecipando a diversi spettacoli tra cui Salomé e La casa di Bernarda Alba, diretta da Enzo Aronica, mentre nel 2002 appare nel videoclip del brano I giorni migliori dei Tiromancino. In televisione recita nelle fiction Io e mamma, Distretto di Polizia, 48 ore e Incantesimo, partecipando inoltre al programma Nessundorma di Paola Cortellesi. Nel 2004 esordisce al cinema nel film Ovunque sei di Michele Placido, presentato al Festival di Venezia. L'anno dopo viene scelta da Paolo Sorrentino per L'amico di famiglia, recitando nello stesso anno anche in A casa nostra di Francesca Comencini. Nel 2007 recita nel film tedesco Pornorama e ottiene il suo primo ruolo da protagonista, ne La giusta distanza di Carlo Mazzacurati; per la sua interpretazione nel ruolo di Mara, ottiene l'anno seguente una candidatura ai David di Donatello come migliore attrice protagonista. Nell'ottobre 2008 appare su Rai 1 nella miniserie televisiva Coco Chanel di Christian Duguay, dedicata alla celebre creatrice di moda. Nello stesso anno si aggiudica il premio Biraghi, recitando anche ne Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari. Nel 2009 appare sul grande schermo con Fortapàsc di Marco Risi, film sulla vita del giornalista Giancarlo Siani, e con Generazione 1000 euro di Massimo Venier; grazie a queste due interpretazioni, vince il Ciak d'oro come rivelazione dell'anno. Nel 2010 partecipa al videoclip dei Baustelle Gli spietati, mentre al cinema è tra i protagonisti di Benvenuti al Sud, insieme a Claudio Bisio, Alessandro Siani e Angela Finocchiaro, ruolo per cui l'anno seguente vince il David come migliore attrice non protagonista, e di La donna della mia vita, al fianco di Luca Argentero e Alessandro Gassmann. Nel dicembre 2010 posa inoltre per l'edizione italiana di Maxim. L'anno dopo recita nel film Cose dell'altro mondo e nella miniserie TV Il segreto dell'acqua. In questo decennio, sul grande schermo è ancora al fianco di Bisio in Benvenuti al Nord e Ma che bella sorpresa; continua a cimentarsi nella commedia con Passione sinistra di Marco Ponti, insieme ad Alessandro Preziosi, Una donna per amica di Giovanni Veronesi e 10 giorni senza mamma di Alessandro Genovesi, affiancata in tutti e due i film da Fabio De Luigi, senza tralasciare ruoli prettamente drammatici come ne La verità sta in cielo di Roberto Faenza. Per il piccolo schermo, nel 2017 recita inoltre in Un covo di vipere de Il commissario Montalbano, episodio rimasto tra i meglio accolti nella storia della serie, sia dal pubblico sia dalla critica.
Qual è il nome della band del secondo videoclip in ordine di tempo in cui compare Valentina Lodovini?
Il primo videoclip in cui appare Valentina Lodovini è quello del brano I giorni migliori dei Tiromancino, nel 2002. Mentre il secondo videoclip in cui appare è quello del brano Gli spietati dei Baustelle nel 2010.
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[ "Baustelle" ]
un nome
Biografia Gioventù ed esordi Nasce a Firenze il 13 marzo 1961, da Giuseppe Conti e Lolette. A 18 mesi rimane orfano del padre a causa di un tumore ai polmoni. Terminati gli studi di ragioneria all'istituto tecnico commerciale e statale ad indirizzo mercantile "Duca D'Aosta" diplomandosi con 60/60 ottiene un posto fisso come bancario, ma nel 1986 si dimette per inseguire la sua passione in radio lavorando nelle prime radio private fiorentine, nate alla fine degli anni settanta, tra cui Radio Studio 54 e Lady Radio in qualità di direttore artistico e poi lavorando con Marco Baldini e Gianfranco Monti. Nel 1977 fonda insieme con alcuni amici Radio Firenze Nova, mentre nel 1978 entra a Radio Firenze 2000 dove comincia la sua attività di disc jockey e di speaker. Esordisce come conduttore radiofonico nel programma Estate 2000. Tra i colleghi dell'epoca, fondamentale è Marco Vigiani. Successivamente, Conti apre una propria radio locale a Scandicci (Radio Antenna X) e nel 1979 passa a Radio Diffusione Firenze (Rdf). Anni ottanta Agli inizi degli anni ottanta dirige Lady Radio e conduce Radio Notte in onda su un network regionale di radio assieme a Marco Vigiani, Giorgio Panariello, Walter Santillo e Alberto Lorenzini. Nel 1981 presentando Un ciak per artisti domani, programma da lui scritto e condotto, conosce Leonardo Pieraccioni con il quale nel 1986 crea la prima di una lunga serie di trasmissioni comiche come Succo d'Arancia su Teleregione Toscana dove esordisce anche Giorgio Panariello, già suo compagno di scuola. I tre formano così un trio comico, che in Toscana furoreggia nei teatri, in uno spettacolo chiamato Fratelli d'Italia. Nel 1985 pubblica il brano musicale Through The Night, di genere italo-disco da lui interpretato con lo pseudonimo di Konty. Nello stesso anno esordisce in Rai con la conduzione di Hit Parade, un programma musicale che nel periodo estivo sostituiva il celebre Discoring. In quel periodo si divide tra radio, discoteca e televisione con i programmi comici che crea e dirige e che gli consentono di diventare la spalla perfetta per un'intera generazione di comici toscani (Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni, Andrea Cambi, Cristiano Militello, Graziano Salvadori, Gaetano Gennai, Emanuela Aureli e molti altri). Condurrà il programma per quattro edizioni, sino al 1989. In quell'anno Carlo conduce il nuovo show comico Vernice fresca sull'emittente Cinquestelle, che ha lo stesso format della trasmissione Succo d'arancia, oltre allo stesso cast di comici e lo stesso conduttore/autore. Il successo della trasmissione porta il cast toscano a fare anche diverse tournée in Italia. Questo spettacolo dura per sei edizioni, dal 1989 al 1993, riscuotendo ottime critiche e toccando un picco record di 100 puntate e oltre 150.000 spettatori per ognuna. Il programma vincerà anche l'Oscar TV nella categoria degli emittenti locali. Comincia a farsi conoscere anche in teatro partecipando, fra il 1987 e il 1990, a diverse produzioni teatrali sempre insieme con il suo cast toscano. Tra il 1990 e il 1992 è impegnato con un tour teatrale insieme con il cast di Vernice Fresca in giro per tutta la nazione, con il quale raccoglie insieme con il suo cast numerosissimi consensi. Nello stesso periodo è seguita una tournée nelle più grandi località toscane (di cui era originario buona parte del cast), anch'essa seguita da un numero cospicuo di spettatori.
Quale attore esordisce nella trasmissione Succo d'arancia creata da Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni?
Nel 1981 Carlo Conti presenta Un ciak per artisti domani, programma da lui scritto e condotto, dove conosce Leonardo Pieraccioni con il quale nel 1986 crea la prima di una lunga serie di trasmissioni comiche come Succo d'Arancia su Teleregione Toscana dove esordisce anche Giorgio Panariello.
2187_carlo_conti_conduttore_televisivo.txt
[ "Panariello", "Giorgio Panariello" ]
un nome
Biografia Romano di nascita con origini siciliane (il padre è di Scicli, in provincia di Ragusa, e la madre è catanese), all'età di 6 anni inizia a studiare pianoforte e a 13 anni comincia a suonare il basso elettrico. Dopo la separazione dei genitori, a 13 anni va a vivere a Bruxelles insieme al padre, che lavorava all'ambasciata italiana. A Bruxelles frequenta la scuola europea e comincia ad esibirsi nei locali con diversi gruppi. Esordi Per cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei 4 Play 4, formazione inglese di northern soul dalle escursioni pionieristiche nell'acid jazz. Con il gruppo si trasferisce nel sud della Francia, dove lavora anche come produttore artistico (Pyramid, Tiziana Kutich). Varie tournée lo portano anche nei Paesi Bassi. Rientrato a Roma nel 1992, Max Gazzè si dedica alla sperimentazione nel suo piccolo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore iniziando anche a collaborare con artisti come Frankie hi-nrg mc, Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Con quest'ultimo in particolare si dedica a lunghe collaborazioni. Tra il 1990 e il 1992 suona nel trio Leone-Sorrenti-Gazzè insieme a Gianni Leone e Duilio Sorrenti, suonando a Roma e nelle città vicine cover di artisti stranieri e del Balletto di Bronzo. Tra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione del primo album, Contro un'onda del mare, pubblicato nel gennaio 1996 e presentato in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L'album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di climi musicali e originalità nella stesura dei testi e si fa presto notare dalla critica ottenendo anche un discreto successo di pubblico. Il successo Nel 1997 presenta il brano Cara Valentina a Sanremo Giovani. Nel 1998 la sua canzone Vento d'estate, cantata assieme a Niccolò Fabi, vince l'edizione di quell'anno di Un disco per l'estate. I due singoli anticipano il secondo album, La favola di Adamo ed Eva (ottobre 1998), i cui testi sono scritti da Max Gazzè insieme al fratello Francesco Gazzè. Nel 1998 partecipa anche all'album di tributo a Robert Wyatt The Different You - Robert Wyatt e noi con il brano O Caroline. Nel 1998 partecipa al Premio Tenco. Nel febbraio 1999 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria "Giovani" con il brano Una musica può fare, che verrà inserito nella ristampa di La favola di Adamo ed Eva; torna al festival l'anno successivo con Il timido ubriaco. Al termine di una lunga stagione di concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo album, intitolato semplicemente Max Gazzè, conosciuto anche con il nome di Gadzilla, titolo che l'autore avrebbe inizialmente voluto assegnare all'album. Nell'estate del 2000 partecipa al Festivalbar con L'uomo più furbo. Nell'ottobre 2001 esce il suo quarto album, Ognuno fa quello che gli pare?, caratterizzato da una varietà di soluzioni sonore frutto di numerose collaborazioni: il country divertito de Il debole fra i due è cantato insieme a Paola Turci; ne Il motore degli eventi duetta con Carmen Consoli; Non era previsto è coprodotto con Francesco Magnelli, tastierista dei CSI; Il dolce della vita è stato realizzato insieme a Stephan Eicher; Niente di nuovo è stato registrato live con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo disco i testi sono stati scritti a quattro mani con il fratello Francesco Gazzè.
con chi ha collaborato Max Gazzè per scrivere i testi del suo quarto album?
I testi del quarto album di Max Gazzè, intitolato "Ognuno fa quello che gli pare" sono stati scritti dal cantautore in collaborazione col fratello Francesco Gazzè, già coautore di numerosi altri brani fin dagli esordi della sua carriera solista.
2252_max_gazzè.txt
[ "Francesco Gazzè" ]
un nome
Biografia Dopo quattro anni di fidanzamento, il 17 giugno 2022 ha sposato Rachele Risaliti, Miss Italia 2016. Il 4 febbraio 2024 nasce Brando, il loro primo figlio. Caratteristiche tecniche È un trequartista abile nel dribbling e nel creare superiorità numerica, veloce e dinamico, che può giocare anche come mezzala sinistra per poi accentrarsi. È bravo anche in fase di costruzione grazie alla sua visione di gioco, in fase difensiva e nel recuperare palloni. Avendo praticato danza da piccolo, è particolarmente agile ed elegante nelle movenze, e per questo è soprannominato Il Ballerino. Carriera Club Gli inizi e l'esordio in Serie B Muove i primi passi nella squadra della sua città di residenza, l'ASD Minervino Murge all'età di 9 anni. Nel 2008 viene notato da alcuni dirigenti del Bari, che dopo averlo sottoposto ad un provino lo portano nel settore giovanile del club biancorosso. Il 22 maggio 2015, all'età di 18 anni, esordisce in prima squadra subentrando al 78º a Marco Calderoni in occasione dell'incontro di Serie B perso 1-0 contro lo Spezia. Bari e giovanili della Fiorentina Nel marzo 2016 viene prestato alla Fiorentina per disputare il Torneo di Viareggio, in cui colleziona 4 presenze segnando una rete nel pareggio per 1-1 contro il Belgrano. A partire dalla stagione 2016-2017 entra in pianta stabile nella prima squadra del Bari, disputando 10 incontri nel girone di andata di Serie B. Il 23 febbraio 2017 viene acquistato in prestito con obbligo di riscatto dalla Fiorentina per circa 1,5 milioni di euro. Viene inserito nella formazione Primavera con la quale disputa complessivamente 18 incontri, realizzando 7 gol e fornendo 9 assist ai compagni, contribuendo a raggiungere la finale scudetto persa contro l'Inter. Il prestito biennale alla Cremonese L'11 luglio 2017 viene ceduto in prestito alla Cremonese, neopromossa in Serie B. Il 3 settembre debutta con il club lombardo trovando anche la prima rete in carriera, segnando al 93º il gol del definitivo 3-1 nel match vinto contro l'Avellino. Conclude la stagione a Cremona con 26 presenze, una rete e 4 assist all'attivo. Il 3 luglio 2018 viene rinnovato per un'altra stagione il prestito ai grigiorossi, con i quali in due stagioni totalizza 52 presenze e 5 reti in Serie B. Il 30 dicembre 2018 realizza la prima doppietta in carriera contro il Perugia. Entra in nomination per il Miglior giovane della Serie B 2018/2019: il 2 dicembre 2019 si classifica secondo, dietro a Sandro Tonali del Brescia. Gli anni alla Fiorentina Nell'estate del 2019 torna alla Fiorentina, e viene confermato in rosa dall'allenatore Vincenzo Montella. Esordisce in Serie A il 24 agosto 2019, a 22 anni, nella partita casalinga persa per 3-4 contro il Napoli. Il successivo 29 settembre realizza il suo primo gol in Serie A nella partita Milan-Fiorentina (1-3) disputata a San Siro. Si ripete a cavallo tra ottobre e novembre, siglando due gol decisivi contro Sassuolo e Parma. L'11 ottobre prolunga il proprio contratto con la Fiorentina fino al 2024. Gioca titolare sia con Montella sia con Iachini che gli subentra a fine dicembre.
Chi si classificò primo come Miglior Giovane della Serie B, quattro anni dopo l'esordio di Gaetano Castrovillo in prima squadra con il Bari?
Gaetano Castrovilli ha esordito in prima squadra con il Bari nel 2015. Quattro anni dopo, nel 2019, il titolo di Miglior Giovane della Serie B viene assegnato a Sandro Tonali.
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[ "Tonali Sandro", "Sandro Tonali" ]
un nome
È basata sul format della serie spagnola Médico de familia, in onda su Telecinco negli anni novanta. Composta in totale da 286 episodi, Un medico in famiglia è la serie televisiva italiana più longeva di sempre, escludendo le soap opera e le sitcom. Ha ottenuto un enorme consenso di pubblico e di critica, superando i dieci milioni di spettatori, e diventando un fenomeno di culto della televisione italiana. Trama Prima stagione Lele Martini, medico di base della ASL sperimentale di Roma, si trasferisce in una nuova casa a Poggio Fiorito, un immaginario quartiere residenziale della capitale italiana. Con lui c'è il padre Libero, da poco pensionato, e ci sono i figli Maria, Ciccio e Annuccia. Maria è contraria al trasferimento, ma cambia idea quando conosce Reby, una compagna di scuola che diventa la sua migliore amica. Alla famiglia, qualche settimana dopo aver "inaugurato" la casa nuova, si aggiungono due nuovi componenti: la collaboratrice domestica Cettina e il nipote Alberto, ossia il figlio di Nilde (sorella di Lele), che va a vivere dallo zio Lele perché è esasperato dai continui litigi tra sua madre e suo padre, Carlo Foschi. Nello stesso quartiere, ma in una casa ben più lussuosa, vivono Nicola ed Enrica, i nonni materni dei piccoli Martini. Elena Solari, la loro prima figlia nonché prima moglie di Lele, ha perso la vita in un incidente stradale prima che iniziasse la narrazione della serie. I Martini hanno due distinte famiglie come vicini di casa: dapprima una coppia impicciona senza figli (Margherita e Vincenzo), e poi una famiglia di origini siciliane. Alla ASL, Lele segue diversi pazienti e ciò costituisce un'occasione per affrontare diversi temi come l'AIDS, la violenza sulle donne, lo sfruttamento del lavoro minorile, l'epilessia. La struttura sanitaria è diretta dal medico Giorgio Giorgi. Tra i vari medici e paramedici della ASL, Lele interagisce spesso con l'infermiera Jessica e i dottori Mariano e Laura. Quest'ultima è innamorata di lui, ma Lele è perennemente indeciso se provare a dichiararsi con la cognata Alice. Ci sono due fattori che Lele ritiene insormontabili: il fatto che Alice è la zia dei suoi figli, e il fatto che Alice, oltre che più giovane di lui, è molto bella esteticamente, forse troppo per lui. Da sempre innamorata di Lele all'insaputa di quest'ultimo e a sua volta incapace di dichiararsi sentendosi in colpa verso la defunta sorella, Alice inizia una relazione con il giornalista Sergio, un uomo bello e affascinante che però la tradisce e addirittura la picchia. Dopo averlo lasciato, Alice passa un periodo difficile dal quale riesce ad uscire grazie al supporto di Lele e di Giulio, il migliore amico del medico, i cui figli lo considerano come uno zio. Alice inizia a lavorare come autrice e conduttrice radiofonica a Radio Tua. Alla ASL arriva il dottor Oscar Nobili, che è omosessuale. Lui e Lele diventano presto buoni amici. Lele inizia una relazione con Irene Falcetti, una collega di origini bolognesi. Quando Alice sta per partire per l'Africa come cooperante e reporter, Lele le dichiara il suo amore urlando all'aeroporto. Alice ricambia il suo sentimento, ma decide di non rinunciare a questa esperienza professionale. Quindi parte ugualmente dopo aver salutato il cognato.
Nella prima stagione di "un medico in famiglia", quale relazione vorrebbe intrattenere Lele?
Lele si sente attratto da Alice ma inizia invece una relazione con Irene Falcetti, pur finendo comunque per dichiararsi ad Alice alla fine della prima stagione.
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[ "Alice" ]
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Dal 7 giugno 2009 al 5 settembre 2019 è stato deputato europeo del Partito Democratico e dal 2014 al 2019 ha presieduto la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. È stato ministro dell'economia e delle finanze dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021, nel governo Conte II; dal 1º marzo 2020 al 4 novembre 2021 è stato anche deputato nazionale. Biografia Dopo aver frequentato il Liceo classico Ennio Quirino Visconti della capitale ed essersi laureato in Storia contemporanea, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze storiche alla Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. È professore associato di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ed è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. È autore di numerosi libri ed articoli sulla storia italiana e internazionale del XX secolo e sul processo di integrazione europea. Collabora a diversi quotidiani e riviste e ha diretto il Rapporto annuale sull'integrazione europea per l'editore Il Mulino. Gualtieri è stato iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana; nel 1985 ha preso la tessera del Partito Comunista Italiano. In seguito ha militato per anni nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra: ha fatto parte prima della segreteria di Roma e poi del consiglio nazionale, prima di contribuire a redigere il Manifesto per il Partito Democratico e di entrare nella direzione del Partito nel 2008. Ex dalemiano, era nei 'giovani turchi' la corrente PD guidata da Matteo Orfini. Membro della segreteria romana dei Democratici di Sinistra tra il 2001 e il 2006, nell'ottobre 2006 è stato uno dei tre relatori del convegno di Orvieto che ha dato il via alla costruzione del nuovo partito e in seguito ha fatto parte della commissione di "saggi" nominata da Romano Prodi che ha redatto il "Manifesto" per il Partito Democratico. Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del Partito Democratico, nel 2008 entra a far parte della Direzione nazionale, dove è stato rieletto nel gennaio 2014. Europarlamentare Nella primavera del 2009 è stato eletto deputato europeo per il PD nella circoscrizione Italia centrale. Nel luglio 2009 è stato nominato titolare della Commissione per gli Affari Costituzionali (AFCO), e della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (SEDE), in cui ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici; membro sostituto della Commissione per gli Affari Esteri (AFET) e della Commissione per i Bilanci (BUDG), in cui ha ricoperto l'incarico di relatore permanente per il bilancio sulla PESC. Nel 2010 è stato nominato negoziatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici sull'istituzione del servizio europeo per l'azione esterna (con il deputato PPE Elmar Brok e il deputato ALDE Guy Verhofstadt). È stato inoltre co-relatore in commissione Bilanci (con il deputato PPE Laslo Surjan) del bilancio rettificativo 6/2010 relativo all'istituzione del SEAE. Nel 2011 è stato nominato relatore (insieme a Elmar Brok) del progetto di decisione del Consiglio europeo che ha modificato l'articolo 136 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente al MES, il meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro.
Qual è il nome della figura a cui è dedicata l'associazione di cui è stato vicedirettore il politico che ha ricoperto il ruolo di ministro dell'economia e delle finanze fino al 13 febbraio 2021?
A ricoprire la carica di ministro dell'economia e delle finanze fino al 13 febbraio 2021 è stato Roberto Gualtieri, che è stato vicedirettore di un'associazione, la Fondazione Istituto Gramsci, dedicata ad Antonio Gramsci, che è dunque la risposta alla domanda nel prompt.
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[ "Antonio Gramsci", "Gramsci", "Antonio Sebastiano Francesco Gramsci" ]
un nome
Determinati personaggi sono chiaramente identificati nella serie con il nome e cognome (ad esempio Oscar Nobili, Augusto Torello): nel loro caso, il cognome viene riportato nel titolo del paragrafo. Altri personaggi, invece, hanno avuto un cognome che è stato modificato da una stagione all'altra (ad esempio Enrica, Tea, Fausto) oppure non hanno mai indicato un cognome (ad esempio Gloria, Reby, Inge): nel loro caso, il cognome non viene riportato nel titolo del paragrafo. Personaggi principali Lele Martini Lele Martini, interpretato da Giulio Scarpati, è un laborioso e brillante medico. È presente nella 1ª, 2ª, 6ª e 7ª stagione, in tutti gli episodi; nella 8ª e nella 10ª stagione, in gran parte degli episodi. Inoltre, appare brevemente nel primo episodio della 3ª stagione ed è presente nell'ultimo episodio della 4ª stagione. Nella 5ª e nella 9ª stagione invece è del tutto assente. Il personaggio di Lele Martini diede a Giulio Scarpati una grande popolarità dopo i quarant'anni. Tuttavia, l'attore romano decise di abbandonare la serie dopo la conclusione della 2ª stagione, perché non voleva che il personaggio di Lele oscurasse gli altri suoi lavori. In occasione della 6ª stagione, Scarpati decise di ritornare stabilmente nella serie. Lo storico motto di questo personaggio – Ciao, famiglia! – è stato utilizzato sia come titolo dell'episodio in cui Lele parte per l'Australia (il primo della 3ª stagione) e sia come titolo dell'episodio in cui Lele ritorna a Roma da Parigi (il primo della 6ª stagione). Giulio Scarpati decise di lasciare ancora una volta la serie dopo la conclusione dell'8ª stagione, e l'uscita di scena sembrava definitiva. Tuttavia, il personaggio ritorna nel cast della 10ª stagione. Il suo nome all'anagrafe, Gabriele, viene enunciato pochissime volte nel corso della serie. Nella 1ª stagione il personaggio nasconde la malinconia per la morte della moglie Elena, avvenuta in un incidente stradale circa un anno prima che iniziasse la narrazione della serie, ed è turbato dalla responsabilità che gli comporta essere l'unico genitore. Nel primo episodio Lele si trasferisce dal centro di Roma in un villino nella zona residenziale di Poggio Fiorito, insieme a suo padre Libero e ai tre figli Maria, Ciccio e Annuccia. Lavora nella USL/ASL sperimentale di Roma. Ha una storia d'amore con la pediatra Irene Falcetti, che conosce grazie a un appuntamento combinato da Giulio, il suo migliore amico, e da Alice, sorella della defunta Elena e quindi cognata del medico. Mentre Lele vorrebbe sposarsi, Irene pensa principalmente alla carriera. La storia tra Lele e Irene finisce quando Irene accetta un posto da primario a Milano. Nel corso di questa stagione, Lele si rende conto di quanto è difficile essere un buon genitore. Lele spesso commette l'errore di non fidarsi di sua figlia Maria, arrivando persino ad accusarla ingiustamente di essere una consumatrice di droghe leggere, causandole un grande dispiacere per via di questa mancanza di fiducia. Alla fine della 1ª stagione, dopo aver indugiato a lungo e dopo essere stato molte volte sul punto di dichiararsi (senza però riuscirci), Lele raggiunge Alice all'aeroporto prima che lei parta per l'Africa, urlandole a squarciagola il suo amore, ricambiato dalla donna.
Con quale nome viene chiamato il personaggio di Gabriele nella serie Un Medico In Famiglia?
Il personaggio di Lele Martini diede a Giulio Scarpati una grande popolarità. Il suo nome all'anagrafe, Gabriele, viene enunciato pochissime volte nel corso della serie "Un medico in famiglia".
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[ "Lele" ]
un nome